Uno strano sogno

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Levi sorrise, gli era piaciuto da morire sentire il suo nome pronunciato così dolcemente dalla persona che amava, però allo stesso tempo gli fece uno strano effetto. Guardò il più piccolo e lo abbracciò, rimasero così per dei minuti quando il capitano si accorse che l'altro si era addormentato. Si alzò e andò sul piccolo balconcino che si affacciava sul laghetto. Si sedette a terra e iniziò a pensare a quanto fosse fortunato. Chiuse gli occhi per qualche secondo e vide un bambino, era da solo e tutto intorno a lui era nero e avvolto nell'oscurità profonda, era già tanto se si riuscivano a distinguere i contorni degli oggetti , era difficile capire quello che stava succedendo e tutto era privo di colori. Lentamente, oltre al bambino, comparvero anche due persone, stese a terra in una pozzanghera di sangue. Erano una donna e un uomo, entrambi erano stati feriti mortalmente allo stomaco ma in modo differente e sul corpo c'erano anche altre ferite. Il bambino li guardava, senza capire quello che stava succedendo e cercando di non sprofondare in una tristezza senza fine. Lentamente apparvero altre persone che parlavano tra di loro indicando il bambino e guardandolo con compassione e con pietà. A quel punto il piccolo iniziò a correre e nuovamente tutto quello che gli stava attorno divenne nero. e indistinto Il bambino crebbe e divenne un'adolescente e attorno a lui comparvero dei ragazzi; erano tutti più grandi di lui, lo accerchiavano, lo provocavano e lo deridevano. Il ragazzo rimase fermo per alcuni secondi, poi scatenò una rissa; aveva una forza incredibile, infatti riuscì a battere tutti gli altri ragazzi uscendone solo con qualche livido. Il ragazzo riprese a correre e crebbe ancora di qualche anno, ora aveva circa 17 anni, ma questa volta attorno a lui sparsi nell'oscurità c'erano circa una decina di ragazzi e ragazze, tutti gli stavano alla larga, cercando di evitarlo, indicandolo e parlando male di lui tra di loro. Il ragazzo riprese a camminare  tristemente in quell'oscurità infinita, fino a quando qualcuno non gli andò a sbattere contro. Era un bambino e disse con una voce squillante e tenera "papà!" dopodiché lo abbracciò. Levi spalancò gli occhi di colpo ma fu costretto a richiuderli per la troppa luce. Aveva il respiro affannato e il cuore gli batteva all'impazzata, tra sé e sé penso "perché continuo a fare questo sogno?" Riaprì gli occhi mettendosi davanti una mano per proteggersi dai primi raggi di sole. Era l'alba, il cielo era limpidissimo di un colore rosato che Levi trovò stupendo. Si alzò e tornò in stanza dal suo Eren che stava ancora dormendo. Il capitano lo guardò, gli si sedette affianco e gli accarezzò una guancia stando attento a non svegliarlo. Era così calmo e tenero che riuscì a far dimenticare al più grande tutti i suoi problemi e i suoi pensieri. Eren si girò verso Levi nel sonno, facendolo sorridere. Il capitano gli si avvicino dolcemente e gli diede un bacio sulla fronte, poi sulla guancia e sul collo, continuando fino a quando il più piccolo non si fu svegliato. Poi si allontanò leggermente da lui e gli sorrise. Eren si mise a sedere e si grattò gli occhi, sbadigliando. Il più grande gli disse "buongiorno" l'altro lo guardò sorrise e disse "buongiorno, dormito bene?" Levi mentì e disse "benissimo e tu?" il più piccolo disse "pure io, ma solo perché c'eri tu" e lo guardò sorridendo. Levi gli si avvicinò e lo baciò dolcemente, si coccolarono per vari minuti fino a quando la pancia del più piccolo non emise un brontolio. Il capitano lo guardò con rimprovero, ma quando lo vide arrossire scoppiò a ridere.

 


Eren x Levi (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora