Alcool e famiglia.

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"Complimenti Harry, sei da poche ore a lavoro e hai già venduto dei fiori. Sapevo che saresti stato perfetto." disse Sophia battendo le mani contenta con un sorriso a trentadue denti.

"Grazie, pensavo seriamente di non farcela. Quel tipo era un osso duro." ricordò il riccio del ragazzo che era uscito da pochi minuti dal negozio.

"Ah si, Louis Tomlinson. Scusa ma ho avuto ordini dal capo di spiarti col primo cliente." disse con una faccia colpevole.

"Lo so, ti ho vista mentre leggevi quella rivista al contrario." rise Harry ricordandosi la scena di una Sophia che arrossiva.

"Però è bello. Louis, intendo. È un po' un rompicazzo ma mi piace il suo stile." affermò convinta mentre si passava una mano tra i capelli castani.
Sophia sembrava la ragazza ideale per un tipo come Louis Tomlinson ed Harry pensò quale fosse in realtà il tipo ideale di un ragazzo come Louis Tomlinson.

"E ti guardava come se ti volesse sbattere sul tavolo e fare cose che di norma i fiorellini non fanno." ammiccò la castana notando come il riccio arrossì all'istante.

Sophia capì subito che Harry fosse gay, dal loro primo incontro in negozio e la cosa non la infastidì, anzi, la rese euforica.
Quale ragazza non vorrebbe un amico gay?

"Ma finiscila..è fidanzato. Con una ragazza, aggiungerei." Il tono di voce si abbassò leggermente e non seppe neanche lui il perché. Come se fosse un peccato parlare del fatto che quel misterioso Louis fosse fidanzato.

"Harry, sveglia! Anche Barack Obama ha una moglie ma questo non gli impedisce di farsela col giardiniere della Casa Bianca." disse come se fosse una cosa risaputa mentre Harry la guardava allibito.

"Sei incredibile." rispose semplicemente lui sorridendo verso la sua direzione mentre Sophia metteva un braccio sulle sue spalle.

"Oggi si chiude prima, comunque. Betty sta male." cambiò argomento la ragazza, dopo aver sorriso al riccio.

Harry considerava Sophia la ragazza più gentile, simpatica e pazza che avesse mai conosciuto, ma doveva ammettere che a prima vista, le era stata antipatica. Sembrava la tipica ragazza uscita da qualche rivista di moda, con vestiti costosi e rossetto Chanel ma due ore dopo il loro incontro avevano capito entrambi di aver trovato un amico.

"Oh, okay. Fantastico." rispose dopo pochi secondi battendo il cinque all'altra che si era allontanata da lui ed era intenta a canticchiare felice.





Quando finalmente Harry arrivò a casa un delizioso odore di vaniglia gli invase le narici. Sua madre era fissata con quella fragranza e di certo a lui non dispiaceva.

Amava la sua famiglia. Da sua madre al suo patrigno. Era l'unica cosa che lo rendeva davvero felice.

Harry amava, inutile dirlo, i fiori e la vita, anche se proprio quest'ultima gli aveva procurato un dispiacere, se così si può definire, quando suo padre e sua madre divorziarono.
Aveva sempre visto l'amore dei suoi genitori vero e duraturo e un tempo magari lo era, ma quando iniziarono le litigate, le urla e i pianti Harry capì che fra loro qualcosa si era rotto. E ora, che finalmente sua madre aveva ritrovato il sorriso lui non poteva che essere felice.

Appoggiò lo zaino rosso e leggermente pesante ai piedi del tavolino in legno posizionato all'entrata

"Scricciolo, già di ritorno?"
"Mà, per favore.." si lamentò Harry alzando gli occhi al cielo.

Non importavano i diciotto anni del riccio, poteva averne anche trenta di anni, ma per la madre sarebbe rimasto sempre il suo "scricciolo". E se da una parte Harry amava infinitamente la madre, dall'altra odiava quando lo trattava come un bambino.

Bleecker Street. || Larry Stylinson [ IN REVISIONE ] Where stories live. Discover now