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Era il crepuscolo, l'ora prestabilita per la partenza, tutti erano felici, come se prima non fosse successo nulla, ma Stiles lo sapeva, lo notava...nel profondo dei loro sguardi si vedeva quella nota di preoccupazione, paura delle persone che avrebbero potuto incontrare, paura di perdere qualcuno, paura di morire. Al 48°piano la notte stava per calare, e la squadra era ormai a pezzi, tanto che decisero di accamparsi ai piedi di un grande albero:"Hey Scott...come va?" Stiles aveva bisogno di parlargli, da quando se ne era andato non avevano più parlato come facevano una volta:" Tutto bene, credo...tu?" "Beh, sapere che prima o poi mi trasformerò in un pazzo omicida mi da la nausea, ma per il resto sto bene...Scott, ti devo delle scuse..." "Tu non devi scusarti ma io, è solo colpa mia se sei stato localizzato dai ricercatori, se sei stato colpito dal virus delle streghe...insomma è un errore che non si perdona facilmente..." "Avrei dovuto ascoltarti, invece non ho fatto altro che seguire il mio istinto, e a cosa mi ha portato?...io voglio essere come voi, combattere, farmi male senza provocarmi perdite di sangue, essere guarito da Lydia...insomma, in questo modo sono troppo vulnerabile, e mi sento come se fossi l'anello debole del gruppo, anzi lo sono! Non sono in grado di combattere...Scott, io non posso farcela" "Stiles, non è vero...non devi mai sentirti l'anello debole del gruppo, tu sei forte quanto noi, anzi più forte...non conta la categoria, ma quello che si ha dentro, e tu non hai solo quel maledetto virus, ma hai più di quanto pensi, io ucciderei per te, nessuno può toccarti, te lo prometto...amico mio" Stiles, dopo quelle parole, abbracciò forte l'amico...lui ne era sicuro, Scott non l'avrebbe mai abbandonato, e sapeva benissimo che si sarebbe sacrificato all'istante per i suoi amici. Le ultime luci del giorno scomparirono dietro le possenti montagne, e la notte avvolse i viaggiatori, facendoli addormentare ai piedi dell'albero; tutti erano sprofondati in un sonno dolce e profondo, ma per Stiles, purtroppo non fu così, imprigionato in un incubo: si trovava davanti uno strapiombo, e guardava il panorama mozzafiato, ma in lui c'era qualcosa di strano, lo sentiva dentro, dappertutto, come un qualcosa di oscuro, e gli unici sentimenti che riusciva a provare era rabbia, invidia...divertimento...divertimento per cosa? Poi improvvisamente sentì un sossurro quasi innaturale che diceva:"Stiles, girati" e lui senza nemmeno volerlo eseguì subito l'ordine, poi vide l'orrore: Scott, Lydia, Allison e tutti gli altri giacevano immobili, i loro vestiti erano quasi ridotti a brandelli ed erano ricoperti da delle scure macchie rosse; i loro sgurdi guardavano nel vuoto, come se non avessero anima...erano tutti morti, ma Stiles non era triste, anzi, gli piaceva, provava divertimento a guardarli, così un gigno strano, malato, fuoriuscì dalla sua bocca. Non era Stiles. Era il Nogitsune. Si guardò le mani, anche esse sporche di sangue, il loro sangue, poi sentì di nuovo quello strano bisbiglio nella sua testa:"Stiles....sei stato tu....Stiles....Stiles....distruggi il fiore Stiles....distruggilo....diventerai potente.....SVEGLIATI STILES!" Stiles si svegliò, urlando terrorizzato, ed ebbe ancora più paura quando notò che era solo e non era più ai piedi dell'albero, ma si trovava davanti ad uno strapiombo.

Scott si svegliò di scatto, aveva sentito delle urla nei paraggi, e sentiva un forte odore di...terrore, poi rivolse il suo sguardo ad Allison, bella come sempre, anche quando dorme, poi si girò verso Lydia, ma notò una cosa strana, Stiles non c'era. "Pss!...Scott, dov'è Stiles?" Kira si era già alzata:"Non lo so, ho sentito delle urla proprio...dobbiamo trovarlo subito!" Scott aveva paura per lui, non sapeva dove fosse, e l'unica cosa che poteva fare era seguire quello strano odore:"Sento qualcosa...seguimi!" i due ragazzi, equipaggiati delle proprie armi si addentrarono nel bosco: l'odore era sempre più forte, sentiva che Stiles si trovava li vicino, e doveva trovarlo; improvvisamente Kira fermò Scott, indicando verso sinistra, dove tra gli alberi si intravedeva uno strapiombo, così, entrarono in una piccola parte senza alberi che finiva con un alto e pericoloso pendio, e davanti ad esso videro la sagoma di un ragazzo: Stiles; appena lo vide Scott si precipitò verso di lui, chiamandolo, ma il ragazzo non si mosse, poi quando si avvicinò a lui vide che stava piangendo, e le sue mani erano sporche di un color rosso brillante...sangue:"Stiles...Stiles! Ti prego amico, di qualcosa!" continuava a gridargli, prendendolo per le spalle e scuotendolo, ma lo sguardo del ragazzo era sempre posato a terra, rigato dalle acide lacrime che gli scendevano sulle guance, quando però poi alzo la testa e i suoi occhi gonfi e rossi si posarono su quelli di Scott:"Scott, sono stato io, io vi ho uccisi..." a quelle parole Scott divenne pallido, che cosa gli stava succedendo?!:"Stiles qualunque cosa tu abbia visto non è reale, siamo tutti vivi...guardami cazzo Stiles...sono qui davanti a te!" "Forse è meglio che lo riportiamo all'accampamento" affermò Kira e Scott annuì, così lo presero per le braccia e lo trasportarono fino al grande albero. Stiles si sentiva disorientato, non si sentiva quasi più lo stesso, anzi, non era nemmeno sicuro fosse lui...capì poi che era più vulnerabile al Nogitsune quando dormiva, e per questo motivo non poteva dormire, non doveva dormire...aveva solo bisogno di quella dannata cura, poi tutto sarebbe andato per il meglio; sentiva Scott e Allison discutere, visto che il lupo li aveva abbandonati così insieme a Kira senza dire nulla a nessuno...poi senti dei passi verso di lui, e la voce dolce di ragazza:"Stiles, come stai?" Lydia si era seduta accanto a lui:"Io...io...non lo so, so solo che dobbiamo sbrigarci..." disse il ragazzo:"Devo dirvi una cosa..." Lydia chiamò tutti a rapporto che si sedetto in ascolto davanti a Stiles:"Ieri notte credo di aver avuto una visione del primo sigillo...è un fiore bianco, un fiore magnifico, credo sia una skill potentissima, e c'è solo un modo per distruggerlo: il sangue di un Nogitsune, e in questo modo il fiore diventerà come tutti gli altri e più facile da eliminare...non so dove si trova, ma so che dobbiamo sbrigarci a trovare un antidoto..." "Va bene Stiles, partiremo subito!" disse Braeden, così tutti presero le loro cose e ripartirono verso le montagne. "Stiles..." lo chiamò Scott, sicuramente voleva sapere il resto del suo incubo"...prima mi hai detto che -sei stato tu ad ucciderci-...ma cosa significa?" Stiles non aveva voglia di dirlo, non voleva pensarci, la cosa che gli faceva più paura non era la visione dei suoi amici morti, ma lui che ne era divertito...poi quella voce, sicuramente era di una strega, gli avrà provocato lei quell'incubo? Se fosse stato così, allora il virus stava agendo velocemente:"Stiles...che cosa hai visto?!" "I-io vi ho visti...eravate tutti...morti, Scott, tutti morti! Ed ero stato io, avevo le mani sporche del vostro sangue...e non ero triste, anzi mi piaceva vedervi soffrire! Scott, se un giorno io diventerò così, vi prego di lasciarmi andare, non dovete mai mettervi contro di me o potrei farvi del male...ti prego, promettimi che se mi trasformerò nel Nogitsune voi ve ne andrete semza esitare!" "Stiles, lo sai che non ti abbandonerei mai, quindi perfavore..." "PROMETTILO!...ti prego Scott, io non voglio guardarvi morire per mano mia!" "...va bene, Stiles" Scott mentiva, non si sarebbe mai permesso di abbandonare un membro del suo gruppo, specialmente Stiles.

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