Harry dove sei?

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Quando Louis si svegliò per via della voce della sua ragazza, il suo mal di testa post-sbornia si fece presente.

Non ricordava niente della sera precedente. Non ricordava con chi aveva parlato, di cosa aveva parlato e se aveva parlato. Non ricordava come era riuscito a tornare a casa ma l'unico dettaglio che ricordava, forse il più importante, era Harry.
Sapeva di avergli praticamente imposto di restare a dormire con lui, ma quando tastò con la mano destra il letto non occupato dal suo corpo, non trovò nessuno.

Uno strato di tristezza si impossessò di lui mentre nell'altra stanza Liam chiedeva gentilmente a Diana di non disturbarlo mentre dormiva, inutile dire che lei non lo avrebbe ascoltato. Non lo faceva mai.

"Tesoro? Uh, ma sei sveglio." disse la ragazza, catapultandosi sul letto.

"Perché sei troppo rumorosa." rispose il maggiore rigirandosi nel letto. Diana non rispose, si alzò dal letto dirigendosi verso la finestra, alzò la tapparella impolverata guardandosi intorno.

Un raggio di sole colpì gli occhi ancora chiusi di Louis che, infastidito dalla luce, si coprì col lenzuolo fin sopra la testa.

"Chiudi immediatamente." borbottò il ragazzo ancora assonnato.

"Louis, alzati subito! Ricordi? Devi accompagnarmi allo stage!" esultò la bionda strappando via il lenzuolo dal corpo di Louis.

"Cosa? Non ci penso proprio!" riprese lui, ricoprendosi.

"Me lo avevi promesso!" disse sbattendo il suo tacco 10 sul pavimento. Tomlinson intuì che, quasi sicuramente, aveva incrociato le braccia sotto il seno. Lo faceva sempre.

"Cristo, non urlare. Dimmi che ore sono, piuttosto."

"7 e 45. Alzati." Rispose, insistente.

Louis si alzò. Sapeva che Diana era un osso duro. Non sarebbe uscita dalla stanza finché non era sicura che il suo ragazzo fosse sveglio e lui aveva un incredibile mal di testa per iniziare una discussione.

Iniziò a sbottonarsi i jeans quando notò ancora presente la figura della ragazza.

"Posso farmi la doccia in santa pace o vuoi seguirmi anche lì?" chiese retorico, sbuffando.
La ragazza alzò i grandi occhi azzurri al soffitto ingiallito a causa del fumo e si avvicinò a Louis. Lo baciò sulle labbra prima di dirigersi verso la porta e dire un "lavati i denti". Cosa che non fece perchè in quel momento il pensiero principale era trovare una confezione di aspirina.

Calciò i pantaloni da qualche parte per la stanza e si tolse la maglietta stiracchiandosi.

'Devo finirla di andare all'Eighty.', si disse mentalmente sapendo che era la frase più falsa che si fosse mai detto.
Camminò lentamente uscendo dalla camera e passando per il corridoio. Arrivato davanti al bagno un brontolio proveniente dal suo stomaco gli fece ricordare di come era rimasto tutto lo scorso giorno senza mettere niente nello stomaco. Cambiò direzione e fece l'entrata nel piccolo salotto della casa. Non diede la minima attenzione a Diana che lo guardava male seduta sullo sgabello in cucina.
Andò dritto al frigorifero e con un colpo secco lo aprì cercando qualcosa di commestibile e possibilmente non scaduto. Ricerca che lo portò a sbuffare notando che nel frigorifero c'era un cartone di pizza vuoto e la bottiglia di un succo d'arancia praticamente al termine. Chiuse il frigo con un colpo secco e guardò nelle mensole notando un pacco di biscotti.

"Se vuoi ti vado a prendere qualche brioche." disse gentilmente Diana che aveva assistito a tutta la scena. Louis non rispose, ma aprì il pacco e prese un biscotto al cioccolato portandoselo alla bocca.

"Come non detto." sospirò la ragazza alzandosi e sedendosi sul tavolo di fronte a Louis.

"Incredibile. Sei sexy anche mentre mangi dei biscotti." disse a bassa voce la bionda, avvicinandosi a Tomlinson.

Bleecker Street. || Larry Stylinson [ IN REVISIONE ] Where stories live. Discover now