CAPITOLO 22

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"Che diavolo ti è successo?" Dixie era sullo stipite della porta, un pigiama a figura intera di un unicorno bianco la avvolgeva e faceva degli sbadigli che facevano intendere la voglia che avesse di stare ancora in piedi.

"Scusa... Spero di non disturbare..." disse Glaphyra guardando Dixie assonnata.

"Tranquilla l'unica cosa che disturbi è il mio sonno... Niente di che..." rise l'amica.

Glaphyra la guardò prendendola come una critica, un modo per dite di andarsene.

"Sto scherzando, dai entra!" le sorrise con un altro sbadiglio e la fece entrare nel suo appartamento.

"Sicura che non do fastidio? Tipo ai tuoi genitori?" chiese la dea preoccupata.

"Io e mio fratello siamo scappati appena lui ha compiuto 18 anni e sono sicura al mille per mille che non disturbi... Forza, da questa parte c'è la mia camera"

Glaphyra la seguì, una porta con varie scritte nere la interessò molto.

"È quella di mio fratello... Quel coglione deve ancora tornare..." disse Dixie aprendo la porta dal lato opposto del corridoio.

"Eccola qui... La mia stanzetta carina carina... Per modo di dire." disse la ragazza.

Un letto a castello si stagliava al centro della stanza. Un armadio di quelli di legno pesante si trovava su un lato, opposto alla finestra. Una scrivania affianco alla porta piena di quaderni, libri, post-it e cose varie.

"È un po disordinata..." mormorò Dixie ridendo e sedendosi sul letto.

"Ma il casino è un'arte..." continuò guardandosi intorno.

"Beh... Allora casa mia, e di Ares, è un opera da un milione di euro" rise Glaphyra lasciando lo zaino che aveva preso con un po di cose, affianco alla porta.

Dixie rise mentre le faceva posto affianco a lei.

"Non mi avevi detto di avere un fratello" disse la dea accomodandosi su quel letto comodo. Quella stanza le ricordava tanto la sua stanza sull'Olimpo.

"Oh no signorina... Adesso parli di quello che ti è successo... Dioniso è venuto a casa tua vero?" chiese Dixie.

Glaphyra sbuffò ed annuì.

"Bella merda..." disse la ragazza fissandola.

I cappelli rossi le si sparpagliavano sul viso e con una mano cercava di toglierselo di dosso.

Se la situazione non fosse stata così critica sarebbe scoppiata a ridere la dea.

"Lo so... E ho baciato Ares" disse Glaphyra.

Dixie aprì la bocca scioccata: "No, scusa, quel bel pezzo di carne decidi di assaggiarlo adesso quando ti ritrovi un cazzo di manzo in casa?" quasi si strozzò con la sua stessa saliva.

"Ero arrabbiata con Dioniso, continuava a ripetermi che voleva qualcosa... E io mi sono arrabbiata e sono entrata in stanza. Ares mi ha seguito e boh... L'ho baciato..." sorrise la dea non sapendo che altro fare.

Dixie la fissò... Quel sorriso che tanto la attraeva.

Glaphyra se ne accorse e tornò seria, risvegliando la sua amica.

"Tu sei completamente fuori ragazza mia" e si distese sul letto ridendo come una pazza.

"Te ne sei accorta solo ora? I genitori di Ares e Dioniso continuavano a ripetermelo!" rise Glaphyra stendendosi di fianco a lei.

E dopo aver chiacchierato e parlato di quello che era successo alla povera Glaphyra, si addormentarono, almeno Dixie si addormentò.

Glaphyra era da chissà quanto che guardava il soffitto. Era nella parte sopra del letto a castello e si era cambiata. Indossava una maglia dei Metallica e un paio di suoi boxer bianchi.

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