Capitolo 2 Lezione

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Mio fratello entrò sbattendo la porta,io mi svegliai di soprassalto, il viso ricoperto da un sottile strato di sudore appiccicoso e il respiro affannoso, spezzato da brevi sospiri, mentre gli occhi spalancati osservavano confusi il mondo attorno a me cercando di mettere a fuoco le pareti familiari che mi circondavano.
<<Abbiamo allenamento alzati>>
<<Cazzo,la sveglia>>
Alzai la testa, a giudicare dall'inclinazione dei raggi che all'interno della stanza, doveva essere molto,maledettamente molto presto.
Odiavo già tutto questo,allenamento di domenica mattina?scherziamo?
Non ero pronta,e poi avevo sempre amato crogiolarmi a letto fino all'ultimo secondo possibile,ma se questo era l'andazzo..
<<Non sono un licantropo,non mi sono mai trasformata,non ho i sensi più acuti ne ululo alla luna,quindi direi che posso stare a casa>>
Mi tiró via la coperta, almeno ci avevo provato.
<<Tutto avverrà dopo la prima trasformazione, ma sbrigati!>>
Indossai qualcosa di comodo trovato al volo nell'armadio e legai i capelli in una coda di cavallo,
scesi le scale e trovai già Antony,mio fratello,ad aspettarmi sulla porta.
Chiusi la porta dietro di me e andai a sedermi sul suo vecchio pick-up,non ci volle molto per arrivare alla riserva al lato del bosco.
Il mio cuore batteva all'impazzata.
<<Stai calma Rosalie,non succederà nulla>>
Nulla?Non avevo paura, sapevo benissimo che loro non mi avrebbero fatto alcun male, ma il pensiero di dover accettare questa parte di me forse era la cosa che mi faceva più paura.
Il cuore continuava a martellarmi nelle orecchie come un tamburo mentre ci avvicinavamo ai ragazzi,scrutai tutta la scena: all'incirca erano dodici, certi erano in tuta, i più coraggiosi senza maglietta.
<<Ciao Antony>>
Anthony parlò con qualche ragazzo e poi si voltarono tutti nella mia direzione, mi sentii vagamente a disagio, malgrado conoscessi tutti loro da quando avevo il permesso di mettere la testa fuori casa.
Presi un breve respiro
<<Ciao a tutti >>
Salutai con la mano cercando di essere il meno impacciata possibile,alcuni accennarono un sorriso,altri nemmeno mi guardavano.
Poi un ragazzo un po' più alto degli altri disse
<<Beh visto che é la prima lezione per oggi forse é meglio guardare solamente>>
Mi indicó un tronco dove sedermi.
<<E non svenire perfavore>>
Sentii alcuni di loro ridere.
Mi accomodai sul tronco e poggiai il mento sul dorso della mano.
Alzai gli occhi e iniziai a guardare l'allenamento, inizialmente sembrava più un allenamento di stretching, ognuno a modo proprio fecero qualche tipo di riscaldamento,una volta fatto i ragazzi lasciarono spazio, e Nate, se non ricordavo male il suo nome,si fece avanti, prese un grosso respiro, inarcò la schiena,con un brivido che scosse il corpo dalla punta dei piedi alla punta dei capelli, ne seguirono altre, più forti, il suo corpo iniziò a cambiare,a partire dalle mani che cambiarono immediatamente forma e a seguire tutto il resto,non aveva più niente di umano,si era trasformato in un enorme lupo dal manto color nocciola.
Un brivido mi percorse la schiena, respirai ed inspirai facendo attenzione, non era il caso di avere un calo di pressione e svenire di nuovo.
I ragazzi erano tranquilli, c'era chi scherzava, chi si dava qualche spinta, e chi guardava serio e aspettava tranquillamente il suo turno come se fosse la cosa più normale in questo mondo.
Poi mio fratello si fece avanti, mi guardò e mi fece L'occhiolino, avrei voluto accennargli un sorriso ma ero troppo tesa, benché sapessi benissimo che la sua prima trasformazione era avvenuta tre anni fa.
Lo stesso spasmo, e gli stessi tremolii e si trasformò anche lui, in un grosso lupo.
Mi fissava, i licantropi erano molto più grossi e alti rispetto a un normale lupo selvatico, Antony raggiunse Nate, e gli morse la pelliccia giocosamente.
Stavo migliorando, malgrado il mio cuore continuasse a battere a mille, e sapevo che gli altri lo stavano sentendo, ancora non ero svenuta.
I loro sensi una volta passata la prima trasformazione erano molto più acuti di qualsiasi essere umano, sia in forma del lupo e non, la velocità, la vista, l'udito, era come se tutto fosse moltiplicato per chissà quanto.
Non mi ero neanche accorta di essermi slegata la coda per giocare nervosamente con l'elastico.
Guardai alcuni altri ragazzi trasformarsi, invece, da quello che avevo capito, altri non avevano ancora, come me, avuto la loro 'nuova nascita'.
Phil, un ragazzo magro e slanciato venne verso la mia direzione con un mezzo sorriso
<<Come sta andando?>>
Lo guardai poi continuai a guardare i ragazzi.
<<Meglio di quello che pensavo ma non è sicuramente nel mio concetto di normalità>>
Lui annuì e sembro capire.
Un'altro ragazzo lo raggiunse scuotendolo per le spalle
<<Quindi signorina ti unirai al gruppo o farai la fine di quell'altro?>>
Rimasi sbalordita, speravo davvero non avesse provato a nominare Jamie, e invece lo aveva fatto, e aveva pure un ghigno sul viso, ed era troppo, me ne andai lanciandogli un'occhiata intimandogli di non seguirmi.
Non ero come loro,non sarei più tornata agli allenamenti,tutto ciò in cui c'entravano i licantropi aveva sempre annesso troppi problemi. Ciò che desidero di più è sentirmi un' umana, di sentirmi libera di fare quello che voglio e di stare con chi mi pare, ignara di tutto ciò che non è inscritto nel mio piccolo mondo.

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