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- FERMATI SUBITO -urla mia madre attirando l'attenzione dei presenti. Non l'ascolto e corro fuori dalla stanza seguita da lei.
- TORNA SUBITO QUI ISABEL -urla un altra volta,non l'ascolto e corro verso la macchina con qui sono venuta.
- Prova mettere in moto e ti licenzio- minaccia mia madre il povero chofer ,scendo dalla macchina per trovarmi a faccia faccia con mi madre.
- Che credi di fare Isabel?!!- chiede quando cerco di sorpasarla.

- lasciami andare mamma- le dico con gli occhi pieni di lacrime.
- No,tu non andrai da nessuna parte,non vedi che mi stai mettendo in ridicolo davanti a tutti gli invitati -dice,guardo alle nostre spalle e noto che tutta la gente è riunita li a guardarci come se fossimo il numero della serata,prendo un lungo respiro e cerco di liberarmi dalla presa di mia madre.
- Ti importa solo di questo vero?- le chiedo riuscendo a liberarmi dalla sua presa,mi tolgo i tacchi del inferno e inizio a correre verso il cancello ma la voce di mia madre mi ferma.
- Se osi oltrepassare quel cancello..- non la lascio finire e mi dirigo a passo svelto verso di lei,se non le dico quello che penso credo che scoppierò.
- COSA?,mi toglierai il cellulare?o sarò in punizione per tutta la mia vita? Il mondo è cambiato...tu sei cambiata e pure io,no ho più 16 anni, non posso più obbedire a tutto quello che dici e tanto meno posso continuare a chiedere scusa per quello che tu chiami errore, adesso ho 19 anni e ho una bambina a qui voglio un mondo di bene come una madre dovrebbe volerne a sua figlia e non comportarsi come Te...e se non è dimolto disturbo vorrei andare da lei- dico per poi tornare sui miei passi.

Non avevo mai parlato così a mia madre ma oggi non sono del umore per sopportarla.

Nella zona dove abitavano i miei genitori non passavano quasi mai taxi, tutti avevano un auto personale in questo quartiere quindi non era facile trovarne uno.

- Isabel , Isabel -sento la voce di mio fratello chiamarmi gli do poca importanza e continuo a camminare o meglio dire correre.

Quasi mezza ora dopo con l'aiuto di Jack riesco trovare un taxi che mi porti da mi figlia e da quel bastardo che ucciderò appena vedrò.

Il taxista parcheggia davanti al ospedale e scendo di fretta dal taxi per poi dirirgermi verso la reception del ospedale.

- Mi scusi! Saprebbe dirmi dove posso trovare Hope Moore?-chiedo alla infermiera.
-aspetti un secondo - dice per poi puntare gli occhi sul computer, nei film ci mettono pocchi secondi per trovare i pazienti ma questa donna ci sta mettendo troppo.
- SI SBRIGHI - urlo in preda al panico,la donna si spaventa un poco e inizia a scorrere velocemente la lista dei pazienti,alcuni minuti dopo mi comunica la stanza dove è stata ricoverata mia figlia.

- 400,404,404,404- continuo a ripetere mentre percoro il lungo corridoio, da lontano riconosco la sagoma di Josh e accecata dalla rabbia gli corro incontro.

- TU BRUTTO PEZZO DI IDIOTA- urlo correndo verso di lui,il deficiente sentendo la mia voce si gira di scatto per ritrovarsi con la mia mano incollata sulla sua guancia.
- aii-si lamenta appoggiando la mani sulla guancia rossa.
- TI HO SOLO CHIESTO DI GUARDARLA PER UNA SERA E TU CHE FAI?- urlo fuori di me,una chioma di capelli biondi pieni di lacca mi appare davanti ed incrocia le braccia.

- TU! non ti permetto di parlare così al mio tesoruccio,e poi sai cosa mi ha fatto passare quella mocciosa?...a forza di cercarla mi sono rovinata la manicure-piagnuccola, come se le sue unghie fossero la cosa più importante.
- togliti di mezzo prima che ti faccia sparire con le mie mani- le dico spingendola,mi avvicino a Josh che fino ad ora non aveva detto niente e con tutta la forza che ho lo prendo per la maglietta e lo sbatto contro il muro del corridoi.
Da quello che aveva detto la barbie rifatta lui e e lei avevano perso mia figlia non so dove e per questo si trovava in ospedale.

- È per lei che non ti sei occupata di nost...mia figlia come dovevi?,e sempre per lo stesso motivo Hope si trova in ospedale?,tu sei inresponsabile incapace di prenderti le tue responsabilità...un bambino che deve ancora crescere ma non credere che il mondo resterà così dove il divertimento è assicurato e le ragazze pure....ti dico una sola COSA NON TI AVVICINARE PIÙ A MIA FIGLIA E NE MENO A ME SE NON TI UCCIDO -gli dico per poi lasciarlo libero e dirirgermi verso la stanza numero 404.
Questa volta ha superato i limiti e non ho intenzione di fargliela passare liscia.

incinta del miglior amico di mio fratello [in Correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora