dodici

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Caleb è tornato.
Faccio finta di dormire... non devi parlargli... sei arrabbiata con lui...
<<Jennifer sei sveglia?>>
C'è qualcosa di strano in quella voce.
La porta della mia stanza si apre pian piano e a quel punto, più che altro per la presenza di Lyla e per il non volerla svegliare, mi tiro su dal letto e lo guardo.
Stessi vestiti di sta mattina... o ieri sera, capelli del tutto fuori posto, occhiaie, occhi inniettati di sangue e un sorriso sghembo sulle labbra.

<<Caleb che vuoi?>>
Lo prendo per un braccio e lo porto fuori da camera mia.
Mi chiudo la porta alle spalle cercando di far il più silenzio possibile... ma non ci riesco perché LUI ovviamente deve rimediare facendo casino.
<<sei... sei scontrosa... hai il ciclo?>>

<<Caleb cosa vuoi?!>>
Faccio il tono di una che urla mentre in realtà sto sussurrando... non prenderlo a schiaffi.
<<voglio un abbraccio!>>
Urla mentre gesticola con le mani per poi avvicinarsi pericolosamente.
<<a te non piacciono gli abbracci?>>
Il suo alito puzza di alcool... merda, ma è ubriaco.
<<Caleb, sei ubriaco?>>
Ridacchia.
<<si>>

<<si vede, vai a dormire>>
Lo spingo verso camera sua ovviamente senza risultati.
Solo risate in più.
Lo spingo ancora ma niente da fare, ottengo solo le SUE mani che bloccano i MIEI polsi sul SUO petto.

<<sono seria Caleb, vai a dormire, domani avrai un malditesta fortissimo>>
Cerco di liberarmi dalla presa ma lui stringe di più quasi a farmi male.

<<so gestire una sbornia bambinetta... sai chi non so gestire? Mio padre>>
Nel suo sorriso c'è qualcosa di folle.
<<insomma lui... lui è un grand uomo! Quando gli ho detto a 15 anni che avrei voluto fare il medico lui pensava che scherzassi... ma sai, mocciosa, io ero serio... quando lui lo capí non la prese bene... era furioso con me ma ancor più con mia madre... lui diceva a mia madre che... aspetta cosa diceva...>>
Mi sento ancora più incolpa per aver insistito.
Doveva smetteterla.

<<Caleb, basta... vai a dormire>>
Lui sempre tenendomi i polsi va verso camera sua.

<<fammi finire di raccontarti la storia, bambinetta>>
Detto così entra nella sua stanza trasportandomi.
Solo al bordo del suo letto mi lascia e si butta su esso.

<<allora... cosa diceva... ah si! "Hai creato una cosa spregevole per la nostra famiglia!" si mi sembra dicesse cosí... anzi ne sono sicuro... poi ti una sberla a mia madre... sai... da quel giorno diventó più violento... così iniziai a provocarlo almeno non se la sarebbe presa su mia madre o sulle mie sorelle...>>
Odio sempre di più quel uomo... come si fa?
E mi sento sempre più in colpa... smettila Jen.

<<Caleb... mi di spiace>>

<<no, non farlo... non provare compassione per me... è così patetico>>

<<sto provando compassione per me stessa... non avrei dovuto costringerti a stare li>>

<<smettila cazzo! Sei talmente ingenua... non sai quali sono i veri problemi della vita... questo non è niente rispetto a quello che mi ha fatto in passato! Non provare a sentirti in colpa per qualcosa che sarebbe successo comunque>>
Quasi mi dimentico di Lyla nell'altra stanza.
Decido di sedermi a bordo del suo letto, poi abbasso lo sguardo e lo guardo negli occhi.
Quegli occhi che ora sono divertiti... è lunatico anche da sbronzo.

<<adesso mi abbracci?>>
Ridacchio e annuisco.
Lui si tira a sedere e mi abbraccia.
È bello e rassicurante stare tra le sue braccia... talmente bello.
D'un tratto mi tira giù.

<<lui non mi abbracciava mai>>
Dice mentre io sono intenta a guardare il suo petto, puzza terribilmente di alcool ed è sudato e appiccicaticcio.
Ma è dannatamente sexy anche cosí vero?
No.
<<hai un buon profumo>>
Continua.

<<si chiama doccia... quella che ti farai domani appena sveglio perché puzzi >>

<<io non puzzo>>

<<oh, eccome se puzzi!>>
Lo sento che sbuffa, e dopo quello c'è silenzio... io non parlo lui non parla.
È quasi una settimana che lo conosco, anche meno, è succedono già tutti questi casini, non voglio immaginare cosa succederà in futuro.
Tornerà di nuovo a casa in queste condizioni? Mi sgriderà ancora perché ho ritoccato il diario di sua sorella minore?
Conosceró mai sua sorella maggiore?
Ti bacerà ancora?
Finalmente chiedi qualcosa di giusto.
Mi bacerà ancora? Non che mi sia piaciuto... ma non mi è sicuramente dispiaciuto.
Insomma, bacia bene, benissimo.

<<perché mi hai baciata?>>
Era come se la vocina si fosse liberata da sola.

<<non chiudevi bocca>>
Detto cosí mi fa ancora più infuriare!

<<bastava un semplice "stai zitta">>

<<non mi avresti ascoltato>>
lo dice come se niente fosse.

<<okay...>>
Sospirai... è vero non sarei stata zitta ma anche io ho ragione.
<<perché non volevi che quel ragazzo mi si avvicinasse? Sai alla festa>>

<<voleva solo scoparti e basta, sei ingenua bambinetta, saresti venuta a piangere e siccome purtroppo abitiamo insieme ti avrei dovuto sopportare mentre frignavi>>
Sbotta alla fine.
Ma la cosa che mi fece infuriare di più fu quel "purtroppo".

<<purtroppo, eh? Nemmeno io sono felice di essere qui con te sai?>>
Mi stacco dal abbraccio e mi tiro su dal letto mentre lui si siede e mi guarda stranito.

<<ma che problemi hai? Sei davvero in quel periodo?>>

<<il mio problema è che tu sei dannatamente lunatico... non solo mi hai rubato il mio primo bacio! riservato a una persona speciale, che ovviamente tu non sei, la verità è che sei solo un puttaniere a cui non frega di nessuno se non di sé stesso... sei un cavolo di... di...>>
Non riuscii a finire la frase cosí corsi fuori, ma poco dopo lui mi raggiunse prendendomi per i polsi e facendomi girare con la schiena contro il muro più vicino e il volto che incrocia sempre il suo petto, visto che sono una dannata nana!

<<quello che hai detto, lo pensi davvero?>>
Non mi guarda nemmeno in faccia.
Annuisco posando lo sguardo sui miei piedi nudi.

<<bhe, non sei poi cosí ingenua... che non me ne frega niente di te ci sei arrivata>>
Mi lascia e torna in camera.
Faccio lo stesso un po'frastornata da parole che mi sono state appena dette.
Ad aspettarmi sveglia c'è Lyla, che mi guarda preoccupata.

<<è uno stronzo>>
Sussurra e si alza per venire ad abbracciarmi.
Annuisco facendomi cullare tra le braccia della mia unica amica.

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