Dearly Night (Larry/Ziam)

Jaaneman*

23 Marzo 1843

Liam

Fin da quando ero piccolo mi ero sempre schierato dalla parte della giustizia.

Soprusi o false accuse, erano per me la cosa più brutta che potesse esistere.

Il mio desiderio più grande era quello di poter andare a scuola.

Era una meta, all'apparenza irraggiungibile, ma per uno come me non sembrava cosi lontana.

Mia madre lavorava come badante per un'anziana signora. Mio padre, invece, non lo avevo mai conosciuto ma so che ci abbandonò quando avevo un anno per scappare con una giovane ballerina.

Mia madre fece i salti mortali per donarmi un minimo d'istruzione e appena conclusi gli studi mi fissai che l'avrei ripagata fino all'ultimo centesimo.

Inizialmente lavorai come aiutante in una locanda.

Volevo guadagnare qualcosa per spostarmi da Londra.

Liverpool o Manchester erano buone opzioni.

Passarono mesi e guardavo il mio sogno prendere vita.

Avrei lavorato in una fabbrica, che all'epoca si stavano diffondendo, avrei affittato un appartamento, per me e mia madre, e avremmo potuto vivere la vita che ci meritavamo.

Ma, alla fine, optammo per rimanere nel nostro paesino.

Lasciai la locanda e iniziai a lavorare in un orfanotrofio.

Mi occupavo del lato educativo.

Insegnavo ai bambini e non c'erano parole che descrivevano il mio orgoglio.

I ragazzi, poi, non smettevano mai di ringraziarmi.

Un giorno, decisi dopo il lavoro di girovagare per la zona.

Indossai il mio gilet di stoffa e la mia coppola ed iniziai a curiosare in giro.

Mi trovavo in una delle zone più malfamate di Londra.

Violenze e risse erano cose, che lì, capitavano ogni giorno e, in alcuni casi, le vittime erano donne o bambini.

Passai avanti ad uno dei tanti bar dalla quale provenivano urla e schiamazzi e decisi di entrare per bere un boccale di birra.

Uscii immediatamente.

Era un ambiente non adatto ad un diciottenne tranquillo come me.

Continuai il mio giro e senza rendermene conto, mi ritrovai in un vicolo cieco.