capitolo 36

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Giulia.
Questo momento sembra duri ore, eppure saranno solo pochi secondi che stiamo facendo sesso, quando mi stacco dalle sue labbra lo fisso per un secondo negli occhi, la passione si è accesa dentro di noi e lui prendendomi delicatamente si sposta montando sopra di me, la cosa diventa così piacevole, che vorrei non finisse mai.
Ma purtroppo tutto ha una fine, mentre siamo fuori dalla vasca io ho ripreso sensibilità alle gambe e riesco a camminare anche se con fatica, lui mi sfiora delicatamente i capelli prendendomi tra le sue braccia possenti.
-tutti dicono che una regina non può stare troppo lontana dal suo re, ma un principe non può stare troppo lontano dalla sua principessa- il suo sussurro delicato oltre la mia testa, mi fa sciogliere.
-credimi è stato difficile anche per me- gli dico stringendomi a lui.
-lo so- si limita a dire.
Poco dopo siamo già preparati e vestiti, io devo stare a riposo, me ne torno a casa almeno vedo mia madre.
-io torno tra qualche giorno, devo sistemare ancora qualcosina sul regno- Elia mi prende il viso tra le mani -mi raccomando- e mi bacia.
-anche te- gli dico severamente.
Attraverso il portale, la nausea è aumentata dall'ultima volta, e quando mi ritrovo davanti casa mia faccio fatica ad andare avanti.
Quando raggiungo la porta busso tenendomi una mano sullo stomaco.
-ODDIO- mia madre dalla finestra si precipita giù per le scale - ben tornata come stai? Tutto bene? Tu fa male la pancia?- mia madre sembra una macchinetta.
-sto bene!- dico.
Quando entro mi sdraio subito sul divano.
-Avevo creduto di perderti!- mia madre è così agitata che non si tiene, ma la capisco, ero praticamente in coma.
Dopo mezz'ora di lunga spiegazione, interrotta dai suoi -mamma mia!- oppure -nooo, non ci credo- riesco finalmente a rimettermi a letto, è proprio quello che mi ci vuole un po' di riposo.
Quando mi sveglio sono più o meno le 4 e mezza, è il momento giusto per chiamare gli altri.
Chiamo subito Rebecca.
-Giuliaaaa-
-ciao Rebe-
-vieni su io ai giardini e raccontaci, sono contentissima-
-va bene arrivo-
-vai, ciao-
-ciao-
La chiamata è stata di una velocità incredibile, mi vesto veloce e mi faccio accompagnare da mia madre in macchina, che non la finisce di ripetermi a quanto sia stata fortunata ad avere un ragazzo come Elia accanto.
Scendo lentamente dalla macchina, mi sento così debole, tornerei molto volentieri nel bagno di stamani mattina, con Elia ovviamente.
In lontananza, ameno credo sia lontano, vedo una Rebecca molto agitata che mi corre incontro.
Fa piano, non salvarmi addosso...
Mi salta addosso, mi sento scivolare, ma la sua stretta salda mi tiene, poi Gloria, e il resto del grupoo si fanno avanti e mi raggiungono, Gloria ha le lacrime agli occhi mentre gli altri hanno sorrisi che si allungano fino alle orecchie, non penso di aver mai avuto amici così veri.
-come stai?- chiede subito Rebecca.
-dai, amore, falla sedere almeno sulle panchine- interviene Zeke prendendola per la mano.
Ci sediamo, sento tutti gli occhi su di me, ma lo dovevo prevedere.
-ma è vero che eri morta?- chiede Gloria.
-credo di si- rispondo insicura -io non so come è andata quando ero svenuta o morta-
-avevi perso fiumi di sangue, Elia ha fatto veramente un miracolo- dice Zeke.
-si, non puoi capire quanto era felice dopo averti salvato- commenta Filippo e Raffaele fa una faccia di a
Acconsenso.
-ho sentito tipo un qualcosa come un calore strano che mi attraversava- dico guardandoli.
-hai la fiamma Del Drago- dice Zeke
-per salvarti ha dovuto farlo-.
Lo guardo spalancano la bocca.
-Elia non te lo ha detto?- chiede confuso.
-No, ma non abbiamo parlato molto di questa cosa, quasi niente- rispondo.
-comunque stai tranquilla- mi consola Raffaele.
-dai ragazzi divertiamoci che mi manca- alzo i pugni al celo.
Che bello di nuovo con gli amici, senza preoccuparsi di niente, sapere che tutto è finito.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora