ventitre

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<<sono a casa!>>
Urlo posando la mia valigia per terra.
Mi accorgo solo dopo della braccio di Caleb attorno alla mia vita.
Lo guardo e lui mi scambia sorriso.
<<vieni>>
Vado verso la cucina, è talmente bello essere qui.
Guardo le mie vecchie foto di quando ero bambina e spero, onestamente, che Caleb non le noti, ero talmente imbarazzante.
<<ehi nonna! Cosa cucini?>>
A sentire la mia voce mia nonna si gira e mi viene incontro con le braccia aperte pronte per abbracciarmi, Caleb si scansa e io mi trovo mia nonna attaccata a me, che mi abbraccia calorosamente.
È sempre stata la solita nonna buona ma che se non mangi ti obbliga con l'imbuto.
Ho sempre chiesto a lei consigli suo ragazzi, visto che lei era davvero bella da giovane e molte uomini cadevano ai suoi piedi.
Adesso, vederla qui basetta, con i capelli del tutto bianchi e gli occhiali... non si direbbe mai che era una modella.

<<e tu devi essere Carter!>>

<<Caleb, signora>>
Lo corregge il mio finto ragazzo.
Mia nonna gli gira attorno soffermandosi un po troppo sul fondo schiena.
<<lo hai scelto bene Jennifer, è davvero bello, ci farei un pensierino anche io>>
Afferma seria.
<<nonna!>>
Lei alza le spalle e torna a cucinare.
Guardo Caleb che sta ridendo.
Ecco... ha capito quanto la mia famiglia sia strana.
<<ho visto mamma qualche secondo fa, gli altri dove sono?>>
Domando.
<<Tua padre è fuori, ha comprato un nuovo fucile e lo sta provando>>
Stranamente Caleb si irrigidisce e io ridacchio e lo prendo per mano, lui sempre sorpreso ma si rilassa<<Clarissa è su a catture con le amiche o a leggere un libro, tua mamma sta rincorrendo Keira>>

<<Pierre?>>

<<arriva domani tesoro, ora vai a salutare Clarissa, sarà felice di vederti>>
Annuisco e salgo le scale seguita da Caleb.
Prima, però, porto le valige davanti alla mia ex camera, è chiusa a chiave, ma l'apriró poi.
Busso alla porta della camera di Clary, ma non risponde.
Ribusso.
<<Zia! Ho detto che non voglio uscire!>>
Risponde.
Ridacchio ed entro comunque.
Ma non mi attende il benvenuto sperato, trovo Clary in lacrime vicino alla finestra con gli auricolari nelle orecchie.
Quando mi vede si alza subito rischiando di inciampare e corre verso di me buttando tra le mie braccia con i singhiozzi dovuti al pianto.
<<J-jenny>>
Singhiozza.

<<ehi, ehi... shh... tutto okay, ora mi racconti cosa è succeso>>
Annuisce sul mio petto mentre io le accarezzo i capelli.
Clary ha solo quindici anni e sta attraversando il solito momento da liceo in cui i ragazzi sono solo una delusione.
Prima che io partissi si era messa con un certo Austin, il ragazzo più bello del liceo.

<<chi è lui?>>
Chiede ancora singhiozzando riferendosi a Caleb.

<<non è importante adesso, vi presento dopo>>
Faccio segno al mio ragazzo di andarsene e lui annuisce comprensivo uscendo dalla stanza.

<<raccontami tutto>>

Quel Austin è davvero odioso, da quello che ho capito lui insisteva perché ci andasse a letto, ovviamente non sapeva che era vergine perché lei non glielo aveva detto.
Quando finalmente Clary si sentì pronta andò a casa sua per fargli una sorpresa ma si stava baciando con Melissa.

Esco dalla stanza e vedo Caleb che mi aspetta con sguardo preoccupato.

<<cosa è successo?>>
Chiede.
<<cose tra sorelle>>
Annuisce ma sembra ancora preoccupato.
Gli prendo il volto tra le mani e lo costringono a guardarmi.

<<era solo un cretino che l'ha fatta soffrire>>

<< a volte noi ragazzi sappiano essere davvero stronzi>>
Ridacchio malinconico.
Poi si avvicina sempre di più fino a un palmo di distanza.
So che mi sta per baciare, ma è giusto no? Tecnicamente è solo finzione, non c'è nulla di male.
Sfiora leggermente le mie labbra con le sue e io gli metto le braccia attorno al collo.
Fa unire le nostre bocche in un soffice bacio che pian piano diventa sempre più passionale.
È davvero lunatico, ma dio se mi piace.
Poi, un colpo di tosse.
Mi volto e vedo mio padre sulle scale che mi guarda imbarazzato.
Mi stacco da Caleb almeno a un metro di distanza.
Non ci posso credere che stavamo dando spettacolo davanti alle scale.
<<ciao papà>>
Dico imbarazzata quanto lui.

<<tesoro, lui deve essere Caleb>>

<<già>>
Caleb si sporge in avanti per stringere a mio padre la mano.

<<Caleb Walker Evans, signore>>
Ma viene rifiutato malamente con uno sguardo, così si ritrae e torna vicino a me.

<<Evans? >>
Chiede poi mio padre con tono freddo.
Lui annuisce preoccupato.
<<tua padre fa l'avvocato?>>
Sta volta sono io ad irrigidirmi e gli stringo la mano vedendo che abbassa lo sguardo annuendo.
<<eravamo nella stessa classe al liceo, dimmi, come sta tuo padre?>>

<<papà, dove è mamma?>>
Chiedo sperando di mettere fine a questa conversazione.
<<in salotto tesoro, ora vado, devo pulire la pompa del fucile, ci vediamo cena>>
Mi da un piccolo bacio sulla fronte e va nel suo ufficio.
Mi giro verso Caleb che stringe sempre più forte la mia mano.

<<ehi, dirò a mio padre di non affrontare più questo argomento più tardi, okay?>>
Annuisce e andiamo di sotto.
È talmente silenzioso... parlare di suo padre lo ha ammutolito del tutto.
Devo fare qualcosa.
Per ora peró ci dirigiamo verso mia madre che è in salotto come mi è stato riferito.

<<mamma!>>
Mi guarda e viene verso di me.

<<tesoro! Scusa se non ti ho dato una delle accoglienze migliori! Tu devi essere Caleb!>>

<<molto piacere, signora!>>
Sorride stringendole la mano.

<< signora! Chiamami Susan, allora hai già conosciuto la freddezza di suo padre?>>

<<ne ho avuto il piacere>>
Scherza.

<<mamma, dobbiamo sistemare le nostre cose in camera mia->>

<<certo tesoro, Caleb adesso ti mostro subito la tua stanza, ho provato a convincere tuo padre, ma non ha voluto sentire ragioni: niente ragazzi in camera di mia figlia!>>
Lo imita.
Come immaginavo.

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