28-The Night Of The False Heroes.

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'..Usami, straziami..
Strappami l'anima..
Fai di me quel che vuoi..
Tanto non cambia l'idea che ormai ho di te..
Verde coniglio dalle mille facce buffe..
Sparami addosso..
Bersaglio mancato..
Provaci ancora..
É un campo minato..
Quello che resta del nostro passato..
Non rinnegarlo è tempo sprecato..
Macchie indelebili coprirle è reato..
Scagli la pietra chi è senza peccato..
Scagliala tu perché tutto ho sbagliato...'



Lo sguardo fisso di chi aveva il cuore a pezzi, quelle sfumature di rosso che contornavano le sue iridi azzurre risaltavano gli occhi gonfi di lacrime salate.

Aveva voluto restare da sola a pensare. Con una scusa aveva liquidato Saraya e Nick dicendo di stare bene e che li avrebbe raggiunti in federazione per le riprese di Raw.

Chiusa quella porta le lacrime erano scese silenziosamente e lei impotente di fermarle le aveva lasciate scendere.
Si sentiva umiliata e usata.
Sentiva il suo odore addosso e con stizza tolse la maglietta, la gettó con furia contro il muro e corse verso il bagno.
Si liberó delle scarpe, dei jeans e della biancheria lanciandoli da qualche parte indecifrata.
Aprì il getto d'acqua e si catapultó sotto.

Voleva eliminare il suo odore.
Voleva eliminare lui dalla sua pelle.

Lasció che l'acqua le scorresse sul corpo ma era inutile.
Lo sentiva. Lo sentiva in ogni dove.
Lo sentiva sotto la pelle, lo sentiva nel cuore e quello era il dolore più grande.

Chiuse l'acqua e si coprì scoppiando in un pianto disperato difronte a quello specchio che rifletteva la sua immagime distrutta da quel dolore.

Come si era ridotta così?
Era partita per Stanford solo per lavoro e si era ritrovata innamorata della vipera..
Quella vipera saccente e spavalda che odiava..
Odiava perché non riusciva a non perdersi in quel ghiaccio azzurro..
Odiava perché aveva mostrato a lui la parte più debole di se stessa..
Odiava perché giorno per giorno il sentimento che lei chiamava odio verso di lui si era trsaformato in amore..

Ed ora si ritrovava ferita, distrutta.
Distrutta dentro da chi aveva odiato e amato.
Ferita da chi con quelle mani l'aveva toccata nel profondo.
Ferita da chi con quegli occhi l'aveva scatava dentro e aveva strappato la sua determinazione.
Ferita da chi cercava solo del semplice sesso occasionale.

Era stata ingannata da quegli occhi che le erano sembrati sinceri, quel ghiaccio lo aveva visto sciogliersi ne era sicura.

Si strinse nell'asciugamano tremante e si diresse in camera, non sapeva che fare.
Se ascoltarlo o meno.
Non sapeva se dare retta a quegli occhi avvelenati che avevano accompagnato quelle parole.

Ora ne capiva il senso, sapeva che prima o poi la scommessa tra lui e Colby sarebbe saltata fuori e con quelle parole sperava di illuderla ancora di più o almeno così credeva lei.

Lei era completamente ignara dei sentimenti della vipera che l'aveva ingannata.
Era ignara che quel cuore avvelenato aveva ripreso a battere solo ed unicamente grazie a lei.
Che quella vipera tanto egoista si era innamorato di lei lasciandosi trascinare in quel gioco assurdo, anche lui.

Due cuori che soffrivano..
Occhi rossi che piangevano..
Un'azzurro che c'ercava invano l'altro..

E l'altro azzurro se ne stava nelle iridi di un uomo devastato.
Delle occhiaie tremende risaltavano sotto i suoi occhi, quella notte per osservarla dormire non li aveva chiusi nemmeno un pó, solo allo stremo delle forze era crollato ma sempre con l'immagine di un innocente donna che dormiva tranquillamente al suo fianco.
Ed ora si ritrovava a soffrire per la stessa donna.

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