Capitolo 1

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Capitolo 1: preparativi

Lyn aprì gli occhi. La leggera luce filtrava dalla finestra illuminandole una ciocca castana. La ragazza si issò a sedere con un piccolo sorriso sulle labbra. Scivolò fuori dalle coperte e si mise le pantofole. Aprì meglio le tende e sorrise ammirando il cielo.

Quello sarebbe stato l'ultimo giorno che avrebbe trascorso a casa. Poi sarebbe andata ad Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria.

La busta con l'iscrizione era poggiata sulla sua scrivania della buia stanzetta illuminata solo in parte dal sole. Lyn si vestì con un lungo abito regalatole dalla madre, Narcissa Malfoy, il giorno del suo decimo compleanno, cioè qualche settimana prima. Dopo essersi vestita, la ragazzina andò nella sala da pranzo, dove c'era già il signor Malfoy, seduto a capotavola. Lyn fece una piccola smorfia impercettibile. Odiava quella stanza, era così buia e tetra, un po' come tutta la casa. Entrò in sala e salutò il padre con eleganza e rispetto, come era stata educata a fare. Dobby, il loro elfo domestico, si stava indaffarato per preparare la tavola. La signora Malfoy entrò nella stanza seguita dal figlio, Draco, di otto anni. La donna si sedette alla sinistra del marito, accanto alla figlia, mentre Draco si sedette con un po' di fatica sulla sedia troppo alta per lui situata sulla destra del signor Malfoy.

Dobby portò la colazione aiutandosi con la magia. Lyn sorrise all'elfo, gli voleva molto bene e, a volte, rubava un po' di cibo dalla tavola per darglielo.

La colazione passò silenziosa come al solito, fino a quando Lucius Malfoy si alzò affermando di avere del lavoro al Ministero della Magia. I figli lo salutarono con un riverente segno del capo, mentre la moglie gli augurò buon lavoro.

Draco stava giocherellando con il toast che aveva nel piatto. -Draco! Non si gioca con il cibo!- lo riprese la sorella. Il bambino alzò lo sguardo un po' intristito. Gli occhi erano umidi. -Qualcosa non va?- chiese Lyn. Amava suo fratello, era tutta la sua vita. Se lui piangeva, lo faceva tra le sue braccia, se aveva paura, lei era lì a fargli coraggio, se doveva affrontare qualcosa si anche minimamente pauroso, Lyn lo sosteneva, mettendogli una mano sulla spalla. Lui andava sempre da lei quando si sentiva solo. Lyn ricordava che una notte, quando Draco aveva cinque anni, si era svegliata nel cuore della notte con il fratellino che singhiozzava nel letto della sorella. -Cosa c'è?- gli aveva chiesto accarezzandogli i capelli biondi. -Ho paura del temporale- aveva risposto lui. Lyn l'aveva stretto a sè, cullandolo tra le braccia fino a quando non si era addormentato.

Il bambino alzò lo sguardo dal toast oramai distrutto. -Tu te ne andrai...- disse con gli occhi che luccicavano. Lyn sorrise e si avvicinò al fratello. Narcissa fissava i figli con un dolce sorriso materno. -Draco- disse Lyn, inginocchiandosi accanto a lui. Il bambino la fissò come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto, ma che non gli apparteneva più. -Io non me ne vado per sempre. Andrò a scuola, ma continueremo a sentirci, ci vedremo a Natale e ci scriveremo sempre- disse lei. -E se durante la notte ho paura e ho bisogno di te?- chiese il bambino alzandosi dalla sedia. -Potrai andare a dormire nel mio letto e se ti sentirai solo potrai stringere l'orsetto Googley- rispose la ragazzina. L'orsetto Googley era il peluche di Lyn, che aveva regalato a Draco quando lui si era rotto il polso giocando con Gregory Goyle, il suo amico d'infanzia.

Draco si alzò e abbracciò la sorella. -Io ci sarò sempre- disse lei stringendo il fratello e cullandolo dolcemente. Lui le strinse una ciocca di capelli lungi e le affondò il viso nell'incavo del collo. -Senti- disse Lyn guardando il fratello negli occhi. Erano così azzurri, contrariamente ai suoi, che erano più blu tendenti al nero che azzurro cristallo come quelli di Lucius e Draco. -Adesso andiamo a Diagon Alley e ti compro qualcosa che sarà solo nostro, mio e tuo, di nessun altro, a patto che- asciugò una lacrima al fratello -tu non pianga- Il bambino sorrise e annuì. -Allora si va a Diagon Alley- disse Narcissa, che rimaneva sempre commossa nel vedere l'affetto che i due figli provavano l'uno per l'altra.

Arrivati a Diagon Alley, i tre si diressero al Ghirigoro, la libreria dove avrebbero acquistato i libri di testo di Lyn.

La ragazza teneva la mano al fratello, che si stringeva a lei per evitare di perdersi nella folla. Entrarono nel negozio di libri. Narcissa andò a recuperare i libri, mentre Lyn si guardava intorno, sfogliando dei libri impilati vicino alle scale con Draco che commentava ogni titolo. -Lyn!- si sentì chiamare.

La ragazza poggiò il libro che stava sfogliando e si girò. La sua migliore amica, Nebula Goyle, le stava venendo incontro dalla strada. -Neb!- la salutò lei con un sorriso smagliante. I capelli neri di Nebula le svolazzarono sul viso quando lei si girò per liberare il mantello che si era bloccato in uno spuntone di legno dello scorrimento delle scale. Gregory, il fratello minore di Nebula, li raggiunse e si mise a parlare con Draco, che era ancora aggrappato al mantello della sorella.

Di solito il bambino tendeva a fare il duro, ma quando c'era la sorella era gentile, almeno con i suoi amici.

-Pronta per Hog...- fece per dire Nebula, ma Lyn le coprì la bocca. Indicò Draco con lo sguardo e Nebula annuì. Loro due non avevano bisogno di parlare, si capivano al volo e questo era comodo, così, quando non potevano parlare, comunicavano lo stesso senza che nessuno se ne accorgesse.

Insieme, i Malfoy e i Goyle, andarono a fare un giro per la via. Mentre camminavano, Lyn vide un gufo nero con gli occhi grandi ed espressivi incatenato a un ramo. La ragazzina si allontanò dalla madre, per poi attirare la sua attenzione per mostrarle l'animale. Narcissa sorrise ed entrò nel negozio, per poi uscirne con il proprietario, che mise il gufo in una gabbia e lo diede a Lyn. La ragazzina sorrise e prese la gabbietta. Il gufo si agitò leggermente nella gabbia, come se fosse contendo di avere una nuova padrona.

Era giunta la sera, Lyn stava andando a dormire, quando, alzate le coperte, scoprì Draco accucciato nel letto. La ragazza rise e si sdraiò accanto al fratello, che le si raggomitolò addosso. Con le mani le strinse la camicia da notte, gli mise la testa nell'incavo del collo e chiuse gli occhi.

Lyn gli mise una mano tra i capelli e con l'altra gli cinse il corpo esile. -Mi mancherai- disse lui. Lei gli accarezzò il braccio iniziando a cullarlo. -Il gufo sarà nostro, ok? Sceglierai tu il suo nome e lui trasporterà solo i nostri messaggi.- disse Lyn. -Chiamalo Dlyn- disse il bambino con voce assonnata, segno che si stava addormentando tra le braccia della sorella. Lei gli baciò la testa e continuò a cullarlo fino a quando lui non si addormentò con un sorriso sul volto. Lei lo strinse delicatamente, ma con forza maggiore rispetto a prima.

King's Cross, binario 9 e 3/4. Il treno era fermo sulle rotaie, in attesa che gli alunni salissero. -Si parte! Non vedo l'ora di vedere come sarà la Casa di Serpeverde!- disse Nebula. -Parli come se fossimo già state smistate in quella Casa!- commentò Lyn, che stava armeggiando con il mantello nel tentativo di coprire le gambe un po' troppo scoperte. Sua madre le aveva regalato lo stesso abito che aveva indossato lei quando era andata a Hogwarts la prima volta. Era un po' troppo corto per Lyn, che già a dieci anni arrivava poco più sotto della spalla della madre.

Draco era in piedi davanti alla sorella e teneva in mano la gabbia con Dlyn. -Perché? Secondo te ci possono mettere in una Casa che non sia Serpeverde?- chiese Nebula un po' offesa. -No, no, certo che no- disse Lyn.

Il treno sbuffò. -In carrozza!- disse Nebula. -Allora ci vediamo!- disse Lyn, dando un bacio sulla fronte del fratello, che le porse la gabbia del gufo. Le due ragazze salirono sul treno e si accomodarono in una cabina solitaria. -Hogwarts arriviamo!- esclamò Lyn e il treno partì.

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