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Solo io penso che sia dannatamente diabetica questa gif di Zayn? Non ce la faccio.

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Le lacrime mi offuscavano la vista mentre quasi correvo di sera inoltrata per le strade deserte dell'anonima cittadina del sud dell'Inghilterra.

Zayn mi sussurrava parole confortanti di tanto in tanto, cercandomi di farmi calmare e tornare indietro, ma quello che ottenne invece furono solo dei singhiozzi più forti.

Anche se lo avessi voluto, non lo avrei fatto. Non potevo stare in quella casa insieme ad una ragazza che fingeva di fare la madre quando in realtà stava solo facendo un favore al suo primo amore adolescenziale.

"Non voleva dire quello che ha detto, lo sai" disse Zayn in modo incerto, cercando di tenere il passo con me.

Non capivo perché semplicemente non era rimasto invisibile e non continuava a parlarmi nella mente, piuttosto che affaticarsi e correre per starmi vicino.

Affaticarsi. Era un Angelo, dannazione, non respirava nemmeno.

Scossi la testa e mi fermai. Lo guardai e gli lanciai un'occhiataccia che dubitai non gli avesse fatto in alcun modo del male fisico.

"So quando le persone mentono, le vedo. E lei era fottutamente seria, Zayn. Vuoi dire davvero il contrario? Non puoi mentire e dirmi che quello che pensava era una fottuta bugia detta in un momento di rabbia"

Restò a guardarmi in silenzio con quello sguardo che sembrava voler dire che non voleva ammettere che avevo ragione, non in quel caso. Non quando c'era di mezzo il rapporto altalenante tra me e Emily.

Ma si sa, chi tace acconsente, quindi ripresi a camminare più veloce e incazzata di prima. Non avevo bisogno di guardarmi indietro per capire che Zayn mi stava seguendo. In qualche modo sentivo la sua presenza alle mie spalle.

Avevo bisogno di trasformare il dolore in rabbia e sfogarla contro qualcosa o qualcuno.

Odiavo piangere e sentirmi così debole di fronte a qualcuno e forse la sensazione di scagliare qualcosa contro la parete di una casa o contro il marciapiede sotto di me mi avrebbe aiutato a superare quel momento.

Nel mentre della mia camminata vidi, nonostante la vista offuscata, Zayn che mi si parava davanti minaccioso.

"Che stai facendo?" chiesi confusa, cercando di superarlo e continuare per la mia strada.

Il moro mi afferrò saldamente per un braccio prima che potessi scappargli.

"Scusa" mormorò seriamente dispiaciuto.

Aggrottai le sopracciglia "Per cos-"

Dalle dita di Zayn pressate sul mio braccio, vidi uscire un strano liquido color oro che penetrò, silenzioso e indolore, nella mia pelle e si diffuse velocemente in tutto il mio corpo.

Potevo vedere le vene del polso colorarsi per un breve istante di quel colore acceso e quasi pauroso.

Guardai terrorizzata Zayn che continuava ad osservarmi severamente.

"Cosa mi hai fatto?" chiesi, spalancando gli occhi e non potendo evitare che una lacrima cadesse giù dall'angolo del mio occhio "E perché non riesco a muovermi! Rispondimi cazzo, come ti sei permesso? Mi hai avvelenato, non-- non puoi farlo, tu-"

"Tranquilla, sta calma. " Rispose lui, roteando gli occhi seccato "Ti ho solo momentaneamente immobilizzata, niente di così pauroso da dover urlare in mezzo alla strada. Ti ricordo che in teoria stai parlando con una persona morta e che quindi non esiste. Se fossi in te eviterei di strillare in mezzo alla strada a quest'ora tarda" schioccò la lingua sul palato, non lasciando la presa sul braccio.

My Guardian Angel //Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora