Capitolo 23

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La stanza attorno a me diventa poco a poco sempre più sfocata, gli occhi iniziano a pizzicare e mi rimbombano nella testa solo le parole della dottoressa: staccare la spina.
Mi volto verso Alessio per vedere la sua reazione e urla contro alla donna seduta di fronte a noi.
-lei non può dire questo, non è la scelta migliore, non lo è - urla mio fratello.
Appoggio la mano sulla sua spalla per calmarlo e lui, capendo la mia intenzione , si siede aspettando spiegazioni dalla dottoressa
-Ovviamente sarete voi a decidere il futuro del paziente ma io personalmente vi consiglio di lasciarlo andare -ci spiega -mi direte la vostra decisione questa sera.L'unico orario libero sarebbe alle 18:00 , ci vediamo a quell'ora in questo studio , Arrivederci -
-Arrivederci - rispondo io uscendo dallo studio con Ale.
Era la cosa peggiore che mi potesse dire la dottoressa.Alessio è deciso a tenere attaccata quella spina mentre io credo che, se non c'è possibilità che si risvegli, è meglio aderire all'idea della dottoressa.Mi sento un mostro ma credo che sia meglio che farlo stare li, su quel letto fra la vita e la morte
-hai ragione- dice Alessio improvvisamente
-come scusa?- chedo meravigliata
-hai ragione, è meglio lasciarlo andare, non possiamo più fare niente per lui-
Mi giro verso di lui e lo abbraccio mentre mi metto a piangere.Piango per la morte di mio fratello.
Le 18:00 arrivano troppo in fretta e noi cinque minuti prima siamo già nello studio.
-Allora, Cosa avete deciso in merito al paziente Jonson?- ci chiede la dottoressa sfogliando una cartella.
-Noi...- quando cerco di iniziare la frase scoppio a piangere
-Noi saremmo pronti a staccare la spina- finisce Alessio per me
La dottoressa ci guarda con un sorriso e dice
-Siete due giovani coraggiosi-
Qualche minuto dopo ci ritroviamo nella stanza di Elias con la dottoressa e un infermiere
-Addio Elias- gli sussurro baciandoli la fronte
Alessio mi prende sottobraccio con le lacrime agli occhi e dopo qualche manegginata dell'infermiere , lui ci comunica che abbiamo perso Elias.
Eravamo preparati, ma è doloroso vedere il proprio fratello morire e non poter farci niente.
Io e Alessio camminiamo fino a casa nostra in silenzio, entrambe con gli occhi pieni di lacrime.
Quando mi ritrovo a letto mi accarezzo la pancia e mi sento, per la prima volta , seriamente mamma.Sento che devo essere forte per il mio bebè. Lo sarò.Per lui,o lei.Lo sarò per me.



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