Capitolo 12

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Mi butto sul letto e mi lascio andare in un pianto liberatorio, non piangevo dalla morte del nonno (quando avevo 7 anni) e in questi ultimi due mesi avevo pianto per qualsiasi cosa.. ci vollero due ore per calmarmi, come sempre la musica era l'unica soluzione. Volevo con concludere quella giornata che era iniziata bene e finita di merda.. mi metto sotto le coperte anche se non fa freddo, mi sento a sicuro adesso, spengo la luce e dormo.
Oggi è domenica, vengo svegliata dalla luce del sole, guardo la schermata del telefono, sono le 11:30, strano che mamma non sia venuta a svegliarmi come sempre, mi alzo, vado in bagno e poi faccio un giro della casa in cerca di anima viva, in salotto trovo mio fratello che guarda la tv, le chiedo dove fosse mamma e risponde che non la vede da ieri sera. Mi sale l'ansia. Mamma quando è incazzata dice che un giorno mollerà tutto, farà le valigie e andrà lontano per ricominciare, non credo che lo farà davvero, ma in momento come questi ho sempre paura che l'abbia fatto. Decido di distrarmi, non faccio mai colazione quindi dopo aver sistemato la mia stanza ed essermi vestita, esco. Arrivo al parco, a quest'ora ci sono molti bambini che giocano, ma tra i cespugli noto una ragazza seduta sull'erba, che legge un libro, ha i capelli rossi, indossa una maglia larga nera, pantaloni super stretti strappati sempre neri, e un paio di Dr.Martens anch'esse nere. Ad un tratto si gira, i nostri sguardi s'incrociano, ha capito che la stavo fissando quindi per l'imbarazzo abbasso la testa e cammino velocemente verso l' altra parte del parco. Mi sdraio sull'erba, socchiudendo gli occhi a causa della luce solare, rimango lì per mezz'ora a riflettere, in quel momento finalmente ci sono solo io, lontano da tutti i problemi che mi stanno facendo stare male in questo periodo. Quando prendo il telefono trovo una chiamata persa, ma non faccio in tempo a vedere di chi era perché il telefono si spegne, per l'ennesima volta la batteria mi fotte, mi alzo e mi incammino verso l'uscita del parco, voglio tornare a casa perché forse la chiamata era di mamma, forse è tornata a casa e mi sta cercando. Camminando immersa nei miei mille pensieri, non guardo nemmeno dove metto piede e cosi vado a sbattere contro.....

SPAZIO AUTRICE:
Ehii come va? Sto ricevendo molti messaggi da alcuni di voi a cui piace la storia e mi fa piacere che siete interessati,  volevo farvi sapere che potete scrivermi tranquillamente, non preoccupatevi di disturbare anzi mi fate un po di compagnia ❤

Diario di un'adolescente lesbicaOnde histórias criam vida. Descubra agora