17- Dance For Me, Sweet.

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'..Un misto tra incanto e dolore..
Ripenso a quando ho fatto io del male..
E di persone ce ne sono tante..
Buoni pretesti sempre troppo pochi..
Tra desideri, labirinti e fuochi..
Dire che sto bene con te è poco..
Dire che sto male con te.. è un gioco..
Un misto tra tregua e rivoluzione...
Credo sia una buona occasione..
Per ricordarti quanto sei speciale..
Tra le contraddizioni e i tuoi difetti..
Io cerco ancora di volerti..
Ho smesso di sperare di stare con te..
Mi porti qualche vantaggio..
E il tempo di spiegare le cose non c'é se tu per ogni cosa che faccio..
Mi dici che rimani poi scappi da me..
E non importa se siamo vicini o distanti..
Se a volte ti giri e mi guardi..
Siamo soli..
Pezzi di cuori infranti..
Anche se corri non vai molto avanti..'



Una Raw tranquillo e senza imprevisti era appena terminato.
Helena stava in silenzio tornando nel suo camerino.
Camminava tra il fremento della gente che correva in quei corridoi con irruenza e spingeva a più non posso.
Nessuno faceva caso a lei che non diceva una parola, sempre lo sguardo alto e fiero ma con quel luccichio che rovinava il suo azzurro.
Nessuno aveva fatto caso che quella sera, il sorriso che aveva avuto sulle labbra su quel ring era stato finto e forzato.
E senza che nessuno se ne accorgesse si rifugió nel suo camerino chiudendosi a chiave.

Si lasció scivolare sul divano e strinse al petto un cuscino, sembrava una bambina mentre il suo sguardo era rivolto nel vuoto, poggió il mento sulla stoffa morbida e icroció le gambe.

Sembreva fin troppo bello per essere vero.
Possibile che l'avesse baciata solo per divertimento?
Eppure lei in quei baci lo aveva sentito. Aveva sentito il vero Randy trasmetterle qualcosa, qualcosa di molto più dolce dell'amaro veleno.
Qualcosa che avrebbe giurato somigliasse all'am-...no.

Ma che cosa stava dicendo?
Quella era solo una vipera stupida e dalla quale lei avrebbe dovuto stare lontano.
Nulla di più.

Si lasció cadere stesa sul divano e chiuse gli occhi per rilassarsi.
Stava andando tutto a rotoli, lei era partita per Stanford solo ed unicamente per coronare un sogno e desiderio di suo padre, non per perdersi in un uomo qualunque.
Doveva riprendersi al più presto o non ne sarebbe più uscita.


**

Non si era mosso da quella poltrona per tutto lo show, insieme a Nick che lo aveva tenuto compagnia visto che nemmeno lui quella sera aveva partecipato alla puntata.
Compagnia si faceva per dire, non faceva altro che sbraitare e dire cose senza senso per non parlare delle cazzate che aveva detto quando insieme a loro si era unito Colby.

«Non credevo che le vipere mettessero il muso.» esclamó il bioro scoppiando a ridere seguito dal biondo.

«Se vengono colpiti dritto in faccia direi che sia normale, no?» continuó dando corda al bioro che scosse il capo.

«In quel caso potrebbero ritrovarselo rotto il muso.» scrolló le spalle come se la cosa fosse ovvia.

Nick parve pensarcì sù qualche istante, mentre la vipera in questione aveva alzato gli occhi al cielo sbuffando sonoramente nell'intento di ignorarli.

«Non credo che abbia tutta questa forza Helena.» provó a ribattere ma appena pronunció quel nome si ritrovó congelato da uno sguardo quasi malefico, insano.

Gli occhi di Randy scattarono nei suoi sentendolo nominare lei.
Possibile che anche il suo nome aveva uno strano effetto, adesso? Quello era un nome qualunque, lei era una qualunque.

Maledì Colby per aver anche solo pensato di mettere in piedi quella scommessa e maledì se stesso per aver accettato senza nemmeno pensarci.
Tutta colpa di quel gioco.
Si era avvicinato a lei solo per quello, per nient'altro e doveva continuare ad essere quella la ragione.

In My Veins.||In Revisione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora