"Pezzo di cretino."

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Styles passava e ripassava le sue dita tra i capelli morbidi del maggiore.

La stretta di Tomlinson si fece sempre più forte e i ricordi della notte precedente furono inevitabili.

Quando Louis alzò gli occhi chiari verso l'alto si ritrovò due iridi verdi e ansiose che lo fissavano.

"Tranquillo" mimò Tomlinson con le labbra, ignaro del fatto che poco più in là lui e il minore erano diventati soggetto di un'altra opera d'arte di Liam.

Niall fece il suo ingresso e fermandosi sull'uscio esclamò "Sto per vomitare."

Harry si allontanò improvvisamente e incrociando le braccia sussurrò "Sei stato veloce."

"Ero nei paraggi." rispose indifferente il biondo, dopo aver chiuso la porta del negozio.

"Ehi, Niall." lo salutò Liam, sorridendo.

"Eh? Si, come vuoi." Rispose, sedendosi sul divano di pelle.

Harry lo raggiunse subito dopo, buttandosi sul divano ma pentendosene immediatamente.
Una fitta di dolore sembrò bloccargli tutti i muscoli e strinse i denti.
Di fronte a lui, Louis fece uno scatto per avvicinarsi al riccio. Gesto che fu bloccato dalla mano di Harry.
Niall fissò quella scena e corrucciò la fronte confuso.

"Ah, per la cronaca: sono nato e cresciuto qui. Il mio culo è americano." riprese Niall, non dando attenzione a quei gesti e fissando il maggiore.

"Resterai l'Irlandese rompipalle, per me." Sorrise falsamente Louis, appoggiandosi allo schienale del divano di fronte a quello in cui era seduto Niall e lanciando un'occhiata ad Harry.

"Quindi? Cosa vuole Malik?" chiese dopo un po' il biondo, sfregandosi le mani sui suoi jeans.

"Sei troppo calmo." Constatò Louis notando la tranquillità con la quale l'altro pose la domanda.

"Non dovrei esserlo?" Continuò Niall.

"No che non dovresti dato che quel tipo può farci ammazzare tutti." rispose il tatuatore, cercando di mantenere del controllo ma stringendo le mani a forma di pugno.

"In che senso?" chiese Harry intromettendosi ma non ricevendo alcuna risposta.

"Può farlo ma non lo farà. O almeno per quanta riguarda me." rispose il biondo guardando negli occhi Louis, il quale aggrottò la fronte confuso.

"Lo conosco. Basta parlargli due minuti e ricordargli dei vecchi tempi, magari sorseggiando del whiskey e ritornerà tutto a posto." disse Niall, alzando le spalle e facendo
impallidire il castano di fronte a se.

"No. Non è come le altre volte, non basterà del semplice alchol e qualche puttana a tenerlo a bada. È deciso a fare qualsiasi cosa lui abbia deciso di fare. E nessuno è al sicuro finché gira per queste strade." Finì il suo discorso, Louis, notando come l'espressione dell'altro cambiò di poco.

"In che senso?" Si ritrovò a richiedere Harry, non capendo davvero quel discorso.

"E sentiamo. Cosa pensi di fare?" Il biondo evitò la domanda del ragazzo di fianco a lui e si rivolse di nuovo a quello che si trovava davanti.

"Non lo so." Rispose semplicemente. "Non possiamo fare niente contro di lui. Ha troppo potere." Continuò poi Louis, grattandosi la nuca con la mano destra.

"Oh, che checca. Ti preoccupi così tanto per niente!" urlò a quel punto Niall, alzandosi dal divano e svegliando Liam dallo stato di trance in cui era caduto qualche secondo prima. Subito dopo, però, riprese a muovere velocemente la matita sulla carta.

Bleecker Street. || Larry Stylinson [ IN REVISIONE ] Where stories live. Discover now