Capitolo 27-spero tu possa capirmi

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Carlotta's pov
Quella sera, a differenza delle altre, non riuscivo proprio ad addormentarmi.

Le parole del messaggio che Beatrice aveva ricevuto continuavano a tormentarmi.

E se le fosse successo qualcosa?
Se quel ragazzo alla fine fosse riuscito a trovarla e le avesse fatto del male?

Non sarei mai riuscita a perdonarmelo.

Guardai Beatrice.

Immaginai quanto dovesse sentirsi in ansia per via del messaggio ricevuto,eppure sembrava stesse dormendo serenamente.

Nella mia mente si fecero largo le immagini di quel ragazzo mentre le stringeva le mani attorno al collo.

Sentii un improvviso senso di nausea, cosí mi alzai dal letto e corsi in salotto.

Mi sedetti sul divano,facendo dei profondi respiri e cercando di calmarmi.

Ma era inutile, non ci riuscivo.

I sensi di colpa mi stavano divorando, e probabile lo avrebbero fatto per sempre.

Quello che avevo fatto a Beatrice era davvero imperdonabile.

*flashback*

Me ne stavo seduta sulle gradinate fuori dal PalaTrento.

Avevo appena visto uscire Marco con in braccio Beatrice, svenuta.

Mi aveva raccontato l'accaduto ma aveva insistito perchè io rimanessi la al palazzetto e non lo seguissi in albergo.

E in quel momento non sapevo proprio cosa fare.

Ero incredibilmente preoccupata per Beatrice, di cui ancora non avevo notizie.

E mi sentivo incredibilmente in colpa per averla lasciata da sola...se fossi stata con lei forse non sarebbe successo.

Il ragazzo con cui ero andata a ballare si era allontanato da me, probabilmente perchè aveva notato che non ero piú dell'umore giusto per godermi la testa.

Mi stavo alzando per andare verso la fermata dell'autobus quando un ragazzo con la stazza di un armadio mi bloccó il passaggio.

Lo guardai confusa, cercando di capire se lo avessi giá visto.

Ma era un viso del tutto nuovo per me.

Il ragazzo mi guardó con uno sguardo assassino.

"Tu sei amica di quella ragazza che hanno portato via, eh?" mi chiese.

Da come parlava mi sembró evidente che era ubriaco,e questo mi fece leggermente preoccupare.

Lo guardai fisso negli occhi, non sapendo bene cosa rispondere.

"No, io....sono venuta da sola alla festa." dissi, mentendo.

A quel punto il ragazzo avvicinó pericolosamente il suo viso al mio.

"Non raccontare balle...so benissimo che quella è la tua migliore amica. Coraggio,dimmi la veritá." mi disse in modo aggressivo.

Il cuore inizió a battermi forte nel petto ed iniziai ad avere paura.

"S-si. Lei è la mia migliore amica." dissi.

Ero ancora molto confusa.

Ma chi diavolo era quel ragazzo?

"Beh...io sono il ragazzo che l'ha ridotta cosí." disse, freddo.

A quel punto capii che quello era il ragazzo che aveva aggredito Beatrice.

Saró il tuo Guerriero||Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora