Capitolo 16.5 - Se sono con te

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[Parte Extra, lo speciale di Natale]
Pov's Yuichiro

Tutti sanno che giorno è il 25 Dicembre, e tutti sanno cos'è il Natale.
Avanti, nessuno non può conoscerlo.
Il Natale è sempre stata una festività che bene o male tutti amano, sopratutto i bambini, sempre ansiosi di ricevere i propri regali o magari di incontrare il famoso "Babbo Natale" attraversare il camino della propria casa.
E poi ci sono anche i canti, le cene, i sorrisi dei parenti più lontani oppure le stesse musiche natalizie che ormai mettono da anni, causandoti ogni volta la nausea dopo tutte quelle volte che l'hai ascoltata.
Insomma, a me non piace questo giorno.
Giusto, c'è anche la neve, e come non ricordarsi di lei.
Lei invece, a differenza dei canti, del vecchietto vestito di rosso, o delle renne magiche correre nel cielo stellato, mi piace.
Penso sia l'unica cosa che mi piace di questo periodo, proprio l'unica; lei che è bianca, soffice e fredda.
Poi, l'idea di dover passere il giorno di Natale rinchiuso in casa, non mi dispiace affatto, anzi, non potrei chiedere di meglio nella vita.
Ma purtroppo quest'anno non mi è possibile farlo, perché mia sorella ha deciso di organizzare di sua iniziativa una festa con i suoi amici dell'università qui, senza avermi consultato, esattamente a casa nostra fra tutti i posti possibili ed immaginabili.
E ora sono a casa da solo, mentre lei è andata felicemente al supermercato per fare la spessa di questa sera, anche se non penso sia lei a dover cucinare; dopotutto - e stranamente -sa solo fare pietanze che c'entrano con la salsa piccante.
Ricordo che l'ultima volta che l'abbiamo lasciata cucinare, è finita con tutti i presenti ad avere un terribile mal di gola.
Ma parlando seriamente, ho perfino dei seri dubbi se mai in un fururo, riuscirà a sposare qualcuno.

«Sposarsi... Eh? Sarebbe sicuramente bello, sposarsi con la persona che si ama.»

E mi butto sul letto, rivolgendo gli occhi su un punto non specifico del soffitto bianco.
Chiudo gli occhi, abbassando lentamente le palpebre, e mi lascio cadere nel sonno più profondo.
Dopotutto, ho tempo fino a stasera e poi, ben presto la tranquillità sparirà in un soffio.
Dai, dormi Yuichiro, dormi; ora che ne hai la possibilità, fallo e basta.
Rilasso i muscoli, rallento il respiro, e lentamente entrai nel mondo dei sogni, quando d'un tratto non sentì il telefono squillare.
Dovevo spegnerlo, dovevo sì.
Non controllo neanche il numero di chi mi ha appena chiamato che rispondo, poiché con assoluta certezza, posso già dire chi è l'autore dei fatti: e chi se non lei?

«Possibile che non mi vuoi lasciare in pace nemmeno il giorno di Natale?»
«E no Yui-chan, sei troppo asociale!»
«Asociale? Guarda che sono una persona socievole e simpatica.»
«Sì Yui-chan, tanto non ci crederebbe nessuno. E comunque mi chiedevo se ti andava di venir-.»
«Rifiuto.»
«Eh!? Ma se non mi hai nemmeno dato il tempo di finire la frase! Non puoi rifiutare già da subito, che antipatico che sei.»
«Tanto volevi invitarmi alla festa di stasera, non è vero? E poi dovresti saperlo che non accettato mai questi inviti.»
«Sì ma, se la festa si terrà a casa di un certo Ryuki Sayo, non è che cambieresti idea? Eh?»
«A c-casa sua? Di Ryuki?»
«Esatto. E poi, non sei curioso di vedere com'è casa sua? O meglio, la sua camera~?»
«C-Certo che no... Non sono affatto interessato a sua casa, e nemmeno alla sua camera. Però se ci tieni così tanto, credo che verrò per questa volta...»
«Evviva~! Allora ci vediamo stasera alle sei in punto a casa di Ryuki-kun, e tranquillo che dopo ti mando il suo indirizzo.»

E fu così, che Hanade Yuichiro, cadde nella sua trappola.
Mi sono fatto convincere dal fatto che la festa si terrà a casa sua, solo e soltanto per questo!
Diamine quanta vergogna.
Lancio un'occhiata furtiva all'orologio appesa sul muro, intravedendo le lancette segnere le cinque appena passate, che a quanto pare, ho solo meno di un'ora di tempo per prepararmi ed avviarmi verso casa sua.
Mi avvio dopo aver aspettato il ritorno di mia sorella, e mettendomi addosso un cappotto nero, uscì velocemente di casa.
Oggi è il terzo giorno di fila che nevica, e anche se ci sono state attimi di pausa, le strade, i tetti, gli alberi o semplicemente tutto quanto, è ormai ricoperto da uno strato biancastro.
Mentre soffiavo sulle mani congelate, con l'intenzione di riscaldarle - almeno di poco - e creare in questo modo la classica nuvoletta bianca, cercai anche di alzare ulteriormente l'altezza del colletto dell'indumento esteriore, senza però, ottenere nessun risultato. Avrei dovuto mettermi una sciarpa prima di uscire, ma ormai è troppo tardi per lamentarmi .
E ripensandoci, non possiedo alcuna sciarpa nel mio guardaroba, se non quelle rosa e fucsia abbandonate da mia sorella, che ha sempre usato la scusa del "Tanto sembri una ragazza, quindi che t'importa se è di quel colore?" o frase simili per convincermi, che ben presto persi perfino la voglia di farmi comprare una sciarpa tutta mia.

Tempo a Due || Yaoi ||Where stories live. Discover now