Capitolo 4

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Allison's pov

Guardo di nuovo l'orario sull'orologio accanto al frigo mentre provo a decidere come passare il mio pomeriggio. Sarò rimasta qui ferma per più di dieci minuti non sapendo cosa fare e mi rifiuto di rimanere chiusa in casa. Jessica è impegnata con il suo ragazzo, oggi dove lavoro è chiuso e non ho altre persone con cui passare il tempo, tranne Anna ma lei si trova dall'altra parte del mondo.
Un momento, c'è ancora una persona a cui non gli dispiace la mia compagnia. Prendo subito in mano il telefono e cerco il suo numero in rubrica. Tamburello le dita sul tavolo mentre aspetto che risponda.

«Pronto?»

«Ehi, Simon! Disturbo?»

«Non proprio, sto andando al lavoro. Che succede?»

«Oh, stavo pensando a venire a farti una visita a casa, ma se non puoi-» Inizio a dire dispiaciuta ma vengo interrotta prima di finire la frase.

«Puoi venire con me. Mi farai un po' di compagnia, ma dovrai nasconderti dalle telecamere di tanto in tanto» mi avverte e un sorriso si posa sulle mie labbra. Finalmente qualcosa di diverso dal solito.

«Andata, ci vediamo tra poco.»

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Chiudo il libro che stavo leggendo e prendo un gran respiro mentre chiudo gli occhi, sto leggendo da più di un'ora senza fermarmi, ho bisogno di una pausa. Negli ultimi mesi, mi sono buttata nel mondo della lettura come mai prima d'ora. Ho sempre avuto una passione per i libri ma ora è molto più forte di prima. Leggo in continuazione, i miei scaffali si riempiono solo di romanzi. È stata anche la cosa migliore da fare. Prima, ero solita spendere il mio tempo su internet, ma da quando il mio viso ha iniziato ad invaderlo, ho deciso che era meglio staccarsi. Quando sono ritornata a Londra ho deciso di non andare a fare ricerche su nessuno dei ragazzi, sapevo che mi avrebbe fatto male vederli andare avanti senza di me. Anna ha accettato molto volentieri la mia scelta, anche lei pensava fosse meglio allontanarmi il più possibile in ogni modo a me concesso. Jessica all'inizio ha fatto molta fatica a mettere in pratica il mio volere. A volte mentre parlavamo tirava fuori alcune notizie su Luke, ovvero che in alcuni concerti o interviste sembrava molto perso. Era colpa mia e lo sapevo. Il nostro distacco è stato molto brusco, ma necessario. Sento ancora la sua mancanza, ormai non so più neanche come è fatto il suo viso, se non dalle foto che abbiamo fatto. A volte mi piace guardarle, solo per ricordare com'eravamo e come tutto sembrava andare bene. Forse non avevamo tutto, non potevamo fare come le altre coppie, avevamo dei limiti da rispettare, ma a me, a noi, bastava.
Anna a volte mi dice che è cambiato molto, in tutto i sensi. Non è più quel ragazzo che ho conosciuto tempo fa. Questa è l'unica informazione che ho su di lui. So che è cambiato, ma non so in cosa. Io, però, non voglio sapere. Non chiedo mai di lui, e lui, da quanto ne so, mai di me. Forse adesso sta bene, forse avevo ragione.
Però una parte di me non voleva avere ragione.

Poso lo sguardo su Simon e noto che mi sta osservando da lontano, riesco a vederlo benissimo dal tavolo dei giudici nonostante sia ad una fila di seggiolini abbastanza in fondo. Alzo una mano in segno di saluto e lui ricambia subito. In questo momento siamo nell'arena dove ospita i live di X-Factor e Simon sta facendo provare i suoi concorrenti rimasti in gara. Devo ammettere che mi piace venire qui, vedere come Simon sprona i ragazzi a fare del loro meglio, a perfezionarli, e a vedere dei nuovi cantanti nascere. Alcuni sono realmente bravi.
Appoggio i gomiti sulle mie ginocchia e guardo l'esibizione di uno dei concorrenti mentre Simon lo ispeziona in ogni singolo movimento, cercando qualche critica o consiglio da dare. Una ragazza con delle cuffie intorno al collo e una piccola cartella in mano si avvicina a Simon velocemente, si sporge verso di lui vicino al suo orecchio prima di comunicargli qualcosa, forse qualcosa che c'entra con lo show. Avviene un piccolo cambio di battute tra i due e dopo che Simon mostra un cenno con la testa, la ragazza scompare dietro alle quinte. Simon si gira e mi lancia un'occhiata fugace, per controllarmi, ma qualcosa mi dice che quella conversazione era più di quanto sembrasse. Metto il libro nello zaino accanto a me e scendo gli scalini per raggiungere Simon mentre la canzone sta per finire. Appena sono a pochi passi da lui, il ragazzo sul palco finisce di cantare e Simon gli fa i complimenti per poi dire che vorrebbe che modificasse alcune parti. Il ragazzo annuisce e si mette al lato del palco mentre picchietto sulla spalla dell'uomo davanti a me.

You Saved Me 2 || 1D & 5SOSWhere stories live. Discover now