✖️Capitolo 29✖️

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"Cazzo,Cazzo, Cazzo, Cazzo,Cazzo!!" – non facevo altro che ripeterlo da dieci minuti.

Ero seduta in una specie di stanzetta che fungeva da sala d'aspetto per tutti coloro i quali avrebbero dovuto sostenere l'esame orale di letteratura, tra quei povere sfortunati c'ero io.
Ero in ansia, dato che non avevo studiato molto, certo le cose le sapevo ma non alla perfezione.
I ragazzi erano a una signing e dopo li avrei dovuti raggiungere per pranzare insieme.
Andrai alla grande è inutile tutta quest'ansia.
Mi avevano detto questa mattina, eh certo!
Loro cosa ne potevano sapere? Come potevano capire come mi sentivo se non era una vita che non prendevano un libro in mano e tantomeno sostenevano un esame dinanzi ad una commissione che ti avrebbe potuto bocciare?!

"Ellie Tomlinson?" – una signora , magra, alta e palesemente tinta di un biondo cenere, chiamò il mio nome.

"Si, sono io." – mi avvicinai incerta alla porta e l'affiancai.

"Tutto bene cara? Sembri agitata."

"Lo sono" – dissi sorridendo falsamente.

Entrammo e cinque , ben cinque professori, mi aspettavano seduti dietro la cattedra.
Mi sedetti di fronte a loro e cominciai a parlare, pregano tutti i santi, affinché mi aiutassero.

[....]

A ZAYZAY

Ho appena finito voi a che punto state?  – appena uscita dalla stanzetta , dopo aver superato l'esame, inviai un messaggio a Zayn.

Quando la stessa donna che mi aveva chiamata per sostenere l'esame, mi aveva detto che ero passata, quasi non ci credevo.
Mi sentii sollevata, fuori un altro.
Stavo cercando di fare tutti gli esami il più in fretta possibile, per togliermi quest'anno da mezzo.
Me ne mancavano tre, tra cui uno scritto.
Ce la potevo fare!E' quello che dicevo a me stessa.
La vibrazione del cellulare mi fece ridestare dai miei pensieri.

DA ZAYZAY

Massimo un quarto d'ora e abbiamo finito. Entra!

Sbuffai. Una cosa che non sopportavo era essere presente a questo genere d'eventi.
Vedere tutte quelle ragazze in piena tempesta ormonale attaccate ai miei ragazzi e al MIO ragazzo mi faceva andare in bestia.
Non mi sarei mai abituata. Ovviamente con loro non ne facevo parola, altrimenti mi avrebbero presa in giro per sempre.
Scesi dal taxi che mi lasciò all'entrata secondaria di questo enorme edificio contenenti fan urlanti, e dopo aver detto al bodyguard  chi fossi, entrai.
Appena entrata trovai  Bobby ad aspettarmi, evidentemente i ragazzi l'avevano avvertito che sarei arrivata di lì a poco.
Mi abbracciò , per poi sorridermi e dirmi di seguirlo. Così feci.
Bobby era una persona fantastica, ed era il manager adatto ai ragazzi perché era simpaticissimo ma, al contempo,  si faceva rispettare.
Man mano che ci avvicinavamo le urla diventavano sempre più forti.

"Lo odio!" – dissi sottovoce. Bobby mi sorrise ed annuì.

"Lo so, io purtroppo mi sono abituato." – risi e lui con me.

Dopo poco aprì una porta grigia e le urla, prima ovattate, mi esplosero in faccia come un boato, facendo nascere sul mio visi una smorfia di fastidio.
Entrai e mi fermai poco distante dal tavolo dietro il quale i ragazzi stavano firmando gli autografi.
Bobby continuò andando vicino a loro e facendogli segno che ero arrivata, infatti nello stesso momento tutti e cinque alzarono lo sguardo per sorridermi.
Spostando lo sguardo mi accorsi di quante fan riempivano quel posto , come minimo erano un migliaio.
Rimasi sconvolta da tutta quell'affluenza, certo i ragazzi erano famosissimi, ma un conto e sentirgli dire che cerano migliaia di fan, un altro era vederle.
Tornai a guardare i ragazzi.
Erano dolcissimi, avevano un sorriso per ogni ragazza che gli passava d'avanti, e se gli chiedevano di abbracciarle non rifiutavano mai.
Io sarei morta d'ansia a stare d'avanti a tutte quelle ragazza che passavano facendomi video, fotografia, urlandomi in faccia e quant'altro; e realizzai che davvero capivano come ci si sentiva ad essere sotto esame.

Everything About You! {One Direction}{Completata}Where stories live. Discover now