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"Eren. Eren!"
Lui sobbalsò di colpo rendendosi conto che era già la seconda volta che il padrone lo richiamava e lui non rispondeva.
"Eccomi Padrone!" gli rispose finalmente, per poi scapicollarsi per portargli l'acqua.
"Sì può sapere che hai? È da giorni che sei con la testa fra le nuvole!"
Lui chinò il capo, remissivo: "Ti chiedo perdono"
Ricevette un grugnito scocciato in risposta, poi Batiato tornò a rivolgerle la propria attenzione ai gladiatori che si allenavano nel cortile della palestra, esattamente sotto di loro, ed Eren si trovò per l'ennesima volta a rimuginare su quello che era successo pochi giorni prima: la visita del magistrato, l'oppio che gli aveva dato, e poi il sesso con Levi.
Quello era il ricordo che dominava su tutti gli altri, imperituro: nonostante la droga ed i giorni che erano trascorsi, Eren ricordava ogni secondo di quel giorno, solo che non riusciva a capire cosa provasse, in relazione a quei ricordi, se paura, rabbia, o forse altro. Qualcosa che per uno schiavo di piacere come lui era male.
Più di una volta si era trovato a ripensare alle braccia di Levi che lo stringevano, al suo fiato rovente sul collo, e al suo membro dentro di lui.
Gli aveva fatto male, ma gli era anche piacuto, ad un certo punto: in verità, Eren ricordava quel momento quasi con nostalgia, e la cosa lo spaventava, perché avrebbe dovuto avere paura di rivivere un dolore come quello per mano del medesimo uomo, in teoria. In pratica, invece, si sentiva in colpa verso Levi: lo aveva accusato di non fare nulla per modificare il proprio destino o quello delle persone che lo affrontavano, nell'arena, ma dopo gli eventi di quella sera si era reso conto che in realtà era se stesso che stava accusando, perché, come aveva detto Levi, non provava mai a negarsi al padrone.
Erano sulla stessa maledetta barca e lui lo aveva usato come valvola di sfogo.
Devo chiedergli scusa.
Da giorni quel pensiero lo ossessionava, ma ancora non aveva avuto un modo per parlare con Levi...
Il suo cuore palpitava all'idea di tornare a guardare quelle perle tempestose che erano gli occhi del gladiatore, e una volta di più, Eren ne fu spaventato.
Si trovò a fissare lo sguardo sul cortile sotto la balconata senza neanche accorgersene.

Il capitolo è corto lo so ma sto già a metà del successivo 😊

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