Capitolo 2

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Il lupo che mi aveva seguito svariate notti precedenti era lì , in quella classe mescolato alla folla di studenti , ed ero sicura che anche lui mi avesse riconosciuta.
Mi sedetti in un banco al lato delle finestre e riuscì finalmente a capire a chi appartenesse quell'odore , il ragazzo in questione era alto muscoloso e aveva una folta chioma corvina e spettinata , una sensazione immensa di gioia sbocciò dentro di me è desiderai con tutto il cuore immergere le dita in quei capelli disordinati . Quando lui si voltò verso di me e i nostri occhi si incrociarono , sprofondai nel verde smeraldo delle sue iridi e mi sentii sciogliere il cuore , aveva tratti armonici e mascolini al tempo stesso, le labbra carnose gridavano 'Baciami!' E per poco non gli saltai addosso. Mi sentivo leggera come una nuvola , uno strano e piacevole torpore aveva occupato il vuoto nel mio petto lasciato tempo prima dalla morte dei miei genitori , per la prima volta da anni mi sentivo completa, la sensazione che si era impadronita di me era di pura felicità , sentì i miei occhi inumidirsi e lacrime di gioia chiesero di scendere , il mio cuore ferito non poteva sopportare tutte quelle emozioni dopo tanti anni di tristezza e profonda solitudine ,poi il ragazzo distolse lo sguardo e come la marea che si ritira , la gioia svanì rimpiazzata invece dalla nostalgia e dalla tristezza. La campanella suonò e la professoressa mi riportò al presente , mi chiesi come mai fossi diventata tutto d'un tratto così emotiva, e con sguardo assente seguì la lezione .
Le ore trascorsero confuse e non ebbi più traccia di occhibelli fino all'ora di pranzo , quando mi sedetti accanto a Jhosef e lo vidi entrare in mensa ; andò a sedersi ad un tavolo pieno di lupi mannari e come attirato dal mio sguardo si voltò esitante . Guardarlo era ogni volta come tornare bambina ed essere stretta tra le braccia dei miei genitori , mi sentivo protetta al sicuro e...felice , non capì come fosse possibile e con grande forza di volontà spezzai il contatto visivo concentrandomi sul mio compagno d'avventure.
-Allora che mi dici di loro ?-
Gli chiesi indicando con un cenno del capo la cerchia di cambiaforma -Quelli sono i futuri membri più influenti del branco della zona , quello seduto a capotavola- disse indicando occhibelli -è il figlio dell'alpha- .
Quando seppi quell'informazione qualcosa nel mio stomaco fece una capriola, ma prima che riuscissi a capire quello che provavo la sensazione svanì . Per tutta la giornata continuai a rimuginare sulle sensazioni magnifiche che il moro riusciva a trasmettermi anche solo guardandomi negli occhi , dentro di me si era scatenata una vera e propria guerra , una parte del mio cervello mi supplicava di andare da lui drogata delle sensazioni che quest'ultimo mi scatenava , mentre la parte ragionevole di me continuava a ripetermi che ero lì per una missione importante e che non era il momento adatto per comportarsi da ragazzina in preda agli ormoni . Quando anche l'ultima campanella della giornata suonò , tutti gli alunni cominciarono a riversarsi fuori dalle aule desiderosi di allontanarsi dalla scuola e come se le emozioni che avevo provato fino a quel momento non fossero state abbastanza forti , quando " l'alpha " mi passo davanti senza badare minimamente a me , provai un dolore quasi fisico , fu come cadere in un pozzo e non riuscire più a vedere la luce , come una pugnalata inflitta da una mano amica .
Jhosef quel pomeriggio era uscito per ispezionare un po' la zona , lasciandomi da sola in casa , allora anche se ero consapevole che avrei dovuto fare qualcosa di produttivo, mi distesi sul letto e non potei fare a meno di ripensare agli eventi della mattinata . Pensai finché non sentì un corpo caldo scivolarmi sulla guancia, "lacrime" pensai sbigottita e in quel momento crollai , come un vaso che per tutto il giorno era stato allontanato di centimetro in centimetro dal suo piedistallo e aveva raggiunto il bordo frantumandosi sul pavimento in un milione di schegge , mi abbandonai ad un pianto di sfogo ripensando a come mi ero sentita tradita e umiliata , senza alcun motivo logico ,quando il moro mi aveva ignorato nel corridoio, e ripensando anche che l'ultima volta che avevo pianto risaliva a diversi anni prima quando mi avevano annunciato la morte dei miei genitori . Alla fine un altro sentimento prevalse sugli altri ,la rabbia , rabbia per aver giurato tempo addietro di non piangere mai più e per essere crollata così facilmente , rabbia verso gli assassini della mia famiglia , rabbia verso il misterioso licantropo che mi aveva ignorato anche se ne aveva tutti i diritti dato che non ci conoscevamo . Alla fine svuotata di ogni energia sia fisicamente che psicologicamente e con le guance ancora rigate di lacrime e mascara sciolto , sentì il piacevole intorpidimento delle membra e caddi in un sonno privo di sogni.
Quando mi svegliai mi accorsi che il sole era sparito e la luna scintillava nel cielo circondata da una miriade di stelle , mi guardai allo specchio e mi accorsi di assomigliare ad un panda così mi dedicai ad una doccia rigenerante . Una volta vestita mi sentivo molto meglio e decisi di rendermi utile almeno preparando qualcosa da mangiare per quando Jhosef sarebbe tornato, mentre tagliavo le verdure la porta si spalancò e apparve sulla soglia proprio lui con l'affanno .
-Hey , com'è andata ?-
-Tutto a posto , ma mi stavano per scoprire e così sono scappato per non far saltare la copertura - i cacciatori erano alleati dei vampiri , dei lupi , delle fate e delle altre creature sovrannaturali da decenni ,ma dovevamo cercare di mantenere segreta la nostra presenza in paese perché cercavamo dei lupi ribelli che avevano in mente una sorta di attacco al potere , e dovevamo cercare di scoprire chi erano e anche di evitare una carneficina .
-A proposito della copertura , c'è qualcosa che dovrei dirti ...-
E gli raccontai che il lupo che mi aveva vista alla cerimonia dei cacciatori era il figlio dell'alpha e che lui sapeva la nostra vera identità . Parlammo inoltre di strategie e piani d'azione finché la stanchezza non comincio a farsi sentire .
Il giorno dopo ci preparammo e uscimmo di casa diretti verso scuola , ero spaventata ma allo stesso tempo elettrizzata al pensiero di rivedere il moro , ma non ne parlai con Jhosef , anche se lui mi avrebbe potuto aiutare a capire meglio cosa stava accadendo , dato che lui era quello che si occupava della teoria e io della pratica . Lui sapeva tutto sulla gerarchia , le abitudini e tutte quelle cose strambe che accadono ai cambiaforma .
Con passo svelto mi incamminai verso le aule dato che la campanella sarebbe  suonata a momenti e l'atrio era quasi vuoto, ma prima che potessi raggiungere la classe di fisica , avvertì una forte stretta sul braccio che mi bloccò contro un muro .
-Ahi ! Ma come ti permet...- la voce mi si strozzò in gola quando vidi quegli splendidi occhi smeraldini piuttosto furiosi ,fissi su di me .

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