Uno

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<<ci scusiamo davvero tanto per disguido, ma non è possibile trasferirla nel dormitorio femminile>>
Come ogni giornata anche questa è incominciata male.
Mia madre sta andando davvero fuori di testa, temo che fra un po ucciderà il direttore del college... non scherzo, la sua vena sulla fronte diventa più grossa quando è arrabbiata e ora sta per scoppiare.
Vi spiego in breve la situazione:
Questo è il mio primo anno al college di New York.
Non che sia triste! Ho degli ottimi voti e una borsa di studio.
Solo che questa il Fato me la poteva risparmiare.
I posti nelle confraternite sono finiti e anche se non lo fossero le selezioni per entrare sono terminate.
Il dormitorio femminile è al completo e per uno sbaglio mi hanno messo in quello maschile.
Le alternative sono : comprare un appartamento fuori dal campus o appunto stare nel dormitorio maschile, non sono abbastanza ricca nemmeno per permettermi un monolocale perciò mi accontenteró del dormitorio.
Magari mia madre la pensasse cosí...

<<Come farà la mia piccolina a vivere insieme a tutti quei bradipi?!>>
Urla disperata contro il direttore.
Mio padre non è per niente preoccupato, sa che non deve.
Sono qui per studiare, solo quello, mi ritengo fortunata ad avere una borsa di studio e non voglio deludere i miei genitori.
Le ultime parole famose.
<<mamma ho 19 anni! Me la caveró! Sono qui per lo studio non per i ragazzi... sono solo un paio di ragazzi, niente di che>>

<<no, tesoro! Non sono un PAIO di ragazzi sono un palazzo!>>

<<okay, anche questo è vero>>dico alzando le spalle <<ma non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, e lo sai>>

<<saremo davvero felici di avere uno spirito cosí combatt->>

<<oh! Taci!>>
Mia mamma interrompe bruscamente il direttore e io gli mimo un "scusi" muto.
Mio padre in tanto sta ridendo sotto i baffi... sono davvero l'unica a essere neutrale alla situazione? Davvero?

<<tesoro, sei sicura?>>
Chiede mia madre poggiandomi una mano sulla spalla.

<<è il mio sogno mamma... mi impegnerò>>
La vedo ancora in po' insicura, ma alla fine cede.
<<okay!>>
Sbuffa.
<<ma se succede qualcosa, qualsiasi cosa chiamami... e spera che siano tutti dei modelli altrimenti non ne vale la pena!>>
Scherza, io non posso non ridere con lei.
Firmiamo l'accordo e usciamo.

Quando arriviamo al dormitorio saluto ancora mia madre che si mette a piangere mentre cerco in vano di consolarla.
Poi arriva il turno di mio padre.
<<papà>>
Lo saluto.
<<come va?>>
Mi chiede nervoso asciugandosi i palmi delle mani sui pantaloni.
<<Alla grande>>
Rispondo con un sorriso rassicurante

<<sai, ho ripensato a qualche anno fa->>
Lo interrompo.

<<il nonno papà... cosa diceva?>>
Lui alza gli occhi al cielo.
<<mai pensare al passato se hai una strada da costruire>>
Annuisco.
<<tieni>>
Mi porge una scatoletta e io la guardo.
È impacchettata in stile natalizio... avevamo finito la carta, poco ma sicuro.
La apro e lo guardo sconvolta.
<<scherzi vero?>>

<<ascolta,può essere utile!>>

<<papà! Lo spray al peperoncino! Davvero?>>
Rido nel vederlo annuire e alzare le spalle.

<<ti voglio bene>>
Sospiro.
<<ti voglio bene>>
Ciao famiglia.
Finalmente.
E cosí mi giro e vado verso il dormitorio, la mia nuova casa.
Sento la macchina partire e allontanarsi.
Poggio una valigia per terra, porto la mano alla maniglia e , con tutto il coraggio che ho in corpo... apro.

Davanti a me ci sono delle scale e un ascensore... ma è tutto deserto.

<<Okay Jen... stanza 413 secondo piano>>
Ripeto in un sussurro.
Vado in ascensore e schiaccio il secondo bottone.
Quanti ragazzi ci saranno? Come sarà il mio appartamento? Ma soprattutto... avró un coinquilino?
Le porte si spalancano e ...
Imbarazzo.
Un corridoio pieno zeppo di ragazzi, alcuni in mutande,altri con asciugamani alla vita, altri vestiti... mi fissano... tutti quanti...oh no... nono nono... cammina Jen cammina.
Mi faccio strada tra sguardi indiscreti, fischi e sussurri. Poi davanti a me come ostacolo si mette un ragazzo.

<<e tu sei?>>
Chiede.
<<una ragazza che deve andare>>
Dico superandolo.
<<intendevo... perchè sei qui? Nel dormitorio maschile>>
Il ragazzo ha qualche hanno in più di me, alto e leggermente muscoloso, capelli biondi e occhi azzurri.
Carino... ma non il mio tipo.

<<potrei farti la stessa domanda>>
Dico guardandolo negli occhi.
<<io sono un maschio>>
Afferma fiero.

<<ah si?>>
Faccio una smorfia di incredulità e odo perfettamente qualche risata.

<<non sei molto socevole. Capito.>>ride <<piacere, Andrew>>
Mi porge una mano e io la stringo titubante.
<<Jennifer... cerco la 413>>

<<ultima in fondo al corridoio>>
Fa un cenno con la testa e io mi sto per dileguare.
Ma no! Lui decide di fermarmi.

<<non mi hai ancora risposto, cosa ci fai qua?>>

<<ti importa davvero?>>

<<si, si mi importa >>

<<errore in dirigenza,sei felice?>> sorrido sperando che mi lasci libera.
Lui ricambia il sorriso e se ne va mentre io proseguo la mia lunga camminata contro la mia nuova casa e mi sento osservata.
Qui ognuno al il suo stile.
Vedo dei nerd, degli sportivi, degli Emo... tutti tipi di ragazzi sono qui.
E nel riflettere, sono davanti alla porta.
Mi guardano ancora tutti e io scambio uno sguardo imbarazzata... che mi prende?! Io non sono cosí!
Apro la porta, butto le valige dentro e me la chiudo alla spalle.
Piano piano con la schiena appoggiata al muro scendo e mi siedo a terra.
Le mani sugli occhi e il sorriso sulle lebbra.
Okay Jen... sei un' universitaria adesso... sei adulta.
Tiro un urletto di felicità e mi metto a sistemare le mie cose.
La "casa" ha due stanze, una già arredata, una cucina collegata al soggiorno e un bagno. Tutto sommato è abbastanza grande.
Ma ho il terrore di conoscere il mio compagno di stanza.
Intanto ho messo a posto tutte le mie cose e arredato la camera da letto.
Mi sono messa il mio pigiama rosa con i pantaloni larghi e anche la maglietta altrettanto larga e le mie pantofole a forma di coniglio. Le adoro.
Sono caldissime e... sto davvero parlando delle mie pantofole?
Mi sono legata i capelli castani in una coda e ho struccato gli occhi dal mascara, mi sono lavata i denti e sciacquata la faccia con sopra le numerose lentiggini che tanto odio.
Pronta per dormire.
Vado in soggiorno e riempo un bicchiere di acqua frizzante.

<<e tu chi cazzo sei?>>

Quel Coinquilino Snervante - DAL 18 APRILE IN LIBRERIA!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora