4^CAPITOLO UN NUOVO INIZIO

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Mi sveglio di soprassalto.
Sono tutto rotto.
"Ma che cazz... " mi blocco all'istante.

Guardo l'ora. Sono le tre del mattino.
Mi sono abbioccato sul divano abbracciato ad Emma.
Lei è appoggiata sulla mia pancia e se la dorme beatamente.
La sveglio,non troppo delicatamente.

"Ohi sveglia Emma. Siamo rimasti addormentati."

Si tira su come un razzo.
"Come? Oddio... Che ore sono Mattia?"
"Le 3..."
"Di notte?"
"No di pomeriggio... Ma che domande fai?" Le rispondo sorridendo.
"Merda..."

Cerca di infilarsi gli stivali in fretta e ne risulta una scena piuttosto comica.
Si alza in piedi.
"scusami non volevo. Sono crollata"

"Siamo in due.
Dai ti accompagno fuori"
"Mi prendi tu la giacca?"
"Si. "

Vado in camera mia a prenderle il cappotto e la borsa.

Ascoltassi la voglia la prenderei di peso e la porterei qua in camera.
Mi ci chiuderei dentro e chi s'e visto s'e visto.

No Mattia. Usa il cervello. Lei deve andare a casa. Non bruciare le tappe.

Torno di là e la trovo in cucina che sta pulendo.
"Ehi, lascia stare. Sistemo io dopo"
"Figurati Mattia. Già fatto. E vi ho già preparato tavola per la colazione."
Mi risponde mentre spostandosi mi fa intravedere tutto apparecchiato.
"Grazie Emma. " mi avvicino a lei per darle la giacca e ci sfioriamo nuovamente le mani.
Di nuovo quella sensazione mi attraversa.

Non guardarle le labbra. Stai fermo.

"Grazie a te Matti. Ora pero e' meglio che vada. "  mi risponde imbarazzata.

È inutile. C'è una strana elettricità nell'aria. La percepiamo entrambi.
E il linguaggio del corpo non mente.

"Vieni ti accompagno alla porta" le faccio strada verso l'uscita cingendole la vita.
Voglio prender tempo.
Non voglio che vada via.

Apro il portoncino. Sta piovigginando.
Lei si avvia verso il giardino.
Si gira .

"Che dire...
grazie Matti della serata,
della pizza,
di avermi fatto conoscere tuo figlio,
Grazie anche delle tue parole...del tuo racconto."

Mi bacia sulla guancia.
"Buonanotte" e si avvia di corsa verso il cancello.

E di nuovo la testa non ragiona.
Le vado incontro e la fermo.
Con un rapido gesto la girò verso di me.
Lei non si ritrae .

Le prendo la testa tra le mie mani.
La guardo dritta negli occhi e la bacio.
A fior di labbra.
Dio.Quanto mi sono mancate le sue labbra.

Sento un tonfo e capisco che ha fatto cadere per terra la borsa.

Le sue braccia mi avvolgono e risponde al mio bacio con foga.

La prendo in braccio e di peso la porto verso la veranda. Almeno non piove.
Continuiamo a baciarci.

Le nostre labbra si schiudono e le nostre lingue iniziano a giocare e ad esplorarsi. Un gioco mai dimenticato.

Di nuovo quel brivido che mi attraversa.
Ci stacchiamo giusto un attimo per prender fiato.

"Emma..."
Iniziò a baciarle il collo,affondando nella sua spalla e mordicchiandola tutta.
Le mie mani tornano ad esplorare luoghi conosciuti.

Lei mi morde il lobo dell'orecchio.
Cazzo. Si ricorda il mio punto debole.
Scende anche lei lungo il collo.
Mi sta facendo impazzire.
Mette le mani nelle stasche posteriori dei miei jeans e mi attira verso se.

Il suo profumo,il suo gusto, la sua vicinanza.
Non riesco a fermarmi. La voglio. ORA.

Mattia cazzo dacci un taglio.
Fermati mi ordina il cervello. Non rovinare tutto.

Mi allontano da lei con uno sforzo enorme.
"Scusa Emma. Mi sono lasciato andare."

"Ma..."

"Fermiamoci qui.
Ti prego.
Dammi,diamoci del tempo."

Mi guarda seria, ma poi mi sorride. Capisce il mio stato d'animo.
"Va bene. " si alza sulla punta dei piedi e mi bacia il naso.
"Notte Mattia ci vediamo al lavoro"
"Notte Emma."

Rientro in casa e corro in camera.
Mi butto sul letto e respiro profondamente.
Prendo il telefono e di getto le scrivo.
"Spero di non aver rovinato il momento. Non mi sento ancora pronto. Vorrebbe dire perdonarti e non me la sento ancora.
Tu però mi fai impazzire"
Invio

La risposta non tarda ad arrivare.
"Io ti aspetto.
Buonanotte Mattia."

Si buonanotte.

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