Capitolo 4:

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"Ehi.", salutò stringendomi la mano, "Ehi Harry.", sussurrai sentendo un peso opprimente sullo stomaco, Niall si presentò e andammo a conoscere i suoi due amici: Zayn Malik e Liam
Payne.

"Andiamo a mangiare, che Harry qua ha bisogno di svagarsi!", esclamò Liam, li seguimmo ed entrammo trovando una tavolata tutta nostra, la serata passò più veloce di quanto mi aspettassi, avevo pure cercato di ridere alle battute che i suoi amici facevano in continuazione, Niall aveva mangiato anche la mia pizza, Eleanor era andata a casa prima, accompagnata da un suo amico. Così eravamo rimasti solo noi cinque.

"Louis andiamo?", chiese Niall capendo finalmente che mi trovavo in una pessima situazione.

"Certo.", risposi forse troppo velocemente, "Allora noi andiamo, buonanotte ragazzi grazie per la serata!", salutai sorridendo prima di uscire dalla pizzeria senza aspettare nemmeno una risposta, presi Niall ed entrammo nella mia macchina. "Non sei stato carino.", mi accusò mentre misi in moto; "Lo so, me ne rendo conto ma non riuscivo più a guardarlo!"

"Non lo guardi da tutta la sera!"

"Meglio! Non riuscivo a sopportare il suo sguardo."

"Oh andiamo Louis, devi cercare di non pensarci."

"Sai, non so come ci riesci. Insomma abbiamo un segreto bello grosso da mantenere e sembri calmissimo! Al tuo posto non so se ce l'avrei fatta."

"Devi solo cercare di non pensarci. Pensa alle cose belle, pensa a qualcosa che possa distrarti. Hai visto che bella era Eleanor questa sera?"

"Te l'ho già detto che non mi da fastidio se ci provi con lei."

"Lo so Lou, ma è la tua ex, se fossi in te mi darebbe fastidio."

"Ma non mi da fastidio! Siamo rimasti ottimi amici, niente rovinerebbe la nostra amicizia."

"Sicuro?"

"Certo!"

"Allora le chiederò di uscire.", concluse sorridendo, "Perfetto.", aggiunsi, poco dopo scese dalla macchina salutandomi mentre io, invece che andare a casa, andai in un parco ricoperto di neve.
Avevo bisogno di rilassarmi.

Accostai, scesi dalla macchina e varcai i cancelli del parco per poi sedermi su una panchina ricoperta di neve. In quel momento il freddo era la mia ultima preoccupazione.

Chiusi gli occhi lasciandomi cullare da quel silenzio, delle lacrime iniziarono a scendere lungo le mie guance mentre la parola assassino continuava a ripetersi all'infinito nella mia testa.

Perché la polizia non stava indagando?
Era successo un'omicidio. Io l'avevo ucciso. Le mie tracce di DNa dovrebbero essere sul suo corpo. Perché allora ero ancora qua? Perché non ero in una cella a fresco? Perché non mi avevano interrogato? Perché io ero ancora vivo e lui no?

Dei passi si avvicinarono al luogo in cui mi trovavo, non ci feci caso; poteva essere un maniaco, ma chi ero io per giudicare? Nessuno. Solamente un assassino.

"Louis?", chiese l'ultima persona che avrei voluto sentire in quel momento: Harry.

"Harry?", domandai confuso, "Ehi, come mai qua tutto solo?", chiese ️togliendo la neve e prendendo posto vicino a me, mi pulii la faccia il più possibile per poi sorridere, "Avevo bisogno di stare da solo.", conclusi sperando che questo lo facesse andare via ma invece lo fece restare, "Vuoi che me ne vada?", chiese, mi girai a guardarlo e un'altra pugnalata mi colpì al cuore. Alzai le spalle, volevo che se ne andasse ma non potevo cacciarlo.

"Non hai freddo? Ho il sedere ghiacciato!", esclamò alzandosi un attimo. Il mio cellulare iniziò a suonare, lo tirai fuori e guardai chi fosse: Niall.

La mia metà oscura ||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora