Capitolo 8:

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Dolore. Provavo solo dolore.

Volevo chiamare Niall ma non ne avevo veramente il coraggio, avevo stressato già abbastanza quel ragazzo e non volevo rovinargli anche l'appuntamento, eppure mi ritrovavo ancora qua. A casa sua, sdraiato sul suo divano a soffrire come un cane per tutto ciò che avevo fatto. Più ci riflettevo più capivo che non c'era rimedio.

Erano passate ormai tre settimane e la polizia non sapeva ancora niente. Avevo il timore che mi venissero a prendere, e portare via, lontano da tutti. Ma quello era l'unica cosa che mi risollevava il morale: soffrire; soffrire quanto lui.

Tutto sembrava così allettante.

Odiavo il dolore, ma ero obbligato a soffrire come soffriva Harry. Era una cosa obbligatoria per me. Abbassai lo sguardo sulle mie mani che continuavano a tremare.

Finirà mai?

Ormai lo ripetevo almeno tre volte al giorno e non avevo ancora trovato una risposta. Possibile che fosse successo proprio a me? Di certo avrei preferito poter fare tutto quello che faceva un ragazzo della mia età.

Avevo salutato la scuola, ed ora eravamo a casa per le vacanze natalizie, tra poco sarebbe stato il mio compleanno, ma non volevo regali.
Non me li meritavo. Harry, l'unica persona a cui pensavo costantemente. Ogni singola ora della giornata la passavo pensando a lui. Non in modo positivo ma in modo negativo. Nella mia testa si ripeteva la scena che sarebbe successa se solo sarebbe venuto a sapere del suo, ormai ex, ragazzo.

Finalmente ero riuscito a costringere Niall ad uscire con Eleanor, si sarebbero divertiti insieme, avrebbero formato una bella coppia.

Sorrisi stringendomi ancora una volta lo stomaco, avevo fame. Da quando non toccavo cibo commestibile? Due giorni forse, da quella piccola festa data a casa mia quel giorno. Non che ne avessi realmente bisogno ma dopo aver provato quello che l'alcool faceva su di me, volevo solo quello.

Non avevo pensato ad altro, anzi non avevo proprio pensato a niente.
Risi nervosamente sedendomi a gambe incrociate. Estrassi il cellulare dalla tasca dei Jeans e controllai i messaggi su whatsapp. Il piccolo gruppo che avevamo creato, dopo l'aggiunta dei nuovi membri, era diventato veramente rumoroso. Scrivevano in continuazione e Zayn continuava a mettersi d'accordo con Stan per una buona partitina d'erba.

Scrissi di non inviare così tanti messaggi per poi bloccarlo, nemmeno cinque secondi dopo mi risposero in tre: "Sono le cinque di pomeriggio, svegliato ora?", era Liam, "Fra! Sicuro di star bene?", era Calvin, "Oh Tomlinson, finalmente vivo, che dici: 'Sta sera usciamo? Ho voglia di andare in quel pub nuovo che hanno appena aperto.", era Josh.

"Non so, gli altri che dicono? Non ho molta voglia di andarci.", risposi piegandomi in due per il dolore allo stomaco, bevvi un'altro sorso di birra per poi alzarmi dal divano, barcollando fino alla cucina. Presi un pacco di biscotti e iniziai a mangiarli.

Il telefono suonò, avvisandomi dell'arrivo di nuovi messaggi così andai a vedere, "Non hai voglia di fare un cazzo ultimamente, che ti succede Tomlinson?", era di nuovo Stan, "Non so, è che non mi va tanto di stare in giro.", scrissi non sapendo esattamente cosa rispondere, "Tranquillo che non ti stuprano, ti proteggeremo noi.", si intromise Josh, "Vaffanculo, ok se mi proteggete voi il mio culo allora vengo.", scherzai.

"Che tenero, ti passiamo a prendere sotto casa, ok?", chiese Calvin mettendo un paio di faccine stupide accanto, "Ricordi che sono da Niall vero? Comunque ci siamo tutti?", ribattei per essere sicuro, "Ovvio. Come mai stai da Niall piuttosto? E sì, vengono tutti.", concluse Stan.

Non risposi e bloccai il cellulare, nel frattempo avevo finito i biscotti da mangiare così buttai la carta nella spazzatura e mi buttai di nuovo sul divano. Il dolore allo stomaco se ne stava pian piano andando.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 03, 2015 ⏰

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La mia metà oscura ||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora