Capitolo 2

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La mattina seguente mi sveglio tardi, sono le 10 circa. Oggi è sabato il che vuol dire che non devo andare a lavoro, quindi chiamo David per chiedergli se voleva venire con me in spiaggia, siamo agli inizi di giugno e non c'è molta gente al mare il sabato mattina.

<<buongiorno>> mi risponde con una voce assonnata

<<scusa se ti ho svegliato ma mi chiedevo se ti andrebbe di venire in spiaggia con me>> chiedo con la speranza di un si come risposta

<<emmm...mi dispiace ma non posso, tra poco devo andare da mia nonna, oggi è il suo compleanno>>

<<ah tranquillo, non importa.. divertiti>> dico prima di riattaccare

Piano B, andiamo ad allenarci. Ogni domenica, di solito, vado in una specie di tendone molto grande vicino alla spiaggia, dove spesso vengono fatte le feste. Io di nascosto, senza che nessuno mi nota vado lì e con la musica nel cellulare ballo per sfogarmi. Mi piace quel posto perché quando faccio partire la musica questa rimbomba, perché il tendone è grande e vuoto. Indosso un top bianco che lasciava scoperta leggermente la pancia e un paio di pantaloncini corti a vita alta, prendo lo zainetto in pelle nera ci metto dentro il portafoglio e le casse portatili per il cellulare poi scendo per le scale e dico a mia mamma che vado in spiaggia, la saluto ed esco di casa. Prendo il penny e sfreccio con la musica sulle orecchie per le strade di LA fino ad arrivare al tendone.
Appoggio il penny addosso la parete del muro, mi posiziono al centro del tendone, prendo il cellulare dalla tasca posteriore dei pantaloni e faccio partire la produzione causale collegando poi le casse al cellulare, alzo il volume e subito la musica commerciale rimbomba dentro quelle quattro mura. Dopo un po' mi fermo perché ho il fiatone e mi siedo per terra. Appena spengo la musica sento un'applauso, alzo lo sguardo e trovo due ragazzi appoggiati alla grande porta del tendone che avevo lasciato aperta. 

<<sei davvero brava>> mi dice uno di loro mentre si avvicinano

oddio che imbarazzo!

<<Jack??>> dico non appena sono abbastanza vicino da notare il ciuffo biondo

<<ei, Marika..come stai?? >>

<<tutto bene....Perché siete qui?>> chiedo nervosa

<<bhe, in verità nemmeno tu dovresti stare qui>> mi dice il ragazzo moro, di cui non so ancora il nome

<<ve l'ho chiesto prima io>> dico scherzando

<<veniamo qui ogni sabato a provare.. sai che ieri ti ho detto che canto in un duo.. ecco lui è l'altro Jack>> dice Jack guardandomi negli occhi

<<ah.. comunque io sono Marika. Vengo sempre qui la domenica a ballare, come avrete già visto.. comunque visto che me lo hai promesso, mi fate sentire una canzone??>>

Loro annuiscono contenti, così mi siedo per terra e loro salgono sul piccolo palchetto posizionato in fondo alla sala. E mentre loro cantano mi lascio trasportare dalla musica. Jack biondo fa rap e se devo essere sincera è bravissimo mente l'altro Jack canta normalmente ma anche la sua voce è bella. D'istinto mi alzo e comincio a ballare seguendo il ritmo della canzone.

<<siete davvero bravissimi, adoro le vostre voci>> dico appena i due Jack scendono dal palco

<<è stato davvero bello vederti ballare sulle note di una nostra canzone>> dice il moro

Gli sorrido felicemente e poi il biondo mi chiede di andare con loro a mangiare qualcosa, mi dice anche che ci sarebbero stati anche gli altri. Gli rispondo che non volevo disturbare ma loro insisterono.

|Era solo un gioco| Nash Grier (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora