CAPITOLO 23 • Nevermind

172 19 15
                                    

CAPITOLO 23
Nevermind

Se c'era una cosa che Hoseok proprio non sopportava, oltre alla violenza fisica, era mentire, e in quel momento sentiva il suo stomaco stritolarsi peggio di uno straccio bagnato, in segno di protesta per quanto era obbligato a fare.

Odiava mentire, ma non avrebbe mai voltato le spalle al suo migliore amico, perciò non ebbe scelta che assecondare il volere di Yoongi che, un paio di sere prima, si era presentato al locale, come di consuetudine, col fiatone e con una richiesta specifica.

“Se Jimin viene a cercarmi, digli che sono in viaggio per lavoro”

E come era prevedibile, il ragazzo non tardò a presentarsi all’Omelas alla ricerca del suo hyung, sparito così misteriosamente.

<<Come mai da queste parti piccoletto? Yoongi non c’è>>

<<Ecco, io speravo di trovarlo qui in effetti. Sono giorni che non risponde al telefono e non è neanche a casa sua. Sono un po’ preoccupato a dire il vero. Tu sai dov’è, Hobi- hyung?>>

Quel tono di voce vacillante e tremolante del biondino fu troppo da reggere per il tenero cuore del rosso, sapendo di dover continuare a incrementare la dose di bugie già raccontate pur di tranquillizzarlo.

Dannato Yoon!

<<Ascolta piccoletto, Yoongi effettivamente sarà fuori città per qualche giorno. Se non te lo ha detto è perché non vuole che si sappia. Riguarda il suo lavoro e sai già che vuole tenerti fuori da queste cose>>

Il discorso di Hoseok non faceva una piega e a Jimin non restava altro che prendere atto della situazione, sentendosi un po' deluso per non essere stato avvisato da Yoongi stesso della sua partenza.
In fondo, tra loro le cose sembravano essersi sistemate, o almeno così pensava.

<<Non c’è motivo di preoccuparti, dico davvero e se non ti risponde al telefono, è perchè probabilmente è impossibilitato a farlo>>

I sensi di colpa gli stavano divorando le budella ogni volta che pronunciava l’ennesima menzogna che, agli occhi del ragazzo, risultò essere abbastanza credibile, degna quasi di un Oscar.

<<È per la storia degli Exo, non è così? Lui..lui non finirà nei guai, vero?>>

ll rosso strabuzzò gli occhi, meravigliandosi con quanta facilità il biondino nominasse coloro che avevano osato fargli del male e che continuavano a dare del filo da torcere a tutti loro.
Eppure trovava così dolce il modo in cui i pensieri di quel piccoletto fossero rivolti per prima cosa alla sicurezza del corvino.

Yoongi era un vero idiota se non riusciva a rendersi conto di quanto Jimin fosse prezioso.

<<Non gli accadrà nulla di male. Stiamo parlando di Suga, niente e nessuno può scalfirlo>>
Si sforzò incredibilmente per sembrare il più convincente possibile.

<<Già. Hobi hyung, posso farti una domanda?>>

<<Spara pure, Jimin-ah>>

<<Yoongi è malato, per caso?>>

<<Cosa? Ma che ti salta in mente?>> Per poco il rosso non buttò a terra l’intera mensola di liquori per il salto all'indietro che fece, finendo per urtare lo scaffale dietro di sé.

<<È che… mi è capitato di incontrarlo una volta in ospedale e successivamente ho scoperto che ci va quasi ogni giorno. Mi chiedevo se.. se avesse qualche problema di salute, ecco>>

Sapeva non fossero affari suoi o in caso contrario Yoongi stesso lo avrebbe messo al corrente, ma era da diverso tempo ormai che gli frullavano per la testa una serie di domande, di preoccupazioni e l’unico da cui avrebbe potuto ottenere delle risposte era senza dubbio la persona che lo conosceva più di tutte.

<<Aish, piccoletto, fai volare troppo la tua immaginazione. Yoongi sta benissimo, è sano come un pesce, non devi preoccuparti>>

SURVIVORS Where stories live. Discover now