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Nella villa erano tutti in fermento: ad un giorno dai giochi inaugurali, il padrone aveva deciso di organizzare un baccanale al quale erano stati invitati diversi personaggi importanti che in quel periodo erano in visita lì a Capua proprio per vedre l'apertura della nuova arena.
L'obbiettivo di Batiato era sicuramente assicurarsi il favore di alcuni di loro, in modo che prenotassero alcuni dei suoi gladiatori per i giochi futuri, e che magari un giorno gli garantissero un posto in senato, chissà.
Gli ospiti sarebbero arrivati a notte, ma già da quando era sorto il sole Lucrezia e suo marito avevano messo al lavoro tutti gli schiavi: alcuni erano stati incaricati di andare a procurarsi i viveri per la serata e anche una quantità non indifferente di prostitute, altri lucidavano i pavimenti e rassettavano i vari triclini, mentre le donne riempivano i vasi con fiori profumati, spargendo petali di rosa sul pavimento della sala principale.
Eren invece era con il padrone nella stanza da bagno: in piedi accanto a lui, con l'acqua che gli lambiva la vita, lo lavava con delicatezza, passando la spugna sul suo corpo come se stesse carezzando un bambino, anche se non c'era nulla dietro a quell'apparente premura: stava semplicemente recitando la parte che gli era imposta, e comunque non gli sfuggì neanche una delle occhiate che Batiato indirizzò al suo inguine.
Comunque il bagno finì senza che il padrone lo toccasse, ed il ragazzo sospirò di sollievo.
Dopo che Eren l'ebbe aiutato a vestirsi, Batiato lo mandò a terminare i preparativi per la festa insieme agli altri schiavi, ed il giovane ne approfittò per affiancarsi a Nevia, la ragazza che solitamente serviva la padrona: loro due da piccoli giocavano spesso insieme, quando i padroni lo permettevano, e mano a mano che crescevano la loro amicizia si era solidificata ancora di più, tanto che i due ora si consideravano fratelli, ed ognuno sapeva tutto dell'altro.
Mentre appendevano tende nuove nei vari scomparti della villa, si divertivano a prendere in giro Batiato con battutine scomode sulla sua virilità, ed Eren ogni tanto scherzava con Nevia sulle occhiate che spesso lei lanciava ai gladiatori.
La ragazza arrossiva subito a scherzare in quel modo, ed Eren a volte la invidiava per quell'innocenza che lui aveva perso da anni...
Si distrasse da quei discorsi quando la padrona lì chiamò: a Nevia ordinò di venire con lei perché potesse finire di abbellirsi, mentre volle che Eren scendesse nella scuola dei gladiatori per comunicare al maestro quali di loro avrebbero dovuto essere pronti per la festa, alla quale avrebbero partecipato stando fermi in un punto della sala principale e lasciando che gli ospiti in visita li ammirassero o toccassero a loro piacimento.
I soggetti scelti erano Levi, Barka, Gneo e Crisso.
Il cuore del ragazzo prese a battere forte quando lesse il nome del Campione di Capua sulla lista che gli era stata consegnata da Lucrezia, e percepì il calore affluire alle sue guance, ma si diede subito un contegno per non destare alcun sospetto.
Finalmente avrebbe potuto scusarsi con Levi per avergli mancato di rispetto quella sera e forse, se l'alcol e l'oppio avessero sortito l'effetto che lui credeva, avrebbe anche potuto parlarci un po' senza che nessuno li disturbasse.
Ma di cosa potrei parlarci? Non dovrei neanche formulare certi pensieri...
La parte razionale della sua mente gli gridava questo, ma comunque il battito del suo cuore non cessava, anzi accelerava di più ad ogni passo che lo avvicinava alla cantina. Davvero nutriva dei sentimenti per quell'uomo? Ma come era possibile, se non ci aveva quasi nemmeno parlato?

Finisce un po' a cavolo questo capitolo lo so ma non sapevo più cosa scrivere e non volevo gonfiarlo senza motivo... Mi farò perdonare con il capitolo 9 però: sarà molto "movimentato" se capite cosa intendo 😜

Schiavi di RomaWhere stories live. Discover now