Capitolo 3

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Niall's pov

Sistemo meglio il cappellino nero da baseball sulla testa prima di spingere la porta davanti a me che attiva subito la piccola campanella segnando l'arrivo di un nuovo cliente. Mi guardo attorno e sono quasi sollevato a vedere il locale vuoto, tranne per due tavoli che non contengono più di tre persone. La ragazza con i capelli mori che stava asciugando un tavolo soffia sul suo ciuffo per toglierselo dagli occhi e porta il suo sguardo verso la mia direzione, i suoi occhi cambiano subito espressione quando mi vede. Sospira abbastanza rumorosamente mentre rigira il piccolo straccio colorato tra le mani.

«Non credo che tu debba essere qui» commenta con un tono freddo. Jessica si gira e si avvia verso il bancone fermandosi prima a prendere qualche bicchiere sporco. Mi affretto a seguirla e appoggiò le braccia sul bancone dove lei si è appena posizionata dall'altra parte in modo da creare un specie di barriera tra di noi.

«So che tu molto probabilmente mi odierai-» inizio a dire a bassa voce ma vengo bruscamente interrotto.

«Non è probabile. Io ti odio. L'hai ferita.»

«Sono qui appunto per questo» ribatto e lei si ferma per un secondo prima di guardarmi con uno sguardo minaccioso.

«Non ho tempo per le tue bugie, sto lavorando» dice duramente distogliendo subito lo sguardo. Sospiro mentre mi gratto il retro delle testa indeciso su come continuare.

«Jessica, ti prego, ascoltami. Ci vorranno due minuti.» Lei mi guarda per qualche secondo, alza gli occhi al cielo e si posiziona davanti a me appoggiando le mani sul bancone. Il suo sguardo è indifferente alla mia disperazione.

«Ti ascolto» risponde seccata, quasi sorprendendomi. Prendo un gran respiro mentre decido le parole giuste da usare per convincerla ad aiutarmi.

«Quel giorno non so cosa mi sia preso, non mi riconoscevo neanche io. Credo sia stata una giornata storta, ma questo non giustifica assolutamente niente. Me la sono presa con Allison, e ti posso giurare, me ne pento in ogni singolo minuto delle mie giornate da quando se n'è andata. Allison era- è veramente molto importante per me, ho fatto una stronzata e questo me l'ha portata via. Lei pensa che quel giorno credevo e pensavo veramente le parole che ho detto, ma non è vero. Io non ti sto chiedendo di aiutarmi a riportala nella mia vita, non me lo merito e neanche lei, ho solo bisogno di chiarire, di dirle la verità. Poi me ne andrò, non rientrerò nella sua vita, lei non ha bisogno di questo.» Finisco il mio discorso quasi soddisfatto di me stesso, ho detto esattamente le parole che avevo in mente di dire e che mi erano rimaste in gola per mesi aspettando di uscire, devo solo sperare che Jessica mi credi. Mi guarda per qualche secondo cercando di assimilare le parole appena sentite, rimanendone stupita e diffidente. Non la biasimo. Anche io farei fatica a fidarmi se fossi nei suoi panni. Il suo sguardo non si ammorbidisce, rimane quell'espressione dura e severa mentre mi trafigge con i suoi occhi scuri facendomi perdere ogni mia singola speranza.

«Lei non vuole più rivederti» proferisce ed io abbasso lo sguardo annuendo «L'hai fatta soffrire.» I sensi di colpa si fanno sentire di nuovo sotto la mia pelle. «Ha dovuto allontanarsi dalle persone che amava.» Una smorfia di pentimento si forma sul mio viso. «Ha abbandonato tutto ed ha ricominciato da capo.» Rimango in silenzio. «Ma lei ci tiene ancora molto a te, anche se preferirebbe morire che ammetterlo.» I miei occhi scattano sul suo viso e poi nei suoi occhi che mi scrutano attentamente, un brivido di emozione mi attraversa la schiena e l'impazienza di sentire il seguito mi divora dentro.
Lei mi pensa, c'è ancora una possibilità per me. Per noi.

«Sarà complicato, lo sai questo?»

«Con lei non è mai stato semplice» dico con un sorriso speranzoso sulle mie labbra. Lei le tira in una linea annuendo leggermente.

You Saved Me 2 || 1D & 5SOSWhere stories live. Discover now