"Buonanotte Fiorellino."

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Era quasi estate, ma non sembrava. Il cielo era grigio e ricoperto di nuvole. Sicuramente si sarebbe messo a piovere da lì a poco ma ai coinquilini Louis e Liam non importava. Era domenica e questo significava solo una cosa per Louis: riposo.

Di domenica il negozio di tatuaggi restava chiuso tutto il giorno. Niente disegni, niente urla, niente clienti iper paurosi e niente tatuaggi. Niente di niente per Tomlinson.

Ma se da un lato per Louis la domenica era riposo, dall'altro era odio puro.

Si svegliava, pranzava perché era troppo tardi per la colazione, si distendeva sul vecchio divano per tutto il giorno con una birra in mano e, alla fine, usciva per andare all'Eighty.

E quella domenica avrebbe seguito alla lettera la scaletta, o almeno per quel che riguardava il pomeriggio.

Ma il destino aveva deciso che quella sera, per la strada dell'eighty, ci fosse un certo ragazzino.

Quando Harry aveva accettato quella specie di scommessa non si sarebbe certo aspettato di trovarsi alle undici della sera, per le strade di quella che veniva chiamata Radura.

Forse per il suo orgoglio che la maggior parte delle volte faceva si che si trovasse nei guai.

Forse per il fatto di voler dimostrare a Louis che lui poteva farcela e che non aveva certo paura di quattro delinquenti che giocavano a fare i mafiosi.

Ma trovandosi in quella situazione le cose cambiavano leggermente dalle fantasie di Harry.

Infatti, aveva paura.

Camminava come se da un momento all'altro la sua vita potesse giungere a termine e non si poteva di certo biasimarlo.

Il cuore di Harry arrivò ai massimi battiti possibili quando un uomo di mezz'età che puzzava tremendamente si era avvicinato a lui sorridendo.

"Tutto solo, piccolo?" La voce era una delle più raccapriccianti che il riccio avesse mai sentito e il suo aspetto non aiutava certo a renderlo un soggetto meno spaventoso.

Rabbrividì al solo sentire quelle parole e cercò di continuare a camminare come se niente fosse, sorpassando l'uomo, al quale non andava bene quella scelta. Infatti alzò un braccio fermando Harry che si fece subito prendere dal panico.

"Non ho soldi, giuro. Puoi prendere il mio telefono, se vuoi. Non mi drogo e non voglio comprare niente." disse respirando a fatica per colpa della paura mentre l'altro si mise a ridere.

"E chi ti dice che io voglia quelle cose da te?" chiese, come se entrambi sapessero la risposta.

Il cervello di Harry elaborò più tardi quella frase e come se scosso allontanò il braccio che era nella presa stretta di quel tipo.

"Non so cosa tu intendi." sussurrò singhiozzando appena.

"No, non piangere principino." rispose l'uomo sorridendo e avvicinandolo a se.

"Scusate se mi intrometto ma, va tutto bene qui?"

Una voce esterna si intromise nella discussione e Harry non si sentì mai così sollevato in vita sua.

E mentre la figura di un ragazzo con un cappellino all'indietro, camicia nera e jeans si avvicinava, l'uomo lasciò il braccio di Harry, il quale sospirò sollevato allontanandosi il più possibile da quell'essere che lo aveva a dir poco terrorizzato.

"Si, tutto bene." rispose semplicemente quello, guardando male il nuovo arrivato. "Adesso puoi anche toglierti dai coglioni." continuò, riavvicinandosi ad Harry che automaticamente si avvicinò all'altro ragazzo, allontanandosi il più possibile.

Bleecker Street. || Larry Stylinson [ IN REVISIONE ] Where stories live. Discover now