-Okay.
Dissi scendendo a scrivania e avvicinandomi a lui.
-Andiamo a dormire, ti va?
Annuii, lui andò a prendere il borsone e io lo seguii fino a lì, quando si voltò sembrò spaventato, ma non disse nulla, mi cinse la vita con il braccio e ci dirigemmo in camera sua. Lui posò il borsone sul divano e mi lasciò.
-Io vado a farmi una sciacquata in bagno, torno subito.
Annuii e lui si incamminò verso il bagno, lo seguii. Entrò nel bagno aprendo la porta e dandogli una spinta lasciando che si richiudesse da sola, senza problemi io mi infilai e lui non se ne accorse. Cominciò a spogliarsi. Forse avrei dovuto dirgli che non era solo, ma non volevo che mi cacciasse via e poi quando lo guardavo dimenticavo tutto, era la mia medicina contro l'ansia e la depressione. Mi dava le spalle, era perfetto anche di dietro. Quando si tolse la maglia vidi tutti i segni della frusta e le cicatrici, era perfetto anche in quel modo. Cominciò a canticchiare e ormai completamente nudo si avvicinò al lavandino e si abbassò per prendere l'accappatoio da un cassetto, si girò di poco e mi vide, nel tentativo di raddrizzarsi sbatté la testa al lavandino e si portò l'accappatoio all'altezza del ventre, per non farsi vedere da me, imbarazzato.
-Che figura. Non pensavo fossi qui.
Divenne tutto rosso in viso. Non potei fare a meno di non ridere.
-Vuoi fare la doccia con me?
Chiese arrossendo ancora di più.
-No.
-Allora perché sei qui?
-Te l'ho detto, mi manchi e non voglio perdere neanche un minuto senza vederti.
-Oh, va bene.
Disse abbassando la testa, poi raggiunse la doccia ed entrò. Non mi aveva mandata via. Chiuse la tenda e tutti i miei incubi e i miei pensieri tornarono, mi avvicinai a lui è scostai la tenda, lui sentì il rumore e si portò le mani in basso.
-Che c'è? Ti vergogni di me?
-No, ma è imbarazzante lo stesso...
-Ma ti ho visto nudo tante volte.
-Ma è diverso, in quei caso sei nuda anche tu.
Lo guardai confusa, non capivo la differenza, dopo qualche secondo lui sospirò, aprì la tenda del tutto e aprì l'acqua. Io mi sedetti sul bordo della vasca, dall'altra parte del bagno e guardai la scena tutto il tempo. Era così bello, l'acqua scorreva sul suo corpo e io mi sentivo rilassata, non lo avrei mai anbandonato, non volevo che morisse e se fosse successo qualcosa l'avrei aiutato per tutto il tempo. Nonostante si sentisse a disagio si faceva vedere solo per me.
**
Continuai a seguirlo per tutto il tempo quella sera, finché non ci coricammo, poi strinsi il mio volto contro il suo torace, lui mi abbracciò e io mi rannicchiai schiacciata contro il suo corpo.
-Quinn, mi dici cosa hai oggi?
Chiese dopo un po'.
Oh, niente di grave Justin, mi preoccupa solo il fatto che abbiamo circa una nottata per stare insieme e poi tutto ciò che conosco sarà distrutto per colpa mia.
-Niente.
Conclusi. Quel Chaz aveva ragione, stavo per distruggere la società era colpa mia. Sentii il cuore cominciare a battere poi forte così strinsi Justin forte tra le mie vraccia e lui fece lo stesso.
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These Four Walls
Fanfiction-Sono gli ordini, non si discute. -Ma il capo.. -Ma il capo niente. Valla a prendere. Ovviamente parlavano di me. La parola "capo" mi fece sussultare. Lui, molto probabilmente, avrebbe potuto decidere di uccidermi o sarebbe potuto essere la mia anco...