Capitolo 8

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I membri di Fairy Tail se ne stavano sparpagliati attorno alle macerie di quella che, solo poco prima, era la loro Gilda, costruita con il sudore e le forze e l'orgoglio dei cittadini di Magnolia. Dopo la disfatta totale, se ne stavano afflitti lì, chi in gruppo, chi in solitudine con i propri pensieri per compagnia, a cercare di capire, trovare una spiegazione. A credere all'impensabile.
Potevano aver vinto le singole battaglie contro i membri di Tartaros, certo, ma avevano perso completamente la guerra.

Avevano perso Natsu.
Natsu, l'amico fidato, il compagno coraggioso e fedele più di chiunque altro alla Gilda, si era rivelato il loro più infido nemico, il demone per antonomasia si nascondeva fra loro. Sotto le sembianze di un uomo d'onore, spesso idiota, asfissiante, ingenuo esuberante, impaziente ma mai sleale.
Avevano perso Lucy, portata via chissà dove dal mago – no, dal demone -, sparito senza lasciare traccia dietro di sé, solo i nakama svenuti e il Master incredulo.
Avevano perso la loro magia.
E ora come fare a recuperare il recuperabile del Dragon Slayer? Come ritrovare lui e Lucy?
Era stato un groppo troppo pesante da ingoiare e c'era chi, come Happy, ancora non se ne capacitava:
<< NON E' VERO GRAY! TI SBAGLI! NATSU NON FAREBBE MAI UNA COSA DEL GENERE! >> urlava fra le lacrime il piccolo gatto, trattenuto per le spalle da Pantherlily e Charle, mentre raccontava, per l'ennesima volta, cosa fosse successo a Natsu.
<< Happy, per favore ... >> cercava di calmarlo Charle.
<< ... poi ci ha colpito e non ricordo niente più. Quando ci siamo svegliati Sting e Rogue hanno sentito il vostro odore e vi abbiamo raggiunto. Il resto lo sapete. Non ho voglia di ripetermi ancora >> esclamò atono il mago, seduto su un muretto caduto affiancato da Juvia e Wendy. Lei e Poryulsca si erano date un gran da fare per soccorrere i membri più mal ridotti e a somministrare l'antidoto alle particelle velenose di Tempesta ai Raijinshuu e Laxus in tempo, ma non aveva potuto esser d'aiuto in altro modo, soprattutto dopo aver saputo del rapimento di Lucy e della trasformazione di Natsu.
Il master se ne stava lì davanti a loro, a contemplare la sua amata gilda in macerie, ragionando sul da farsi:
<< Per prima cosa, dobbiamo rimetterci in sesto. Fairy Hill non è stata distrutta ed è ancora in piedi, nonostante tutto >> proruppe, attirando l'attenzione dei maghi lì attorno << incamminiamoci. Chi può camminare, aiuti chi ne ha bisogno. Sting e Rogue, voi che farete? Volete venire con noi? >> domandò rivolto ai due Dragon Slayer, occupati a parlare con Erza.
Sting voltò il capo in sua direzione e, dopo essersi scambiato un'occhiata veloce con il compagno, disse al Master che per il momento si sarebbero ritirati alla loro Gilda per dar loro notizia della morte di Minerva ma, se avessero voluto, tutti i membri di Fairy Tail erano più che benvenuti.
Dopo averli salutati, il Master radunò i maghi e insieme zoppicarono verso la collina su cui sorgeva, per buona parte illesa, il dormitorio femminile della Gilda e i ragazzi si sistemarono all'ingresso, portando i feriti nelle varie camere.
Il silenzio angosciante che s'insinuò fra i giovani maghi calpestò ulteriormente il loro morale già a terra, perché non avevano più parole per esprimere quel che provavano.
<< Master, che cosa possiamo fare adesso? >> chiese Erza, preoccupata.
<< Andremo a recuperare Lucy, mi pare ovvio >> rispose il vecchio, guardando i visi dei suoi figli sconcertarsi a quelle parole.
E come, senza magia? Fu il pensiero generale.
<< Ma ... Master ... siamo impotenti >> disse Erza stringendo i denti, rabbiosa per la sua debolezza e incapacità di poter risolvere la situazione.
<< Ha ragione, vecchio. Non siamo niente contro Salamander >> borbottò Gajeel, dandole ragione << se già prima era un osso duro ... ora che ... insomma, è un demone, per la miseria! E noi siamo senza una fottuta briciola di magia! >> sbottò nervoso, stringendo i pugni e serrando i denti.
<< Gajeel ... >> gli posò una mano sul braccio Levy, in un misero tentativo di calmarlo.
<< Natsu ... cioè, E.n.d. ... sto cercando di pensare a come fare con lui, ma prima dobbiamo trovare il luogo dove si nasconde insieme a Lucy e poi, potremmo pianificare il salvataggio >> sospirò Makarov. Lo impensieriva lo sguardo di Natsu su Lucy, il modo in cui l'aveva presa, delicato e possessivo; gli aveva detto che si stava prendendo un premio e mille pensieri si accavallarono l'uno su l'altro nella mente del vecchio mago, a quello che potesse farle, che probabilmente le stava facendo anche in quel momento. Aveva intravisto un certo desiderio negli occhi del demone e, malgrado fosse folle pensarlo, era quasi certo che non avesse intenzione di uccidere o ferire Lucy – non fisicamente almeno -; ciò che lo inquietava davvero erano le condizioni psicologiche in cui avrebbero potuto trovare la ragazza, cosa avrebbe potuto metterle in testa o in che modo circuirla per portarla dalla sua parte.
E.n.d non era Natsu. Non conosceva il suo modo di agire né il suo reale obbiettivo – Perché portarsi via Lucy? Voleva usarla solo per uno scopo preciso o solo per saziare il suo insano desiderio?-.
<< Master ... come troveremo il nascondiglio di ... E.n.d.? >> chiese Levy, deglutendo al nome del demone – doveva farci ancora l'abitudine, pensare al loro amico in quei termini – facendo rinsavire il vecchio Master dai suoi lugubri pensieri.
<< Ci inventeremo qualcosa ma, per il momento, recuperiamo le forze e penserò poi come organizzarci. La priorità adesso sono i feriti >> sospirò affranto il Master, sedendosi su di una poltrona lì vicina.
Rimasero qualche minuto in silenzio, gli unici suoni udibili i loro respiri e qualche lamento dei feriti; i pensieri e i ragionamenti di ognuno ad aggrovigliarsi nelle loro menti, senza venir a capo con una soluzione a quel disastro.
<< Chissà come sta Lucy >> sussurrò preoccupata Levy, la cui mano venne stretta fra quelledi Juvia in un tentativo di conforto.
<< Voi pensate che Natsu-san ... si insomma, non l'avrà uccisa, vero? >> piagnucolò Wendy, senza rivolgersi a nessuno in particolare; stringeva Charle e Happy a sé come a proteggersi e a proteggerli allo stesso tempo, dal dolore che non accennava a diminuire, dalle delusioni per l'impotenza a cui sottostavano e dalle cattive notizie che sembravano senza fine. Happy teneva ancora gli occhi rivolti al pavimento, lucidi e sconfortati, una smorfia sofferente e furiosa che gli imbruttiva i tratti e Charle lo guardava preoccupata, voltando lo sguardo ai maghi attorno a lei, alla domanda di Wendy.
<< No, uccisa no. Non avrebbe senso. Perché rapirla, allora? >> si premurò di risponderle Erza, ponendo però alla fine un quesito, la cui risposta sembrava non arrivare, al Master.

<< La cercava >> si sentì la voce di Gray, atona, rispondere dal divano, al suo fianco Juvia che, come anche gli altri nakama presenti, gli lanciò uno sguardo interrogativo:
<< Che vorresti dire? >> chiese il Master.
<< Me l'ha confermato poco fa proprio lei, Master. Quando ... beh, prima di perdere completamente i sensi, ho visto che ... non so ... ha annusato l'aria, sembrava stesse cercando qualcosa, un odore in particolare e beh ... a quanto ha detto il vecchio, cercava Lucy >> finì Gray.
<< Ma questo non spiega cosa voglia farne di lei. Insomma, è una cosa strana, anche per Natsu – o E.n.d. o come diavolo dobbiamo chiamarlo adesso, non m'importa – ma prendere Lucy? Perché lei? >> s'infiammo Erza, siccome la risposta di Gray non era riuscita a soddisfarla a dovere, perché ancora non era riuscita a venir a capo di quel insensato rapimento.

<< Forse ... >> sussurrò poco dopo, pensosa, Levy, attirando però l'attenzione dei nakama.
<< Ah ... ehm ... no, niente. Un'idea sciocca >> cercò di sviare, impacciata.

"Dopotutto, non poteva essere davvero per quello ...".
<< Avanti gamberetto, sputa il rospo >> la convinse Gajeel, con i suoi soliti modi rudi.
<< Beh... Natsu è un Dragon Slayer, ha caratteristiche da drago e ... >>.
<< Quindi? Arriva al punto per favore, Levy >> insistette Erza.
<< I draghi sono pur sempre animali con ... certi bisogni e ... ed E.n.d. è rimasto sigillato da non sappiamo nemmeno quanto tempo così, magari ... si insomma ... >> cercò di spiegare la ragazza, nel più totale imbarazzo.
<< ... ha semplicemente preso una compagna >>.

Tutti la fissarono impassibili, completamente shockati dal ragionamento di Levy dovuto – e probabilmente questo fu il pensiero generale di chi la conosceva – alla sua ingordigia circa i romanzetti romantici.

A rompere però il silenzio, comunque, ci pensò il Dragon Slayer di ferro con la sua solita finezza:
<< Stai dicendo che E.n.d è in astinenza e si è portato appresso la bunny-girl per fare quattro salti nel letto con lei? >>
<< GAJEEL! >> lo sgridò Levy ancora rossa in viso, per il riassunto rozzo del ragazzo.
<< Cosa? Ci hai girato attorno e non ne potevo più, almeno io vado dritto al punto! E.n.d. ha dato una scossa a Salamander e ai suoi pantaloni. Fine >> si difese, non riuscendoci nemmeno poi tanto, soprattutto perché Erza lo zittì con un pugno ben assestato.

Con o senza magia, Titania rimaneva una donna devastante.

<< Non è un'idea tanto campata in aria >> convenne il Master, dopo un momento di riflessione, sorprendendo tutti.
<< Vado a vedere come stanno Laxus e gli altri. Wendy, vieni con me? >> interruppe Mirajane, cogliendo l'occasione per portar via Wendy e le sue orecchie da quei discorsi "imbarazzanti".
<< Oh sì, magari Poryulsca-san ha bisogno di me >> ringraziò la bambina con ancora fra le braccia i due exceed, salendo insieme alla maga le scale fino alla camera di Erza, dove vi erano stati sistemati la maggior parte dei feriti gravi.
<< Sentito il vecchio? >> si udì il brontolio di Gajeel, accasciato al suolo ai piedi del divano.
<< E sono pure offeso, gamberetto. Non è che i Dragon Slayer pensano solo ad accoppiarsi. Guarda Salamander! Si è dovuto scomodare un demone per dargli una svegliata >>
<< Oh Gajeel, adesso piantala! E poi nemmeno tu hai tanto l'aria di uno che ci pensa così spesso, anzi ... >> lo ribeccò Levy, pentendosene all'istante perché, da copione,Gajeel approfittò della sua gaffe:
<< Cos'è, ti dispiace forse? >> ghignò al suo indirizzo, complimentandosi con se stesso per aver messa nel pallone.
Povero gamberetto, si tradiva così facilmente. Era uno spasso prendersi gioco di lei.

<< Ok, va bene. Basta. Siamo seri. Diamo per buona questa teoria >> dichiarò Erza, le guance arrossate al pensiero dei suoi amici in situazioni ... così intime.
<< Tagliamo qui, ragazzi >> convenne il vecchio Makarov << Levy ha probabilmente ragione. Non conosciamo i suoi piani, né i suoi reali obbiettivi, perciò il rapimento di Lucy, per quanto possa sembrare assurdo, può avere solo questa spiegazione >> terminò, sicuro.
Spiegava quel desiderio che gli aveva intravisto nel viso, il modo gentile e avido con cui l'aveva afferrata e come l'aveva addormentata, quasi baciandola.
Possibile che non gli interessasse altro che lei? Che non abbia nient'altro in serbo?

Nonostante la sicurezza del vecchio su quell'idea, molti restarono interdetti e dubbiosi. Gray, silenzioso, uscì dal palazzo, sotto lo sguardo affranto e preoccupato della maga dell'acqua indecisa, forse per la prima volta, se seguirlo o no.
<< Meglio se 'sta volta lo lasci un po' da solo, Juvia >> le disse gentilmente Erza, intuendo i suoi pensieri.
<< Avanti ragazzi, riposatevi. Penseremo domani sul da farsi >> propose il Master, saltando giù dalla poltrona; i maghi non se lo fecero ripetere due volte e si diressero ognuno per la propria strada.

Gray stava seduto per terra, vicino al sentiero che portava in città: da lì, aveva una vista perfetta della quasi totale distruzione che serpeggiava fra i vicoli e le case di Magnolia e dei suoi abitanti increduli e feriti. Non poteva sentirli – non aveva l'udito fine dei Dragon Slayer – ma poteva benissimo immaginare le loro urla disperate e i richiami ai parenti e agli amici. L'aveva già vissuto, dopotutto.
Le gambe incrociate, un gomito posato sulla coscia e la mano sulla fronte, a reggergli la testa; la schiena china di chi, stanco e angosciato, si è caricato sulle spalle una missione ormai irrealizzabile. Nella cui mente rimbombava un unico importante quesito:

"Come posso uccidere mio fratello?"


La mia missioneWhere stories live. Discover now