Capitolo 4

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Quando entrammo nella stanza ci trovammo davanti Aaron e un uomo dall'aspetto imponente, la sua aura emanava potere e capì immediatamente che quello fosse l'alpha. L'uomo aveva i capelli neri striati in qualche punto di bianco, gli occhi erano molto simili a quelli del figlio e a pensarci bene sembrava la copia più anziana di Aaron, le spalle larghe e le braccia muscolose gli conferivano l'aspetto di un palestrato . Con mia sorpresa il suo sorriso era affabile, non diffidente e fu lui il primo a presentarsi
-Piacere di conoscervi, io sono Marrok Black il padre di Aaron e l'alpha di questo branco- al mio fianco Jhosef prese subito parola -Io sono Jhosef Tigh e lei è Shayleen Evans, siamo qui per conto dei cacciatori- l'alpha al sentire il mio nome assunse una strana espressione e sembro voler dire qualcosa, ma fulmineo scosse la testa e ci fece accomodare su un comodo divano di pelle accanto ad un caminetto spento, lui ed Aaron presero posto su un altro divano di fronte al nostro.
-Ora che ci siamo presentati, potrei sapere il perché della vostra presenza qui?- chiese con il tono di chi non riceve mai un rifiuto, ecco da chi ha preso il figlio
-Certo, io e il mio collega Jhosef, siamo qui perché in questo ultimo periodo i cacciatori hanno rilevato un numero molto elevato di attacchi da parte delle
canaglie, hanno provato a stanarle ma sembra che abbiano formato un branco tutto loro e si stiano alleando per attaccare il branco della zona, cioè il vostro. Noi siamo stati mandati qui per stanare le canaglie prima che accada un massacro tra licantropi- le informazioni erano veritiere ma i lupi parvero esitare, poi Aaron espresse il suo scetticismo -E perché mai dovremmo credere che voi cacciatori ci state aiutando?- sbuffai , sempre la solita storia
-Guarda che i cacciatori non sono addestrati per uccidere qualunque creatura sovrannaturale si pari loro davanti, noi esistiamo per mantenere l'equilibrio e uccidiamo solamente coloro che non lo rispettano e mettono a rischio il loro segreto esponendosi all'umanità, oppure coloro che credono di poter muovere guerra e uccidere chiunque senza pagarne le conseguenze-. Il suo sguardo era ancora diffidente, ma meno teso e a quel punto intervenne il padre
-Figliolo sai che non tutti i mali vengono per nuocere, io conoscevo un cacciatore quando avevo la tua età sai? E qui entri in gioco tu Shayleen lo conosci? Si chiama Mike Evans-
a quelle parole boccheggiai in cerca d'aria
-Mike Evans? Mio padre?-
si stupì anche lui
-È tuo padre? Allora alla fine si è veramente sposato con quella donna, come si chiamava... a si Leyla!- io annuì impercettibilmente, felice ed al contempo triste di ricevere informazioni sui miei defunti genitori.
Lui continuò
-Sai tuo padre mi aiutò a uccidere un gruppo di vampiri che importunavano gli abitanti di questo paesino, aveva circa la tua età e anche tua madre, ma dimmi, ora come stanno ?- chiese con un sorriso probabilmente causato da vecchi ricordi, Jhosef mi guardò con intesa perché lui era l'unico a cui avevo raccontato tutta la storia riguardante i miei genitori
-Sono morti- risposi in tono monocorde , il sorriso svanì dalle labbra di Marrok e nell'aria si formò un silenzio imbarazzante ed opprimente, ma solo per pochi secondi, perché il mio salvatore conosciuto anche come Jhosef colse l'occasione al volo per cambiare discorso
-Beh succede spesso ai cacciatori di avere una fine tragica, abbiamo tanti nemici, i rischi del mestiere suppongo, ma eravamo venuti qui per chiedere se sapete qualcosa sulle canaglie nei dintorni, qualunque informazione potrebbe tornarci utile - a quel punto mi estraniai dalla conversazione e lasciai che Jhosef parlasse da solo con Marrok. I due si allontanarono e mi diedi un piccolo pizzico sul braccio per smettere di pensare a vecchi ricordi ,solo in quel momento mi accorsi che Aaron era rimasto e mi stava osservando, arrossì leggermente e mi sembro per un'attimo di notare una punta di tenerezza nelle meravigliose iridi del cambiaforma. -Dai vieni con me- si era alzato e ora mi tendeva la mano, io l'afferrai riluttante e lo seguì attraverso la casa finché non uscimmo, a quel punto continuò a guidarmi tra gli alberi e camminammo finché non raggiungemmo una meravigliosa cascata -Perché mi hai portata qui- gli chiesi anche se non ero sicura del fatto che volessi una risposta,
-Ti ho visto pensierosa, io vengo qui a schiarirmi le idee quando sono pensieroso-
disse semplicemente con una scrollata di spalle e io mi sentì davvero felice che avesse deciso di condividere quel luogo
con me , ma mi chiesi anche perché provassi tanta felicità per quel semplice gesto. Ci sedemmo su una roccia davanti la cascata e cominciammo a chiacchierare del più e del meno, con lui era così facile! Appena mi faceva una domanda un fiume di parole si riversava fuori dalla mia bocca quasi automaticamente, non parlavo così con qualcuno (al di fuori da Jhosef) da anni e mi sentivo dannatamente bene. Mi sporsi dalla roccia per osservare un gruppo di pesciolini colorati che sguazzavano spensierati e proprio in quel momento un corvo gracchiò a meno di un metro di distanza da me, spaventandomi e facendomi perdere l'equilibrio, sarei caduta in acqua se non fosse stato per Aaron che mi acciuffò con le sue forti braccia e mi strinse a se facendoci rotolare entrambi sul prato. Quando aprii gli occhi ero sopra di lui e cercai di rialzarmi facendo leva con le braccia ma le mani erano posate sopra i suoi (stupendi) addominali e questo di certo non contribuì a migliorare la situazione. Eravamo così vicini che riuscivo a sentire il suo respiro sul collo e quando guardai i suoi occhi ne rimasi ipnotizzata, le sue mani erano poggiate sui miei fianchi e per un istante i suoi occhi brillarono, nel vero senso della parola. Poi mi baciò, un contatto semplice, veloce , ma che bastò a scatenare una folla di elefanti impazziti dentro il mio stomaco. Il mio cervello si era fuso, squagliato, se avessi ondeggiato la testa probabilmente mi sarebbe uscito dalle orecchie. In imbarazzo ci alzammo e arrossì -I-io...-provai a dire ma lui mi bloccò
-Mi dispiace devo andare- disse e veloce come il vento si dileguò tra gli alberi.
~~~
"Ma bravo Aaron, sei proprio un coglione!" Mi rimproverai mentalmente per essere scappato come un codardo dopo averla baciata, "Ecco vedi sei un codardo, non hai avuto il coraggio di dirle la verità!" -Zitto!- gridai all'aria cercando di ammutolire i miei pensieri, succede spesso ai cambiaforma, di essere divisi tra la propria parte animale e quella umana, ed era proprio così che mi sentivo in quel momento,con il cervello spaccato in due. La mia parte ragionevole diceva di lasciar perdere, che lei era una cacciatrice e non sarebbe mai potuta funzionare una relazione, una storia senza futuro. La parte istintiva invece guidata dal mio lupo, mi gridava di tornare da lei, dirle la verità, marchiarla per farla mia , e un'altra serie di pensieri poco casti che provocarono del movimento nei miei boxer. Alla fine decisi di fare la cosa migliore per cercare di calmarmi e schiarirmi le idee ,una doccia, una lunga doccia congelata.

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Mi dispiace di non aver aggiornato prima, ma ogni volta che premevo su pubblica mi usciva un avviso che diceva che wattpad aveva trovato un errore e che aveva salvato quello che avevo scritto. Indovinate un po' ? Non è stato così ! E ho dovuto riscrivere tutto, quando è da oggi pomeriggio che cerco di aggiornare!
Okay dopo essermi sfogata mi sento meglio, vi voglio taaaantooo bene
Votate e commentate.

Byeeeeeeeeeeee

Unexpected mateWhere stories live. Discover now