Chapter 10.

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_Ross' pov

Sono steso sull'erba, nascosto da alcuni alberi e cespugli.
Mi sento male per il modo nel quale ho trattato Laura.
È vero, sono un lunatico, ma lei non meritava di essere trattata così.
È sempre gentile con me.
Ricordo il modo in cui mi disinfettava le ferite, delicatamente.
Il suono della sua risata, così dolce.
Il fatto che non avesse mai avuto un ragazzo mi sorprende. Come si fa a preferire una spocchiosa ad una ragazza come lei?
Ecco, ora non riesco più a dormire.
Apro gli occhi, osservando il fuoco spento davanti a me.
Dovrei parlarle e sistemare le cose.
Mi alzo e mi guardo intorno, cercando la sua figura.

Il panico mi assale.

Non la vedo da nessuna parte.
Alberi, alberi e alberi.
Ma della mia Laura nessuna traccia.
Che l'abbiano presa i Freaks? No, si sarebbe difesa o avrebbe urlato, come minimo.
Inizio a camminare, cercando la sua presenza, anche solo qualcosa che mi faccia capire dove può essere.
Poi vedo due persone parlare, poco lontane da me.
Lancio la mia carrucola verso i rami più alti dell'albero sotto al quale sono appoggiati.
Silenziosamente tiro il filo, facendomi trasportare fin là in alto.
"...il generale sarà contento." Commenta uno, bevendo da una borraccia.
"Sì. Quella ragazza è stata talmente facile da prendere. Meglio degli altri!" L'altro ride, divertito.
Ragazza?
Deve essere Laura.
Ma dove diamine possono averla portata?
Faccio partire leggermente il filo della carrucola e lo attacco al tronco.
Mi butto dal ramo, alle spalle dei due.
Prendo quello sulla destra e lo sollevo, risalendo.
Gli punto la spada alla gola.
L'altro si guarda intorno, cercando il compagno.
Torno nuovamente giù, tenendomi al filo, mentre con l'altra mano quasi lacero la gola all'uomo.
"Chi sei?!" Domanda l'altro, indietreggiando appena.
"Non è importante, fidati. Ora dimmi dove avete portato la ragazza che avete preso." Rispondo, con tono fermo.
"Non lo so! Noi non c'entriamo."
L'uomo che stava cercando di liberarsi dalla mia presa, scivola sul terreno, con un tonfo.
Non si muove.
"Idiota. Bastava che mi dicessi la verità." Commento, scuotendo la testa.
"Se non vuoi fare la sua stessa fine, dimmi immediatamente dove l'hanno portata." Insisto.
L'uomo mi guarda, con un ghigno.
"Sei per caso interessato a lei?"
Alzo un sopracciglio.
"Peccato che ora che avrai trovato gli altri, lei sarà già morta."
Con uno scatto mi butto contro l'uomo, bloccandolo contro il tronco dell'albero.
"Lei dov'è?! Dimmelo!" Urlo, prendendo i bordi della sua maglia.
"Non la troverai in tempo." Ride, con amarezza.
Con la spada lo colpisco nel petto.
I suoi occhi si dilatano ed un sospiro esce dalla sua bocca.
Infine cade a terra.
Rifodero la spada e mi arrampico sull'albero.
Devo riuscire a trovare Laura, prima che sia troppo tardi.
Con entrambe le carrucole inizio a vagare fra le cime degli alberi, alla ricerca di coloro che l'hanno presa.

Controllo attentamente il terreno sotto di me, mentre volteggio fra gli alberi.
È ormai un quarto d'ora che giro, senza meta.
Non posso arrendermi, no.

Qualcosa attira la mia attenzione.
È una vecchia base di vedetta della legione.
Di solito sono tutte abbandonate, ma le luci sono tutte accese.
Scendo dal ramo sul quale mi trovo e mi sporgo verso una delle finestre al secondo piano.
Ci sono vari uomini che parlano.
Hanno delle armature e dei mantelli, attaccati con delle spille ovali sulle spalle.
Hanno delle spade poggiate sui fianchi.
I legionari?!
Cosa diamine ci fanno qui?
La porta si apre e due di loro entrano, trascinando qualcuno.
Non qualcuno.
Laura.
Cosa vogliono i legionari da lei?
Sta cercando di dimenarsi, disperata.
Le sue mani sono legate davanti al suo ventre, mentre le braccia sono tenute ferme da delle corde, ai lati della vita.
La stanno trascinando di forza, perché persino le sue caviglie sono legate.
Ha un bravaglio sopra la bocca.
Dai suoi occhi escono molte lacrime, mentre cerca di dimenarsi, disperata.
Serro i denti e faccio appello a tutta la mia razionalità, per non entrare subito nella stanza e uccidere tutti i presenti.
I due uomini buttano Laura a terra, facendola gemere dal dolore.
"Signore, ne abbiamo presa un'altra. È una Brave." L'uomo più alto si avvicina ad un altro.
Quest'ultimo sta mangiando, come se il tutto fosse normale.
La sua armatura è dorata.
Cosa... è Ledion! Il capo delle legioni.
"Bene. Domani la porteremo insieme ad altri." Si alza, per poi osservare Laura.
Lei tiene gli occhi chiusi, mentre le sue guance sono ormai zuppe di lacrime.
"Toglietele il bavaglio."
Un altro soldato si alza e le sfila il pezzo di stoffa.
Ora riesco a sentire i suoi singhiozzi.
Per poco non cado, sentendomi debole alle ginocchia.
Cerco di rimanere attaccato al cornicione, senza farmi vedere.
"C'era qualcuno con lei?"
"Sì, un ragazzo. Ma ci hanno già pensato Ariston e Wender, Signore." Risponde uno di quei pezzi di merda - sì, perché non si può definire 'uomo' uno di questi qui - che aveva preso Laura.
"C-cosa gli hanno fatto?" Domanda Laura, alzando appena la testa.
Non posso crederci, anche in una situazione come questa è preoccupata per me.

Dopo tutto quello che le hai detto, coglione.

Fantastico, pure la mia coscenza mi ricorda quanto io sia deficiente.

"Si sono solo occupati di farlo fuori." Ledion le risponde, con un cipiglio divertito.
"No!" Laura inizia ad urlare disperata. Muove il corpo, cercando di liberarsi dalle corde. "Siete dei mostri! Perché lo avete fatto?!"
"Non ti riguarda. È meglio che taci, se ci tieni a rivedere la luce del Sole." Ledion si abbassa appena, per fissarla negli occhi, come per minacciarla.
"Preferisco morire, piuttosto che diventare come voi!" Le parole di Laura sono taglienti come una lama, poi sputa in faccia a Ledion.
L'uomo si ritrae, pulendosi l'occhio.
"Brutta piccola... Sapete cosa fare." Con una mano indica gli altri tre uomini.
Loro afferrano Laura, alzandola sui piedi.
Uno di loro prende un fazzoletto e lo preme contro il viso di Laura. Lei riprende a divincolarsi, finché non vedo i suoi occhi chiudersi.
Il capo le cade in avanti e smette di muoversi.
L'ultimo uomo le rimette il bavaglio, poi la trascinano via.
"Signore... ma se la leggenda fosse vera? Non possiamo contrastarla, senza pagarne le conseguenze."
"Taci! Le leggende non sono reali! Si chiamano 'leggende' per un motivo!" Ribatte Ledion, battendo il pugno sul tavolo.

Scendo dal mio nascondiglio.
Afferro la spada e mi alzo il cappuccio.
Mi avvio verso la porta.
So che ci sono delle guardie, per controllare che nessuno entri.
Di sicuro loro devono essere una trentina, mentre io sono solo.
Ma quando cresci combattendo ogni giorno, per non venir arrestato o ucciso, impari la domestichezza che nessun addestramento sarà mai in grado di insegnarti.
Con un calcio riesco a scardinare la porta, entrando nell'edificio.
Subito due legionari si lanciano contro di me.
Il primo lo disarmo subito, colpendolo alla mano.
Lo afferro e lo uso come scudo, colpendo il secondo.
Cadono entrambi a terra, come sacchi.
Idioti.
Salgo le scale silenziosamente.
"...ma che era quel rumore?" Domanda un uomo piuttosto alto, al compare.
"Saranno Adam e Ser che fanno casino. Mai fidarsi di quei due."
Piego entrambi gli anulari delle mani, facendolo partire i fili argentati verso le gole dei due uomini.
Il filo si aggroviglia intorno al loro collo, poi con uno strattone li faccio cadere all'indietro, lungo le scale.
Non mi interessa farli fuori tutti, mi interessa salvare Laura e portarla via da qui.
Cammino lungo un corridoio deserto.
Poi vedo una porta, totalmente chiusa.
Mi avvicino e cerco di aprirla, ma è bloccata.
Sistemo la punta della spada fra la porta e lo stipite, poi la faccio passare velocemente lungo tutta l'altezza.
La porta scatta, cigolando appena.
All'interno non c'è niente, nemmeno una finestra.
L'unica cosa presente nella stanza è un corpicino, steso a terra.
"Laura." Mormoro, avvicinandomi.
Lei è ancora svenuta e la sua guancia sinistra è appoggiata contro il pavimento freddo.
Sento delle voci, provenire dal corridoio.
Sollevo la ragazza fra le mie braccia, poi esco dalla stanza.
Imbocco un altro corridoio, cercando una finestra, dalla quale scappare.
Proprio davanti a me compaiono cinque guardie.
Mi guardano, poi guardano Laura fra le mie braccia.
"Salve." Alzo appena una mano, come saluto.
I cinque iniziano a correre verso di me.
"Siete poco socievoli!"
Percorro una scalinata, cercando una via di fuga.
Dall'alto delle scale, compaiono altre persone.
"Oh merda."
A metà delle scale c'è una grossa finestra in pietra, senza vetri o inferiate.
Mi lancio verso essa, tenendo stretta Laura.
Appena sono sul bordo, lancio la carrucola sull'albero più vicino a salto via.
Sento le voci degli uomini continuare a urlare, mentre anche Ledion si unisce a loro.
Appena il filo si interrompe, scendo, atterrando perfettamente sulla pianta dei piedi.
Inizio a correre, cercando di mettere quanta più distanza possibile fra noi e i legionari.
Mi addentro sempre di più nel bosco, allontanandomi anche dal lago.

~Angolo autrice:

Rossybear arriva a salvare la situazione c:

Da qui prende piega tutta la storia, con anche dei plot twist (che piacciono tanto a Shadow, vero?)

Manca davvero pochissimo alla fine della scuola (almeno per me, in bocca al lupo a tutti coloro che dovranno affrontare ancora molti giorni.). Potrò finalmente a scrivere quando mi pare :3
Potrò leggere.
Potrò stare alzata tre giorni a fila seguendo serie TV in streaming.
Ahh, l'estate.

Domanda: gelato o granita? →
Gelato forevah c:

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife




The Reckless & The Brave || A Raura Fanfic.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang