Capitolo 37-sempre insieme

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Beatrice's pov
Si era ormai fatto tardi e io, Carlotta e Marco eravano rientrati a casa da quasi un'ora.

Carlotta aveva invitato Riccardo a venire da noi, ma lui aveva gentilmente rifiutato dicendo che era giusto che stessimo un po' da soli.

In quel momento me ne stavo in piedi vicino alla finestra del salotto e osservavo il cielo stellato.

Una moltitudine di pensieri si insinuavano nella mia mente.

Avevo appena scoperto di avere un fratello.

Un fratello che non era una persona qualunque,ma quel ragazzo che mi aveva quasi uccisa la sera della festa, e che mi aveva poi tormentata per mesi.

Avevo scoperto che mio padre aveva tradito mia madre.

Quella parte della storia, forse, fu quella che mi fece piú male.

La mia vita dopo tutto quello era completamente cambiata.

Anche dopo aver incontrato Marco è successa la stessa cosa.

Ma in quel caso la mia vita aveva subito un cambiamento del tutto positivo.

In quell'altro caso, invece, mi sembrava una cosa solo e soltanto negativa.

Cercai di riflettere su ció che dovevo fare.

Per prima cosa dovevo parlarne con i miei genitori.

Dovevo parlare soprattutto con mio padre, chiedergli perchè avesse fatto una cosa del genere alla mamma e perchè ci avesse ingannate tenendoci nascosto il fatto di avere un figlio.

Ma non potevo parlare con loro di una cosa cosí importante via telefono.

Volevo farlo di persona.

Loro, peró,non avrebbero sicuramente potuto raggiungermi a Milano.

Il che significava che sarei dovuta tornare a Trento,almeno per qualche giorno.

Al solo pensiero di tornare li, mi si strinse lo stomaco.

Non avevo nessuna voglia di tornare in quella cittá, di tornare anche solo per poco a quella vita che avevo fatto di tutto per cambiare.

Ma sapevo che era la cosa giusta da fare.

Sarei stata li solo per qualche giorno, poi sarei tornata a Milano.

Sospirai.

Dovevo parlarne con Marco.
Sperai con tutta me stessa che non la prendesse male.

Mi alzai e raggiunsi la porta della sua camera.

Bussai leggermente.

Lui venne subito ad aprirmi.

Indossava solo un paio di pantaloncini della tuta.

Sarei stata li ore ad ammirare la sua bellezza, ma in quel momento dovevo concentrarmi su questioni piú serie.

"Tutto bene,Bea?" mi chiese Marco.

"Ti devo parlare." dissi sussurando, per non svegliare Carlotta che giá dormiva.

"Certo. Vieni." disse, facendomi cenno di entrare.

Entrai e andai a sedermi sul suo letto.

Lui si sedette di fronte a me, incrociando le gambe.

"Dimmi tutto." disse, sorridendo.
Cercai di sorridere anch'io.

"Marco io...devo assolutamente parlare con i miei gentori di questa cosa, e voglio farlo di persona. Quindi...insomma...credo che dovró tornare a Trento per qualche giorno." dissi, guardandolo fisso negli occhi.

Saró il tuo Guerriero||Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora