Prologo

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"Mamma! Dov'è la mia maglia preferita?" urlai a mia madre dalla mia camera, non trovando la mia maglia preferita, quella che mi regalò lei la Vigilia di Natale, il giorno del mio compleanno. Era come un portafortuna, la mettevo sempre per occasioni importanti. E infatti l'indomani sarebbe stato un giorno davvero importante per me. Avrei iniziato l'Università.

"Quale maglia?" gridò.

"Quella rossa e bianca!"

Salì in camera mia, la camera in cui sono cresciuto, in cui ho dormito, giocato, scherzato, studiato e pianto per venti lunghi anni. E quella sarebbe stata l'ultima volta.

"Eccola, Louis, eccola!" La trovò subito, senza neanche cercarla. Come tutte le madri. Ma la mia era davvero speciale.

"Grazie mamma, ti voglio bene." La abbracciai fortissimo.

"Anche io, Lou." E mi lasciò un bacio sulla guancia. "Hai preparato tutto?"

"Sì, credo di sí." affermai.

"Vai a salutare le tue sorelle." mi disse.

E così feci. Andai in salotto e vidi le mie quattro sorelline che guardavano un film sul divano. Appena mi videro mi corsero incontro e mi strinsero forte, ed io ricambiai. Poi mia madre si unì all'abbraccio. Mi sarebbe mancate tantissimo. Le donne della mia vita. Le uniche donne della mia vita. Le uniche perché non ci sarebbe stata nessuna ragazza o moglie con me. Mi piacevano i ragazzi. Non so perché, non so come. So solo che provavo quel sentimento comunemente chiamato 'amore' unicamente per gli uomini. E lo sapevano solo loro cinque, neanche i miei amici.

"Va bene ragazze, ora Louis deve andare a dormire, domani sarà un giorno importante per lui." disse mia madre alle mie sorelle.

"Mamma, non sono un bambino, so quando devo andare a dormire!" mi lagnai, ma con dolcezza.

"Un'ultimo abbraccio Lou?" mi chiese Lottie, la più grande di tutte, ma più piccola di me.

"E me lo chiedi?" E risi. Risi per non piangere, non volevo lasciarle da sole, senza una figura maschile in casa.
"Vi amo piccole mie." e le baciai una ad una. "Ora vado a dormire, ci sentiamo." E le guardai, per un'ultima volta prima di non so quanto tempo.

"Ti vogliamo bene Lou!" affermarono tutte e quattro in coro. E mi scese una lacrima.

"Anche io, mi mancherete. Ciao ragazze, vi voglio bene." Le salutaii con il cuore a pezzi, non volevo vederle tristi per me.

Tornai in camera, misi il pigiama, ricontrollai se avessi preso tutto il necessario e mi infilai sotto le coperte.

Alle 6:30 precise la mia sveglia suonò. Andai subito a farmi una doccia, mi lavai i denti e mi vestii, la maglia della Vans bianca e rossa, skinny jeans neri e Vans nere. Adoravo quell'outfit. Bevvi un caffè al volo, presi le due valigie contenenti una casa intera e andai a salutare mia madre.

"Mamma!" Le corsi incontro e la strinsi più forte che potevo.

"Louis amore mio." Piansi. Ero così vulnerabile. Piangevo per qualsiasi cosa, come una bambina. Pianse anche lei. Eravamo in quella posizione da circa cinque minuti e guardai l'orologio.

"È tardissimo, rischierò di perdere il treno." affermai prendendo tutte le mie cose.

"Ricordati di chiamarmi almeno due volte al giorno!" urlò mia madre appena uscii di casa.

"Ti voglio bene anche io mamma!" e la salutai, prima di salire sull'autobus che mi avrebbe portato alla stazione.

Il mio treno arrivò, controllai se avessi preso il biglietto.

Doncaster - Londra lessi.

'Doncaster, mi mancherai.' pensai. E salii sul treno.

***


Spero che questa storia sia di vostro gradimento, mi scuso per eventuali errori.

All the love, M. x [amandohaz]

started: 12/08/2015
finished: -

TeacherWhere stories live. Discover now