I love you

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"Ti ho chiesto che cazzo ci fai qui!" ripeto alzando la voce. Ricevo un altro schiaffo più forte e mi siedo istintivamente sul letto, toccandomi la guancia colpita. "Non hai più risposto alle chiamate e ai messaggi, mi hai ignorato totalmente e hai continuato a fare la puttanella con quell'idiota del tuo amichetto. Ora ne pagherai le conseguenze, bella mia" risponde col tono minaccioso di prima e mi dà uno spintone per farmi sdraiare. Si avvicina, si stende sopra di me e mi bacia, mentre le sue mani si infilano sotto la mia maglietta per toglierla. Io cerco di allontanarlo spintonandolo ripetutamente, ma lui inizia a prendermi a schiaffi, facendomi piuttosto male, per riuscire a togliermi velocemente la maglietta e i leggings. Oddio, ha intenzione di stuprarmi!
"VATTENE DA QUI, BASTARDO!" gli urlo contro, tentando di nuovo di respingerlo, stavolta con dei calci. Ma lui resiste e inizia a slacciarsi i pantaloni. "Se non posso averti io, non ti avrà nessun altro, puttanella!" mi sussurra all'orecchio, per poi mordermi il lobo. Smetto di scalciare manco fossi un cavallo e l'unica cosa che riesco a fare è piangere come una bambina. Mi sento una vigliacca, ma non ce la faccio più a resistere. Lui non sembra curarsi delle mie lacrime e inizia a torturarmi il collo, anche se io non sento nulla, né dolore né piacere.
"Sei così debole!" esclama con un ghigno staccandosi dal mio collo. Lo guardo negli occhi mentre piango e noto una cosa strana: i suoi occhi sono rossissimi, il suo viso sembra pallido e abbastanza stanco. Credo si sia fumato qualcosa di pesante per ridursi così. "DEBOLE!" ripete a voce più alta. A sentire quella parola, ricordo tutti coloro che mi hanno insultata per tutta la vita a Milano, tutte quelle teste di cazzo che mi trattano come fossi diversa solo perché non seguivo le loro mode e non facevo ciò che facevano loro. Finalmente prendo il coraggio di rispondergli, fissandolo con occhi sprezzanti: "Sei tu il debole che non riesce ad accettare il fatto che la nostra storia è finita per sempre a causa tua!". Prevedibilmente, lui si incazza e riprende ad alzare le mani. Per un momento mi sento stupida ad averlo provocato così e rimango ferma, subendo i colpi senza difendermi. Non riesco nemmeno a piangere o dire una sola parola.

Alessio si ferma solo quando la porta della camera si apre. Sporgo leggermente la testa in avanti e accenno un sorriso quasi impercettibile appena vedo Lorenzo. Lui prende Alessio per un braccio e lo fa alzare, staccandolo da me.
"Non provare più a toccarla!" ordina Lory, per poi ricevere un pugno in faccia da parte del biondo. "Non dirmi quello che devo fare, bambinetto!" ribatte, per poi afferrarlo per il collo della maglietta e metterlo al muro. Gli dà altri pugni e schiaffi, che Lory ritorna prontamente. Mi alzo dal letto per cercare di correre in suo soccorso, io lo amo e tengo a lui più della mia stessa vita. Peccato che io sia la goffaggine in persona: inciampo in qualcosa e cado a terra, sbattendo la testa sul pavimento. Dopo pochi secondi sento Lorenzo che urla qualcosa contro Alessio, poi tutto si fa buio e la mia testa si riempie di domande a cui non si trova risposta.

Non so per quanto tempo sono rimasta priva di sensi. Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo stesa sul divano di casa Ostuni, con del ghiaccio sulla fronte.
"Mamma, papà, si è svegliata!" esclama una voce maschile a me familiare. Alzo lo sguardo e sorrido vedendo Lorenzo che scompiglia con una mano i suoi adorabili riccioli mori. "Lory..." mormoro, alzando la testa e togliendo il ghiaccio dalla testa. "Hai preso una bella botta, Rachele" commenta, sfiorando un punto appena sopra il mio occhio sinistro. Stringo i denti per il dolore: probabilmente c'è un grosso livido o un taglio. I miei dubbi vengono risolti dalla mamma di Lory, che si avvicina a me con uno specchio in mano. Guardo la mia immagine riflessa e vedo un livido veramente enorme e il segno degli occhiali attorno all'occhio. Dannata me per non averli tolti, spero non si siano rotti! "Ti fa tanto male?" chiede lei. Io faccio spallucce, come per dire: "Non molto". "Lorenzo, resta qui con lei, falle compagnia" gli intima suo padre, per poi andare in un'altra stanza con la moglie.

In soggiorno ora ci siamo solo io e Lory, seduti sul divano uno accanto all'altro.
"Rachele, ho trovato questi in camera" afferma, porgendomi gli occhiali incredibilmente illesi. Me li rimetto e lo ringrazio. "Che è successo con quello stronzo prima che arrivassi?" mi chiede, accarezzandomi una ciocca di capelli. "Mi ha minacciata di farmela pagare per averlo ignorato... mi ha insultata, mi ha picchiata... e ha tentato di stuprarmi" rispondo, cercando di non sembrare vittimista, ma solo di riferire le cose come stanno. "Cane bastardo..." sussurra Lory fra i denti. "E che è successo dopo che sono svenuta?" gli domando, prendendogli la mano per calmarlo. "Abbiamo fatto un po' a botte - racconta - e ci siamo presi continuamente a parolacce e insulti. Lui aveva pure un coltello in tasca, l'ha tirato fuori e mi stava per colpire. Poi, non si sa come, Alessio è caduto e io ho fatto in tempo a prendere il telefono e a chiamare la polizia". "E poi?". "Sono arrivati i miei genitori e la polizia quasi nello stesso momento. Gli agenti hanno scoperto che Alessio si era fatto di crack, l'hanno ammanettato e portato fuori casa, mentre io... ti avevo coperto perché non succedesse un casino. I miei si sono trovati la polizia fuori casa, mi hanno fatto il cazziatone, io ho spiegato tutto... ed eccoci qua" conclude il suo resoconto. "E ora che gli succederà?". "Spero tanto che quel bastardo venga portato al fresco".
Rimaniamo in silenzio per un attimo. Io appoggio la testa sulla sua spalla, mentre lui avvolge la mia vita con un braccio e mi accarezza il viso con l'altra mano, facendo attenzione al livido. Mi piace tanto farmi coccolare in questo modo. Sposto lo sguardo sul suo viso e, non so perché, oggi mi sembra più bello che mai.
"I miei amici mi hanno detto che vorrebbero conoscere tua sorella - mi informa - Secondo te le dispiacerà se la invitiamo alla tua festa?". "Probabilmente no, se permettiamo pure al suo ragazzo di venire. Comunque glielo chiederò" rispondo. Lui sorride e mi lascia un bacio sulla fronte, vicino al livido. "Io vado a prendere da bere. Vuoi qualcosa anche tu?" chiede alzandosi dal divano. Scuoto la testa e lo guardo allontanarsi.
Improvvisamente mi ricordo di come vedevo Lory prima del 21 giugno. Lo idolatravo semplicemente dal pc, senza neppure averlo mai visto dal vivo. Guardando i suoi video fangirlavo manco fossi una quattordicenne davanti a una foto di Zayn Malik senza maglietta. Ora, invece, abbiamo legato tantissimo, siamo diventati amici e io sento di essere finalmente maturata. L'unica cosa che non è cambiata in questi mesi è ciò che provo per Lorenzo. I miei sentimenti sono sempre gli stessi e, anzi, forse sono addirittura più forti. Per questo, nonostante lui sia andato in cucina e non può sentirmi, mi ritrovo a sussurrare quelle due parole che non ho mai avuto il coraggio di dirgli: "Ti amo".

Angolo dell'Autrice
E boh, io vi amo e spero che anche voi mi amerete perché finalmente Alessio si è tolto dalle palle!
Mancano due capitoli alla fine è diciamo che quasi mi dispiace chiuderla... non riesco più a scriverla, ma dall'altro lato non mi piace lasciare le cose a metà.
Non ho neppure molto da dire in questo spazio, mi limito a scusarmi per l'orario e darvi la buonanotte.
Domani ho la verifica di latino alla prima ora, bel modo per iniziare un mercoledì! -.-"
Al prossimo capitolo! :) :* ♡

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(COMPLETED) Summer with FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora