My Brother

4.8K 352 54
                                    




"Tutto ha una seconda faccia, Victoria"

Victoria era appena più di una bambina di dieci anni quando Ricki le pronunciò quelle parole in un sussurro, come se temesse che qualcuno stesse ascoltando la loro conversazione.

Le prese il viso tra le mani, lasciandole un bacio sulla fronte "Ricordalo, Victoria"

La bambina annnuì appena, non avrebbe mai pensato che quelle parole le sarebbero mai servite nella vita, in fondo essa era costituita da libri e amici, niente di paricolarmente difficile da affrontare.

Ricki le lanciò un'ultima occhiata, prima di sgattaiolare fuori dalla finestra della sua camera, come un ladro.

Victoria ancora non capiva perché se ne stesse andando; non capiva perché Ricki l'avrebbe dovuta abbandonare da un giorno all'altro, come il peggiore dei criminali.

L'avrebbe capito anni dopo, quando sarebbe diventata abbastanza grande da capire i sussurri che gli Hunters si scambiavano ogni volta che passava per strada.

Era stata condannata sin dall'inizio.

Sapeva che un giorno sarebbe cambiato tutto, e sperava di rincontrare Ricki in quella che doveva essere la sua nuova vita.

Sapeva che lui era lì fuori da qualche parte.

Vivo.

Le avevano fatto credere che fosse morto, mostrandole il suo braccialetto portafortuna insanguinato; gli Hunters non avevano fatto in tempo a cacciarlo: Ricki se n'era andato prima che gli fosse intimato di farlo.

E Victoria non poteva scordare i suoi occhi verdi, dello stesso colore del muschio nei boschi.

Ricki era un grande Hunter, e se n'era andato.

Ma dove?

Immobile.

Era immobile su un lettino bianco da due giorni ormai.

Il petto si alzava e abbassava lentamente, come a voler avvisare che, di lì a breve, avrebbe cessato di muoversi anch'esso.

Il suo corpo era freddo, come quello di un cadavere.

Le labbra livide erano colorate di un violaceo, così come gli occhi; se ne stava andando, lentamente, e non poteva farci niente.

Vincent le accarezzò una guancia per la millesima volta, nella speranza di innescare anche un minimo movimento da parte della ragazza.

Victoria non si mosse, le ciglia lunghe le sfioravano gli zigomi alti e l'Alpha non riuscì a non pensare a quanto fosse bella anche in quel momento.

"Ti prego..." le sussurrò ad un orecchio, trattenendo le lacrime: non aveva mai pianto in vita sua, e mai come quella volta ci era vicino.

Sentiva la sua vita abbandonare lentamente il suo corpicino fragile, giorno dopo giorno, ora dopo ora.

Non poteva perderla.

La sera era calata e la meravigliosa Luna Piena era luminosa nel cielo.

Victoria indossava ancora il suo vestito bianco di quella sera che l'aveva incontrata per la prima volta; se prima le calzava a pennello ora già iniziava a starle largo, segno dei due giorni passati a digiuno.

Poteva morire anche in quel preciso istante, così come il giorno dopo e quello dopo ancora.

Stava lottando, ma non stava vincendo.

Vincent non poteva stare con le mani in mano, guardando il suo fiore appassirsi giorno dopo giorno.

Doveva agire.

DeviantWhere stories live. Discover now