Chapter 17.

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Attraverso corridoi e continuo a salire scale.
Nulla.
Ellington si è dimenticato di dirmi dove avrei potuto trovare la sorella dei Lynch, Rydel.
Altre guardie continuano a correre verso l'atrio, sicuramente allarmati.
Ell non mi aveva neanche detto come avrei fatto per far sapere loro dove fossero le ragazze.
Non ho neanche idea del loro aspetto.
Inizio a pensare che il suo piano sia pieno di falle.
Che bella notizia.

Salgo un'altra rampa di scale.
Il castello me lo aspettavo più pieno.
Probabilmente sono già stati tutti avvisati degli "intrusi".
"Laura!" Mi volto, sentendo il mio nome.
Rocky attraversa il corridoio a falcate veloci.
"Che succede?!"
"Il piano non ha funzionato.
Gli altri entreranno dalle finestre. Io sono riuscito a passare, ma per miracolo.
Rydel sta nell'ala Est del palazzo. È alta e bionda. La riconoscerai di sicuro, assomiglia molto a Riker e Ross.
Alexa sta sempre con lei. È molto carina ed ha i capelli biondi e gli occhi azzurri."
"La conosci?"
"Sì. Eravamo amici. Poi suo fratello morì dirante l'addestramento e lei si rifugiò qua. Ma ne parliamo dopo! Ora devi trovarle.
Noi altri cercheremo un altro modo per impedire alle guardie di raggiungerti!" Rocky si allontana, prendendo la spada. "Conducile verso la libreria, nella parte Sud!" Poi sparisce, dietro ad un angolo.
Corro anche io, ma diretta verso la parte Est del castello.

Ogni corridoio mi sembra uguale all'altro.
Se tutto va bene mi sono persa.

Il soffitto è alto una ventina di metri.
I muri sono fatti di pietra, perfettamente levigata.
Sul soffitto, ogni dieci metri, ci sono dei sontuosi lampadari.
Da una finestra osservo fuori.
È ormai notte.
Devo sbrigarmi.

Giro prima a sinistra, poi a destra, poi ancora a sinistra. Questo circolo si ripete ancora tante volte.
Sto correndo da minuti interminabili, senza sosta.

In lontananza noto due figure bionde che camminano.
Mi avvicino.
"Scusate!"
Le due si voltano.
La prima è molto alta. I suoi capelli sono biondi e con dei boccoli verso la fine. Il suo abito è bianco candido, con dei decori rossi.
I suoi occhi sono color nocciola, tendenti al verde. Sembrano un misto fra quelli di Ross e Rik... è lei. È Rydel.
L'altra è molto più bassa. Anche lei ha i capelli biondi, ma un po' più mossi e i suoi occhi sono di un azzurro intenso.
"Sì?"
"Uhm... siete Rydel e Alexa?" Domando, ancora un po' incerta.
"Sì. Tu sei? Non ti ho mai vista qui." La voce di Rydel è squillante e allegra.
"Mi chiamo Laura. Sono arrivata da poco.
Volevo dirvi che qualcuno ha assaltato il palazzo!" Esclamo, con finta paura. Le facce delle due sbiancano. "Una guarda mi ha informato di dire a quante più persone possibili di nascondersi nella biblioteca, nella parte Sud!"
"Oddio, grazie mille! Corriamo ad informare la nostra amica!" Le due iniziano a correre, reggendosi gli abiti.
Io resto ferma, orgogliosa della mia interpretazione.

Poco lontano da me parte uno scoppio.
Una finestra va in mille pezzi, alzando un gran polverone di schegge di vetro.
Dal corriodio alla mia sinistra si sentono molte voci, sicuramente delle guardie.
Davanti a me si para Ross.
"Stai bene?!" Domando, preoccupata.
Lui annuisce, pulendosi il taglio sulla guancia.
Sanguiana appena, ma è fresco. Deve sicuramente averglielo provocato una delle schegge di vetro.
"Ho mandato Rydel e Alexa nella biblioteca!"
"Le raggiungeremo lì. Dobbiamo seminare le guardie. Non vorrei mai chiedertelo, ma devi farci da esca."
"Non preoccuparti, ora vai!"
Ross si allontana, sfruttando il caos.

Presto le guardie mi raggiungono.
Uno mi rivolge uno sguardo strano.
"Voi siete?"
"Laura."
"Laura, eh? Perché non vi ho mai vista qui?" Domanda l'uomo, sospettoso.
Merda.
"Sono nuova..."
"Abbiamo fatto il censimento ieri e non abbiamo trovato nessuna con il nome Laura."
"Vi sarete sbagliati." Ribatto, sicura.
"Sta mentendo! È sicuramente dalla parte di quelli che hanno attaccato il palazzo!" Un altro uomo si aggiunge alla discussione.
"Prendetela!"
Mi volto, iniziando a correre.
Ho almeno una ventina di guardie che mi inseguono, armati di lancia.

Ho il fiato corto ed i piedi dolenti.
Le guardie sono ancora dietro di me. Mi stanno alle calcagna.
Se ralentassi sarebbe come buttarsi fra le loro braccia.
Non ho idea di dove il stia andando. Ho solo bisogno di seminarli e di tenerli lontani dalla biblioteca.
Il problema è che presto dovrò raggiungerla pure io.

Poi mi viene un'idea.
Le scale a chiocciola. Lì può passare una sala persona alla volta, quindi le guardie saliranno in fila indiana, rallentandosi a vicenda, anche a causa della lunghezza delle lance.
Attraverso il corriodio principale di non so quale piano e mi dirigo verso le scale laterali.
Le salgo, saltando alcuni scalini alla volta.
Gli uomini si ammassano sul pianerottolo, cercando passare.
La mia corsa verso la salvezza non ha ancora fine. Ora dovrò tornare due piani più sotto, per trovare la biblioteca.
Raggiungo l'altra rampa, dal lato opposto della stanza.
Scendo i gradini, continuando per altri due piani.
Negli ultimi poggio male il piedi, sentendo un dolore lancinante alla caviglia.
Emetto un verso di dolore, ma mi allontano, zoppicando.
Come se non bastassero le guardie, ci si mette anche la mia caviglia.

Dal mio addestramento, per tutti questi anni, ricordo che correre dopo aver preso una storta è una cosa molto sbagliata, ma le scelte qui sono poche.
Fallo o muori.
Non posso proprio dire che sto correndo, perché non è così.
Cammino malamente, a passo spedito.
Sento un bruciore salire dalla caviglia.
È come se degli spilli si stessero conficcando nella mia carne, fino all'osso.
Imbocco il centesimo corridoio, sperando di trovare la biblioteca.
Ma trovo qualcosa di meglio.
Molto meglio.
Ross.
Lui cammina nella mia direzione.
Appena mi vede - appena mi vede zoppicante - corre verso di me.
Io cerco di andargli incontro, senza molto successo.
Il dolore è sempre più inteso.
Lui si avvicina a me in un baleno.
Prende il mio viso fra le mani e congiunge le nostre labbra.
Esse si muovono in sincronia, lentamente. Il sapore delle sue labbra invade le mie. Mi tengo con le mani alle sue spalle, mentre lui mi stringe la vita, per sorreggermi. Mi avvicina anche di più a sé e sono costretta a tirare appena indietro la testa, la sua bocca che continua a cercare la mia.
"Va tutto bene." Mormora Ross, a pochissima distanza dalle mie labbra.
Ad entrambi scappano dei sospiri pesanti, presi dalla foga di quel momento.
"Ti tengo io, non preoccuparti."
"Dovrei preoccuparmi molto, invece." Ridacchio appena.
"Gli altri ce l'hanno fatta. Andiamo ora." Mi tiene stretta, quasi sollevandomi.
La testa mi gira e sono sempre meno coscente.
"Ti tengo io." La voce di Ross è sempre più lieve.
Annuisco, appoggiando il viso contro la sua spalla.
Lui mi solleva, stringendomi fra le sue braccia.
"Laura, ce la fai a bere l'Elisir?" Annuisco.
Lui mi porge la sua boccetta, facendomene bere un piccolo sorso, poi, velocemente, beve anche lui.
Sento quella strana sensazione.
Tutto il mondo che ruota in modo strano.
Non ricordo di essere arrivata alla casa, perché il sonno mi precede.

~Angolo autrice:

I Raura che si sbaciucchiano :3 yay!
Dolci loro c:

AVREI DOVUTO AGGIORNARE IERI, MA STAVO RIGUARDANDO TEEN WOLF IN STREAMING. POI LO STREAMING NON HA CARICATO ED HO GUARDANDO DUE STAGIONI IN DUE GIORNI QUANDO HA RIPRESO A FUNZIONARE. SCUSATE.

Scusate il momento sclero, ma dovevo condividerlo con voi c:

Anywayyyy, come state lamacorni?

Domanda: qual è una cosa che le persone fanno con voi e vi da fastidio (tipo quando vi toccano i capelli o altro?) →
Io non sopporto quando le persone stanno dieci minuti a punzecchiare il dito nelle mie fossette. DIO MIO, LEVA IL DITO DI LÌ ;-;

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife

The Reckless & The Brave || A Raura Fanfic.حيث تعيش القصص. اكتشف الآن