Capitolo 21

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Nonostante non lo sapessi,
eri tutto ciò che volevo

Lui la fa ridere e lei ride. Come se fosse un'espressione di matematica, sono compatibili e ottengono un risultato positivo.
Mi chiedo se anche io e Harry siamo come loro. Compatibili e risultiamo positivi l'uno per l'altra.
Abbasso lo sguardo sulle mie mani intrecciate sulla superficie del tavolo e mi guardo intorno. Harry sarebbe dovuto essere arrivato già da un pezzo.
«Tu non prendi nulla, America?» Mi chiede Brooks, gentilmente.
Scuoto la testa e gli sorrido. «No, non voglio niente, grazie.» Rispondo.
Brooks corre a prendere in mano il suo cellulare quando quest'ultimo vibra. «È Alec. Dice che sta per arrivare.» Ci informa.
Sentire il suo nome ancora mi fa agitare. Non abbiamo parlato granché dopo quello che ci siamo detti in quel posto. Vorrei che potessi cancellare tutte le persone che abbiamo pronunciato ma, sfortunatamente, è impossibile. «Avete pensato già al nome?» Chiedo allora, cambiando discorso con naturalezza.
Hope e Brooks mi guardano all'instante e il ragazzo abbassa lo sguardo e ride.
La ragazza irrigidisce la schiena. «Se sarà femmina la chiameremo Bella. Se sarà maschio, invece... beh, non abbiamo ancora deciso.» Mi risponde.
«Allora speriamo che sia una femmina.» Mormoro, con un tono allegro.
Brooks le bacia una guancia. «Sarò molto più geloso del solito, allora.» Commenta.
Mi lascio andare ad una breve risata. Nel frattempo, mi chiedo se io sarò gelosa quando avrò un bambino tutto per me, come sarà coccolarlo, guardarlo negli occhi...
Intrappolata nei miei pensieri, sobbalzo quando delle mani mi coprono gli occhi.
Riconosco le mani di Alec all'instante.
«Buongiorno.» Gli dico soltanto, cercando di essere sciolta e spontanea.
Alec si siede accanto a me, mi saluta con un bacio e, poi, si interessa anche a Brooks ed Hope. «Allora, come va?»
Hope alza le spalle. «Ho soltanto un essere umano che si sta formando nella mia pancia. A te come va?»
La sua risposta fa ridere Liam. «Lo sapere che quell'essere vivente mi dovrà chiamare zio, vero?»
Brooks sorride compiaciuto. «D'accordo, Alexander.»
Io ed Hope, dopo esserci scambiate un'occhiata, scoppiamo a ridere.
Alec alza gli occhi al cielo. «Non chiamarmi così. Io mi chiamo Alec.» Guarda l'orologio al polso e corre a guardare Brooks. «Che fine ha fatto Harry?»
«Dovrebbe arrivare a momenti.» Gli risponde. Liam si tocca il collo. «S-Sai dov'è Peter?»
Brooks gli scocca un'occhiataccia. «Non lo so e non mi interessa.» Si sbriga a dire, con tono freddo e piatto.
Alec serra le labbra e si passa una mano sulla fronte. «Pensi che sia in ritardo a causa di suo nonno?» Di colpo ha abbassato la voce, ma sembra rivolgersi unicamente a Brooks, il quale lo muta con uno sguardo.
Per qualche secondo, resto a guardare Brooks, che ora si è voltato facendo finta di niente. Poi, come una calamita, i miei occhi si incastrano in quelli di Hope che già mi stanno fissando.
La mia migliore amica mi fa cenno di alzarmi. Informando i ragazzi che abbiamo bisogno di usare il bagno, ci allontaniamo da loro.
Ci affrettiamo ad entrare nel bagno, chiudiamo la porta alle nostre spalle e restiamo in silenzio.
«A causa di suo nonno?» Ripete Hope, con studiando le sue parole. «Sono la tua migliore amica, so che provi qualcosa per il tuo capo...» Alza gli occhi al cielo, come se stesse realizzando ora il tutto. «... nonché migliore amico del mio ragazzo con il quale sto avendo un bambino...»
Strizzo gli occhi. «Hope, smettila!» Esclamo.
Hope sospira. «Non sai davvero nulla?»
Scuoto la testa. «No...»
«Per quanto riguarda voi due...»
La blocco prima che possa dire qualcosa, con un sorriso a dir poco falso. «No, Hope. Non c'è niente da dire. Lui è impegnato con quella sorta di ragazza e va bene così. La scelta è sua.»
Hope si morde un labbro. «Harry te lo dirà, fidati.» Mi rassicura, tornando all'argomento principale.
Scuoto la testa e mi copro il viso. «Brooks sembrava così ansioso quando ha guardato in quel modo Alec.»
«Potrei chiedere io.»
«No.» Scatto a dire. «Se Harry vorrà dirmelo, me lo dirà. Altrimenti, non importa.»
In questo momento, vorrei soltanto schiaffeggiarlo e chiedergli perché mi sta affliggendo tutta questa ansia e tutto questo dolore, uno dopo l'altro. Qualunque emozione o sentimento che io provo per Harry, rimane celato nel mio cuore. E, dal mio cuore, non uscirà, perché ho gettato la chiave e non posso più mostrarlo a nessuno, ma far finta di nulla, come se l'amore che provo non esista. Ed è difficile essere indifferenti davanti a tutto ciò si ama.
Eppure non riesco a smettere di pensarlo, di immaginarmi scene che non accadranno mai, di creare una vita alternativa dove io sono la sua ragazza. Io e nessun'altra. Ho una grande paura che possa illudermi, perché sono sicura che, un po', gli importa di Jennifer, altrimenti l'avrebbe già lasciata per stare al mio fianco.
Dicendo così, quindi, non capisco se le sue parole sono solo parole, o sono molto di più.
Dio, vorrei odiarlo con tutte le mie forze, ma so che se dovessi incontrare i suoi occhi, non lo odierei neanche un po'.
«Stai bene?» Mi chiede allora Hope.
Sorrido. «Si.»
Non potrei stare peggio di così.

Stravolgimi il domani (1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora