Capitolo 18✔

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'Una senzazione strisciante si impradonì di me, sapevo che qualcuno mi stava osservando.'

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«SIGNORINA WINTER! Ci fa il piacere di ripetere quello che ho appena detto?»

Spalanco di scatto gli occhi e risucchio un respiro, sento lo sguardo di tutti puntato su di me in attesa della mia figura di merda quotidiana, il battito martellante del cuore mi risuona nelle orecchie, il panico mi serra la gola.

Odio l'ora di matematica, sia perché detesto la materia sia perché non interessandomi minimamente alcuna cosa la riguardi mi dà sempre modo di pensare troppo.

Mi accorgo che ho passato altro tempo imbambolata a darmi inutili spiegazioni mentre chi rischia di prendere un due è la me terrena.

«L-le equazioni e-esponenziali...»

E così, informo tutti che stiamo trattando qualcosa che non rappresenta una novità, non per i miei compagni di classe sempre troppo attenti.

Rivolgo uno sguardo frenetico al mio blocco di appunti, senza trovarne. La penna che reggevo in una mano ha tracciato solo inutili linee discontinue sul foglio e non mi arriverà di certo alcun segnale divino a indicarmi la risposta giusta.

Sospiro sconfitta e abbasso gli occhi, pronta a ricevere un' umiliazione dalla professoressa.

«Signorina Faith, sa rispondere almeno lei?»

Faith annuisce rivolgendomi uno sguardo di traverso contrariato. È brava anche in matematica lei e ovviamente sfila una serie di termini e procedimenti corretti degni un professore universitario. So che vuole diventare un'insegnante di matematica e so ci riuscirà. Lei è il tipo di ragazza che già da piccola ha le idee ben chiare sul suo futuro, a differenza mia che un giorno volevo essere maestra di danza - nonostante non avessi mai praticato questo sport - un altro psicologa o medico legale, oppure criminologa.

Quando suona la campanella tiro un sospiro di sollievo, raccatto le mie cose e borsa in spalla, mi dirigo fuori.

«Ever, ehi, aspettami!» mi volto verso la voce di Fay che mi rincorre, la guardo aggrottando le sopracciglia.

«Sei stata distratta dai tuoi pensieri per tutto il giorno, c'è qualcosa che dovrei sapere?» dice, poggiandomi una mano sul braccio con fare rassicurante.

Sto per dirle del pranzo con Owen, del suo assalto in bagno, della telefonata che ho sentito, della fuga di Headley, sto per dirle che ho capito che Owen mi piace ma non so da dove partire, non riesco a razionalizzare nemmeno io, quindi preferisco dirle che non c'è nulla che non vada bene.

«Sai che puoi contare sempre su di me, vero?» sembra ferita, poiché sa meglio di me che avrei da dirle tante cose.

Un suono mi avverte di una notifica, afferro il cellulare dalla borsa, trascino il dito sullo schermo e leggo il messaggio.

Da: sconosciuto

Bel pantalone baby ;)

Aggrotto la fronte e scuoto la testa, è lo stesso numero che mi ha scritto a pranzo ieri.

Mi guardo intorno per un attimo prima di decidere di ignorarlo.

«Everthy? Che succede?» solo in questo momento mi ricordo di Faith , rimasta qui pazientemente ad aspettare una mia risposta.

«Ah? Mh, no niente. Devo andare a casa, un imprevisto. Ci sentiamo stasera.» mi volto e me ne vado, uscendo nel freddo delle strade.

Ovviamente, mia madre è a lavoro a salvare chi sa quante vite. Ho voglia di uscire ma il cielo cupo mi distoglie da quest' intenzione. Salgo le scale lentamente, reggendo in una mano una pizza di quelle surgelate -il mio pranzo- e la borsa nell'altra.

Mi butto sul letto e inizio a studiare per domani.

5:30 p.m.

Getto all'aria tutti i libri, ho finito. Sospiro e mi stendo sul letto, rigirandomi il cellulare tra le mani.

Ho voglia di vederlo, così decido di scrivergli.

Ehi, ti va di venire da me? Mia madre non c'è.

Fremo all'idea di quello che potrebbe succedere, se mai mi risponderà. 

Due minuti dopo, il suono di una notifica mi fa sperare che sia lui.

Da: sconosciuto

Non dovresti studiare a quest'ora, invece che stare stesa a letto?

Mi alzo di scatto dal letto e mi guardo intorno spaventata, mi volto verso la portafinestra e la raggiungo per chiudere le tende glicine.

Salto dallo spavento quando sento un'altra notifica, striscio il dito cauta sullo schermo e tiro un sospiro di sollievo quando leggo che è Owen.

Tra poco arrivo.

Impreco a voce alta, non mi sono neanche fatta una doccia o cambiata, il trucco è sbavato e sono pallida più del solito per lo spavento.

Sbircio dalla tenda e vedo un'auto nera rallentare in prossimità di casa mia. Mi fiondo in bagno e mi sorprendo delle mie abilità, sembro un ninja tanto sono veloce.

Corro ad aprire alla porta mentre ancora mi abbottono il jeans scuro e coi lacci delle Converse sciolti. La apro violentemente con una mano occupata a cercare di domare i capelli e il sorriso istintivo che mi si è formato scema immediatamente quando non vedo la figura torreggiante di Owen davanti a me, piuttosto una un po' più minuta e per una qualche inspiegabile ragione sono percorsa da brividi insistenti.

«Oh Everthy, giusto? Che piacevole sorpresa! Come stai?» dice, apparentemente sorpreso quanto me quando alza un angolo della bocca.

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Probabilmente è un po' noioso come capitolo, mi piacerebbe me lo diceste voi votando e commentando.♥
Inoltre, chi credete sia questo tizio che si ritrova davanti la porta? Fatemi sapere in tantee

Grazie ancora per quanti leggono e contribuiscono a non farmi mollare tutto, davvero.
Buona lettura, al prossimo capitolo

-Nene

Ps. Monster of Florence è lì che vi aspetta! ❤

» False Brother «Where stories live. Discover now