CHAPTER ONE

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Si svegliò al suono della sveglia. Si alzò sbadigliando, per poi andare in bagno. Si lavò la faccia soffermandosi sull suo riflesso nello specchio. Guardò quegli occhi azzurri riflessi 'un'altro giorno di merda, devi solo cercare di sopravvivere' disse a se stesso. Si fece una doccia veloce e afferrò qualcosa da mangiare prima di uscire di casa. Salì in macchina accompagnato da Lego House di Ed Sheeran. Rise amaramente, spegnendo la radio. Non gli piacevano le canzoni d'amore, beh, in realtà non gli piaceva l'amore in generale.

Finalmente arrivò a destinazione. Parcheggiò di fronte ad un grande edificio. Scese dalla macchina e cominciò a camminare verso di esso. Una volta dentro salì al piano superiore senza prendere l'ascensore, perché lì c'era un sacco di gente e a lui non piaceva interagire con altre persone. Si fermò davanti alla porta che recitava: 'Mrs. Reagan. Psicologa e Psichiatra.' Mise una mano sulla maniglia, ma si bloccò quando sentì delle voci dietro la porta, poi il silenzio, e infine la maniglia sotto la sua mano abbassarsi lentamente, la porta si aprì e i suoi occhi incontrarono due grandi sfere verdi che lo fissavano. Guardò il ragazzo di fronte a lui, era qualche centimetro più alto, non molti in realtà, ma sembrava più giovane, di un anno più piccolo.

"Scusami." Disse facendosi da parte per far passare il ragazzo, che lo fissò avvicinandosi all'ascensore.

"Niall, puoi entrare." Disse una voce. E Niall entrò nella stanza. Era seduta come al solito sulla sua sedia, le gambe incrociate, con un piccolo taccuino e una penna nelle mani, lo fissava sorridendo. "Siediti, dai." Disse indicando il divano di fronte a lei e Niall l'ascoltò.
"Dimmi, come ti senti oggi?" Chiese.
"Oltre ad essere un suicida, sto bene." Niall scrollò le spalle e lei lo guardò preoccupata.
"Scherzo, sto bene." 
"Allora, c'è qualche progresso o qualcosa che vorresti dirmi?" chiese.
"Non proprio."
"Sei stato in giro con i tuoi amici e sei uscito come ti ho detto?"
"Sono venuti a casa mia un paio di volte, ma niente di che."
"Niall, devi interagire con le persone, devi avere una vita sociale, conoscere gente nuova..."
"No," la interruppe "L'unica cosa di cui ho bisogno è quella di restare solo in modo che nessuno a parte me possa farmi del male, vengo qui ogni settimana perché se non lo faccio mia madre non mi paga l'affitto, quindi non deve dirmi quello che devo fare." sembrava arrabbiato, e lo era veramente, perché era stanco di tutte quelle persone che gli dicevano cosa doveva fare perché non lo capivano, non provano nemmeno a capire cosa si prova.

"Va bene, mi dispiace Niall, calmati, okay? Perché non parliamo di tua madre? Qualche giorno fa ho le ho parlato e mi ha detto di essere molto preoccupata per te."

"Non deve preoccuparsi di nulla, sto fottutamente bene, okay? Non voglio nessun'altro nella mia vita, e lei continua ad organizzare appuntamenti ed incontri con persone che non conosco e che non voglio nemmeno conoscere."

"Ma, per quanto ne so, non hai mai partecipato a questi incontri, giusto?"

"No."

Dopo quello che sembrava un eternità, ma era in realtà solo un'ora, Niall lasciò l'edificio salendo in macchina per tornare a casa.
Durante il tragitto non riuscì a smettere di pensare. Pensò a quando tutto ebbe inizio. Era sempre stato un ragazzo normale, usciva con le persone e filtrava anche, ma tutto era cambiato quattro anni fa, quando aveva quindici anni, quando scoprì che era attratto dai ragazzi e non dalle ragazze. Suo padre lo beccò mentre baciava un suo amico, e poi lo aveva picchiato, dicendo delle cose che un padre non avrebbe mai dovuto dire ad un figlio. Nel suo liceo tutto scoprirono quello che era successo e la sessualità di Niall. I bulli lo picchiavano ogni giorno, e il ragazzo che aveva baciato lo ignorava fingendo che Niall non esistesse. Dopo che Niall era andato a vivere con la madre, cercò di creare nuovi rapporti, ma alla fine scappava da loro senza dire nulla perché non poteva credere che qualcuno lo amasse. Così iniziò ad evitare le persone.

PHILOPHOBIA   • •italian translation• •Where stories live. Discover now