The Girl With The Crush || Luke Hemmings

Chapter 41

[Luke]
Cerco con lo sguardo la testa bionda di Kimberly, trovandola dopo poco esattamente nel banco dietro al mio, e sento subito il mio cuore saltare un battito.
Okay, Ashton, Michael e Calum mi uccidono se non le chiedo di uscire oggi, quindi mi conviene darmi una mossa.
"Hemmings, si muova, non ho intenzione di aspettarla per spiegare" esclama la professoressa, sembrando notevolmente stressata, ed io mi scuso a bassa voce prima di sedermi al mio posto, sentendo gli occhi di Kimberly sulla mia nuca.
Velocemente apro il quaderno ed il libro, senza l'intenzione di ascoltare o prendere appunti, ma solo per dare l'illusione di starlo facendo.
Strappo un angolino di carta dal quaderno, facendo attenzione a non fare troppo rumore, e comincio a giocherellare con una penna, cercando di calmarmi e soprattutto di trovare le parole giuste.
Come chiedi ad una ragazza che ti piace da tanto tempo di uscire?
Perchè i ragazzi la facevano così facile?
Ashton è quello portato per queste cose, non io.
Alla fine, decido di scrivere di getto, proprio come scrivo sempre le canzoni.
'So che ti sembrerà strano, ma ti assicuro che non sono un maniaco e non ti toccheró con un dito, ti va di uscire con me sabato sera?'.
Osservo le parole scritte nero su bianco con una smorfia di disgusto, sapendo che peró ormai è fatta.
Non sono una persona che fa le cose due volte.
Lo ripiego con cura in quattro parti, cercando di renderlo piú decente, e non appena la professoressa si gira mi volto, lasciando sul banco di Kimberly il bigliettino.
Pagherei per vedere la sua reazione, ma non posso, dato che sono seduto davanti a lei, perció mi limito a cercare di captare la sua reazione con gli altri sensi: il rumore di un foglietto aperto, un respiro piú pesante degli altri.
Mi aspetto il peggio, mi aspetto che mi rida in faccia, che mi dica che sono patetico, che mi risponda un 'no' secco; di sicuro non mi aspetto di sentirmi picchiettare piano sulla spalla e vedere un bigliettino lanciato posarsi sull'angolo del mio banco, e tanto meno mi aspetto di leggere un 'sì' scritto in calligrafia fine sotto la mia domanda.