Capitolo 1

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NICO'S POV

- Per parecchio tempo ho a avuto una cotta per te, ma è passata. Sei carino, ma non sei il mio tipo.

Dopo aver detto questo mi giro e lascio un Percy abbastanza confuso alle spiegazioni di Annabeth. Sono sicuro che la ragazza riuscirà a chiarirgli tutto meglio di quanto potrei fare io, non per niente è figlia della dea della saggezza.

Mi avvio verso un sorridente Will Solace che mi ha aspettato mentre parlavo con Percy. Ci incamminiamo verso l'infermeria del campo dove dovrò stare per i prossimi tre giorni per ordine di un "certo" dottore. Non posso credere di avere veramente accettato.

Il solo pensiero di dover stare fermo a letto per i prossimi giorni mi fa venire voglia di mollare Will dove ci troviamo e teletrasportarmi il più lontano possibile grazie a un viaggio nell'ombra. Sfortunatamente non ne ho la forza e poi Mr sorriso qui accanto a me mi ha fatto promettere e, per quanto la cosa possa scocciarmi, io le promesse le mantengo.

-Eccoci qui.

La voce di Will mi distoglie dai miei pensieri. Davanti a me c'è l'infermeria. Potrebbe sembrare una cabina come tutte le altre, se non fosse per il bastone di Asclepio, simbolo greco della medicina, dipinto sul muro. Quando entriamo noto subito il forte odore di ospedale che impregna l'ambiente e i molti figli di Apollo che si aggirano tra i letti occupati da semidei feriti, reduci dalla recente battaglia contro Gea.

Will mi guida attraverso quel labirinto di coperte e mi indica un letto, isolato rispetto agli altri e adiacente a una grande finestra, per poi girarsi e posizionare un separè che mi isola dal resto dei pazienti.
Mi blocco alla vista dell'oggetto che dovrebbe ospitarmi nei prossimi giorni.

-Stai scherzando, vero?

Sul letto è posizionata una coperta dipinta con i colori dell'arcobaleno, con sopra degli unicorni sorridenti. In poche parole, una coperta a cui non mi avvicinerei neanche sotto tortura.

-Di cosa parli?
-Della coperta, Solace. Come puoi anche solo lontanamente pensare che io possa sdraiarmi sotto quella, quella... quella cosa!!

Il suo viso si inclina leggermente e i suoi occhi passano da me alla coperta, come se davvero non capisse qual è il problema. Dopo qualche secondo di riflessione sembra arrendersi e il suo sguardo si ferma su di me. I suoi grandi occhi incontrano i miei, e io non posso fare a meno di immergermi nel loro azzurro. Ha degli occhi bellissimi, me ne accorgo solo ora. Potrei rimanere a guardarli per ore....

Stop. Nico, cosa stai facendo? Smetti subito di fissarlo, a te non piacciono i suoi occhi!!
Pensa ad altro, non a lui e al suo sorriso capace di sciogliere anche gli iceberg...
Ecco. Lo stai rifacendo. SMETTILA!!! Vi siete appena conosciuti, non puoi rovinare la vostra amicizia con certi pensieri.
Che poi la nostra è davvero amicizia? Probabilmente per lui sono solo uno dei tanti semidei che hanno bisogno delle sue cure. Non devo illudermi di aver trovato un amico, sono sempre il figlio di Ade che tutti temono e, anche se ora tutti sono gentili con me, so che tra qualche mese torneranno a evitarmi e io sarò di nuovo solo.

-Nico? Tutto bene? Ti sei rabbuiato improvvisamente....

Sì, mi sono rabbuiato perché so che entro pochi giorni tutto tornerà come prima e anche tu smetterai di parlarmi. Ecco come vorrei rispondere, ma non posso.

- Sì, tutto ok.

Non sembra molto convinto, ma si limita a scrollare le spalle e a tornare al discorso precedente.

-Allora, quale è il problema con il letto?
-Davvero non lo capisci?

Cioè, davvero? Sei serio? Figlio di Ade. Arcobaleni e unicorni. Come puoi pensare di mettere le due cose insieme?

-Io non vedo niente di strano. Ti assicuro che è pulito!
-Solace davvero credi che io possa stare sdraiato in un letto pieno di unicorni?
-È questo il problema? Gli unicorni? Credevo fosse qualcosa di grave!
-È grave! Io mi rifiuto di avvicinarmi a quel letto!
-Dai Nico, fa il bravo bambino. Non obbligarmi ad infilartici a forza!
-È una minaccia Solace? Stai davvero minacciando il ragazzo che riesce a evocare i morti?
-No, sto minacciando il ragazzo che non può più farlo per ordine del dottore.
E ora vai a metterti questo, di là ti puoi cambiare.

Non so perché lo faccio ma prendo il pigiama che mi sta porgendo (per fortuna nero e senza unicorni) e vado a cambiarmi dove mi ha detto. Finito, torno da Will e appoggio i miei vestiti su una sedia vicino al letto.
Noto che le coperte sono cambiate: ora sono giallo fosforescente. Le guardo e sbuffo. Ma non hanno coperte normali in questo posto?

-Non sbuffare, tanto la coperta non te la cambio più.

Will è davanti a me e sembra avermi letto nel pensiero. Sbuffo ancora più forte per protesta e mi tuffo sul letto.

-Bravo bambino, hai capito che i capricci non portano a niente? Ora fai la nanna, da bravo.
-Solace, smettila. Non intendo dormire subito.
-Invece devi perché tra poco spegniamo le luci dell'infermeria e comunque hai passato gli ultimi giorni a viaggiare nell'ombra con una statua al seguito, io dico che devi dormire. E se non lo fai subito mi metto a cantarti una ninna nanna qui, davanti a tutti.
-Non oseresti mai.
-Mi stai sfidando?

Non può essere serio. E se invece lo fosse? Uno che ha una coperta con gli unicorni è capace di tutto. Meglio non rischiare...

-Buonanotte Solace. E non dormo perché me lo dici tu, ma perché l'ho deciso io.
-Certo, farò finta di crederci. Buonanotte Nico.

Spegne la luce nella stanza e si allontana dal mio letto. Mi sembra di sentirlo ridacchiare sottovoce.

E io rimango qui per te❤️ (solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora