Lily
È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s'illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza.
-Socrate
Mi gratto la guancia con irritazione quando qualcosa mi sfiora in modo fastidioso. Poi torno a dormire, rannicchiandomi meglio con le braccia incrociate e la testa infilata tra di loro.
Sono sul punto di riassopirmi quando un ronzio mi sfarfalla in un orecchio, svegliandomi completamente. Sventolo con smania la mano ai lati del viso, scuotendo anche la testa con l'intenzione di scacciare quel rumoraccio fastidioso. Mando via la mosca e muovendomi per riacquistare la posizione comoda di prima mi accorgo di non averla mai avuta.
Tutto il contrario. Ho il sedere dolorante come se fossi stata seduta per ore su una sedia di legno.
Spalanco gli occhi di scatto, raddrizzando la schiena sull'attenti. Mi guardo intorno, stropicciandomi gli occhi con le dita e sbadigliando, senza curarmi del mascara che ora mai sarà arrivano fino alle gote.
La biblioteca intorno a me è vuota, silenziosa, e quasi completamente al buio. L'unico sprazzo di luce che mi permette di vederci qualcosa è la lampada da lettura accesa sul mio tavolo, a qualche metro da me.
Mi sono addormentata mentre studiavo, decreto guardando il libro con una macchiolina di saliva sulle pagine. Tento di asciugarle alla buona con una manica della maglia e per fortuna è talmente piccola da non aver danneggiato la stampa.
Da quanto sono qui?
Controllo l'ora sullo schermo del telefono, sgranando gli occhi a causa della luminosità alta, quindi la abbasso.
È quasi mezzanotte.
Mi alzo, strisciando indietro la sedia sul parquet scuro.
Merda. L'ultima volta che ho controllato erano le sei, mi ero ripromessa di leggere l'ultima pagina e andare in camera mia. E invece mi sono addormentata.
Nessuno mi avrà vista, dato l'angolo in cui mi sono appartata questo pomeriggio. Avrei dovuto studiare tutto quello che mi ero appuntata la settimana scorsa e mettermi in pari con il programma, ma ormai quel che è fatto è fatto, recupererò in settimana.
Prendo un bel respiro per calmarmi, riordinando poi le mie cose e spegnendo la luce sul tavolo. Quando ho la borsa in spalla, mi addentro nell'oscurità per uscire da qui dentro, costretta ad accendere la torcia del telefono per vedere dove metto piede.
Questa mattina metà delle mie lezioni sono state annullate a causa di una riunione del corpo docente, quindi mi sono trovata da sola a non sapere come occupare il tempo.
Olive aveva lezione, in quanto i nostri orari non coincidono, mentre Jackson è malato, da quanto ho capito dal messaggio inviatomi questa mattina alle sei. Non avevo molta scelta, quindi ho passato il mio secondo lunedì di lezioni da sola, in biblioteca, a studiare.
Un po' deprimente.
Quando sono davanti alla porta abbasso la maniglia, tirandola verso di me, ma questa rimane ferma al suo posto. Aggrotto le sopracciglia, visibilmente confusa, e ci riprovo, ma il risultato non cambia.
La porta rimane ancorata al pavimento, traballando leggermente ma non scomponendosi affatto.
«Stai scherzando», borbotto provando ancora ad aprirla.
Mi avevano assicurato che le aule e le biblioteche sarebbero rimaste sempre aperte, perché questa non lo è?
Mi guardo intorno, facendo correre la luce sugli scaffali pieni di libri che creano dei corridoi per tutta la stanza.
YOU ARE READING
Cast Gold. Follow the rules.
RomanceLily ha sognato troppe notti la sua riuscita, il postino che, una mattina d'estate, consegna senza saperlo la lettera che cambierà per sempre la vita di qualcuno. «La Madison-Hill University è lieta di comunicare l'ammissione della signorina Layla E...
