Capitolo 4 Alfa.

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Dan'Pov:
Pensavo che lasciare casa sarebbe stato doloroso, mentre posso affermare a pieno che è stata una liberazione.
Cosa mi sono lasciato indietro? Quattro mura e... niente di più. La vittoria del mio branco è stata una tale gioia per me, la nuova riserva sarà dove passerò il resto della mia vita, dove vivrò guidando le persone che amo durante una pace ed una felicità quotidiana. Solo il pensiero bastava a farmi rilassare, sia mentalmente che fisicamente, qualcosa di nuovo, qualcosa di mio.

Nascere Alpha non è niente di speciale per me.
Non è una pesante responsabilità né un peso da trascinarmi per tutta la vita.
E' la normalità, la mia normalità.
La normalità che mi da un quadro chiaro riguardo il mio futuro.
Leader si nasce e sono contento di esserci nato.

Le persone che saranno al mio fianco sono pronte a quello che ci aspetta e ciò mi infonde sicurezza. Perché il comando ha bisogno di un team convinto e affiatato.
A dirla tutta, al momento, io ho solo bisogno di un caffè.

Il viaggio è stato lungo, lo spostamento di così tante persone è difficile da organizzare ma per fortuna non ha niente a che fare con i miei doveri.
Sì, proprio quelli che non ho. Perché essere un futuro Alpha, in giovane età e senza una compagna, non ti rende niente di più di un semplice gamma a livello di responsabilità.
Treni dopo treni, auto, lunghe camminate nei boschi il viaggio ha occupato quasi un mese.
Ma ora, finalmente, siamo a casa.
Ne sento l'odore ed è meraviglioso, lo stesso della mia vecchia casa, ma più forte e sento anche la mia nuova famiglia.
Se potessi concentrarmi riuscirei a sentire anche il battito dei cuori più giovani, quelli che potrebbero appartenere alla mia futura compagna, forse stava diventando una fissazione.
Se solo Reed non la smettesse di strimpellare quella chitarra, per formare quella che secondo lui sarebbe "atmosfera"

<<Stai cominciando ad innervosirmi>>
gli annuncio, lanciandogli un'occhiataccia
Per essere un beta è piuttosto magrolino e... particolare.
Non condivido una buona parte delle cose che fa, come ad esempio affrontare una camminata di quasi sessanta chilometri sotto forma umana indossando degli stupidi stivaletti neri e portandosi al collo una chitarra scordata ma è il mio migliore amico, cosa che non dovrebbe comprendere il doverlo sopportare sempre ma probabilmente forse si.
<<Spera che la mia sistemazione sia abbastanza lontana dalla tua, appena arrivati a casa, a meno che non ti dispiaccia essere soffocato durante la notte>>
borbotto, ma ormai mi si è già appoggiato addosso, continuando a canticchiare e suonare quella stupida canzone.
Dopo quasi venti minuti di cammino, Reed si ammutolisce. Il mal di testa martellante sembra fermarsi ad assaporare quei secondi di silenzio tanto desiderati, ma poi un coro di urla gioiose ed acclamazioni si alza dal branco, ed un rantolo è d'obbligo.
Ma anche io sento di non poter trattenere i sentimenti positivi del mio lupo, che esprimo con un lungo fischio.
All'inizio mi sembra che è solo un uomo di mezza età ad essere ai piedi del grande cancello, che presumo sia l'ingresso della riserva, a darci il benvenuto. Ma avvicinandoci ancora di più li vedo: una piccola folla si mantiene a distanza ma i loro visi non sono intimoriti, più che altro curiosi, e sereni.
Saranno giusto una trentina di persone ma mi bastano per sentirmi accolto dal momento che tutti prendono subito a sorridere, guardandoci come se ci avessero appena ritrovato dopo tanto tempo.
Un paio di bambini sfuggono alle prese delle madri, correndo verso i cuccioli che abbiamo portato con noi. Noto alcuni ragazzi e ragazze sbirciare da sopra le spalle di quelli davanti per vedere se fra quelle poche persone già c'è il proprio compagno o la propria compagna ad accoglierli. E non mi vergogno ad ammettere che un'occhiata approfondita la lancio anche io, pieno di speranza.

***
‹‹ Quanti ne saranno, una cinquantina? ›› sento Dayne chiedere dalla camera accanto.
<<La compagna di Gideon gli ha detto che oramai erano quasi tutti imparentati, il nostro arrivo ha portato un sacco di speranze>>
gli dice Reed dal corridoio, fermandosi sulla soglia della mia camera, sbirciando all'interno. Per mancanza di spazio ci è stata assegnata un'unica casa, per il momento.
<<Gideon ha una compagna? >>
gli chiedo, distogliendo l'attenzione dalla valigia che sto disfacendo per guardarlo confuso.
<<Sì, quella ragazza che stava all'ingresso, coi capelli castani e bassina. Sono già tre ad aver trovato i loro compagni, immagino cosa succederà alla riunione>>
mi sorride con malizia, sospirando
. <<Spero sia bionda>>
fa spallucce, sparendo nella camera di fronte la mia.
<<Io mi prenoto una rossa!>> dice Dayne, ridendo.
<<Siete proprio pessimi>>
li rimprovero sorridendo, ritornando a tirare fuori magliette dalla borsa, ma lanciando un'occhiata all'orologio mi accorgo che è già passata più di un'ora dal nostro arrivo ed è tempo di avviarsi verso il padiglione dove Bill ci ha detto si terrà la riunione.

Ciao a tutti
Spero vi piaccia questo capitolo.
Scusate se ci sono errori!
♡♡

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