Capitolo 5

1.7K 76 12
                                    

Era lì, davanti a me, con in mano un mazzo di rose rosse e un sorriso da cucciolo sulla faccia. Io ero ancora con la mano appoggiata al portone, ero rimasta pietrificata davanti alla scena che avevo davanti, dopo alcuni minuti di silenzio Andrea, un po rosso per l'imbarazzo, si dichiarò. In quel momento non fui più pietrificata e capii che quello che temevo da sempre era successo. Ad un tratto mi sentii una persona di merda, lui era così dolce, romantico e pure carino, ma per me era e sarà sempre un fratello.

Concluse dicendo << vuoi essere la mia ragazza? >>

Tenevo troppo a lui..ma non potevo di certo fingere di amarlo, così decisi di essere sincera con lui, non volevo prenderlo in giro e spiegai tutto con delicatezza per non spezzargli il cuore, il mio discorso si concluse con un abbraccio e un "ti voglio bene" da parte mia. Mentre tornava a casa sua, con le rose ancora in mano, io rimasi a guardarlo, dopo alcuni passi si voltò, mi sorrise e continuò a camminare.
Quel sorriso era pieno di delusioni, ed era tutta colpa mia.. rientrai in casa e mi sedetti per terra, accovacciata con la testa sulle ginocchia, mi sentivo in colpa per aver causato dolore a una delle persone più importanti della mia vita..

MA PERCHÉ NOI ESSERI UMANI AMIAMO CHI CI FA SOFFRIRE E FACCIAMO SOFFRIRE CHI CI AMA ?!

Dopo mezz'ora trascorsa pensando alle conseguenze che ci sarebbero state tra me ed Andrea, se saremmo rimasti amici e come ci saremmo dovuti comportare, perché non credevo che sarebbe tornato tutto alla normalità. Presi il telefono e scrissi ad Ade, raccontandole tutto, lei mi rispose subito e da buona migliore amica mi disse che tutto si sarebbe risolto. Mentre messaggiavo con Ade, a confondermi ancora di più arrivò un messaggio di Alessio, era un semplice "Ciao piccola❤ che fai?" Ma quello era proprio il momento sbagliato, così ignorai il messaggio e cercai di concentrarmi sui compiti, fortunatamente i primi giorni non sono pesanti, ci sono tanti nuovi prof e altri che purtroppo restano essendo di ruolo quindi conoscendo già la classe, non perdono tempo ad assegnare compiti per casa. Quel pomeriggio avevo da fare solo matematica, ma la mia testa si distraeva con qualsiasi cosa e finii per sfogliare le pagine del libro guardando quella roba che sembrava qualcosa di extraterrestre e domandandomi "cazzo..sono ancora al secondo anno..cosa ci sarà nei libri degli anni successivi?"

Sentii la vibrazione del telefono, era arrivato un messaggio che riuscì a distrarmi da tutto, sentivo il cuore che mi usciva dal petto...

Diario di un'adolescente lesbicaWhere stories live. Discover now